Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Prese i vestiti eleganti, dai tessuti pregiati, piegandosi minuziosamente. Li ammise nella borsa in pelle pregiata, sospirando rumorosamente. Aveva appeno finito di fare le valigie per il weekend nel purgatorio. Era davvero molto dubbioso sul da farsi, sapeva che avrebbe incontrato Tomura, che le faceva venire gli incubi, tra l'altro. Dabi, era invece ancora indolenzito per giorni duri di calore. Non aveva neanche terminato quel periodo è già era nervoso, cosa non salutare per un demone. Aveva perennemente in mente il pensiero di Shigaraki, dei suoi piani diabolici. Sapeva che quella bestia, voleva la sua piccola umana, lo sapeva. Ne avrebbe vendute di creature, per dimostrare la propria convinzione. Sapeva anche, che avrebbe combattuto con denti e unghie, per non farla andare via da se. Ormai, lei era sua, era convinto che fosse sempre stato così.
-Ho preparato Dabi- disse la ragazza con un piccolo sorriso in volto, che completamente inaspettato, venne gradito. Il demone si avvicinò con pacatezza, non aveva questi modi di fare da giorni ormai. Rispetto a molti altri calori passati, quelli fu il più pesante, ed anche quello più appassionato. Se Dabi era indolenzito, figuriamoci [Nome] che era praticamente distrutta. Ma lei era una ragazza, quindi era decisa, ma sopratutto più forte. Lei era uno spirito ribelle, che non si azionava sui comandi degli altri. Anche se in una situazione del genere, fu un obbligo obbedire, pur di non metterci le penne. Ma ormai, era la monotonia, non si stupiva più. Era passata dall'essere un'ingenua ragazza sotto quel punto di vista, da una molto informata.
La chioma corvina, si muoveva a ritmo di ogni passo, incornicia dosi da quello sguardo serio e pacato. Per essere quello dello spietato demone, non sembrava credibile. Raggi di luce morbida del sole, filtrava fra le tendine delle finestre in salotto. Si proiettava sul viso mezzo cicatrizzato del demone, che camminava paziente verso di lei. Un senso di affetto, lo pervase, facendogli voler sentire la propria ammirazione e affetto. Fu una cosa improvvisa, non era un effetto collaterale del calore. -[Nome] sei pronta?- chiese il demone, chiamandola per la prima volta per il nome e non con il solito nomignolo, che tendeva ad etichettarla. Non era abituata a sentire il suo nome, scivolare da quelle labbra demoniche. -Si, ho fatto i bagagli- rispose alzandosi dalle proprie ginocchia, ritrovandosi difronte a lui.
Si chinò di scatto, arrivando alla bassezza della ragazza. Le porse un leggero bacio sulle labbra, posandosi sopra di esse. Ci rimase per un po' senza approfondire, lei lo riuscì a sentire sorridere su di essere e si sentì quasi libera. -La moto ci aspetta- disse risistemandosi rettò sulla schiena. Lei chinò ripetutamente il capo annuendo, sistemando il mangiare ai propri gatti. Una di loro, si strusciò sulla gamba del demone, prima che lui potesse uscire di casa. -Si, ti verrò a trovare- disse divertito, prima di uscire indossando un chiodo di pelle nero. Per il viaggio, con il vento che li avrebbe scompigliati, la sua giacca abituale lunga, sarebbe stato un intralcio scomodo.
La [colore capelli] prese le borse, uscendo di casa, senza neanche chiudere porte o assicurarsi di qualcosa. Riflettendoci, i genitori di erano dimenticati di lei? Perché non provavano a cercarla, al posto di godersi i viaggi di lavoro? Dava colpa ai propri parenti, non rendendosi conto che era una controindicazione dell'appartenenza di un demone su un'umana come lei. Lo vide chino e mogio sulla della di una grande moto, Harley Davidson, mentre aveva un sorriso soddisfatto. -Sali su!- disse entusiasta, vedendola leggermente stupita a tale "equipaggiamento". Si sedette, attorcigliando i fianchi attorno al busto del demone, per sicurezza personale. -Destinazione, purgatorio- disse prima di azionare la moto.
