13|La stanza

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JUNGKOOK

Finisco di prepararmi per la cena con Taehyung ed appena ho finito scendo.
«Esci anche tu?» Domando, infilandomi le scarpe notando mio padre indossare il suo orologio da polso.
«Con Eunji, andiamo a cena fuori.»

Sorrido.
«Divertiti e cerca di tenertela stretta.» Dico, dandogli un bacio sulla guancia, prima di uscire e raggiungere l'auto parcheggiata davanti al vialetto di casa mia.

«Signorino Jeon.»
«Ciao Dohyun.» Saluto il suo autista e salgo, trovandolo dietro che mi aspetta.

Mi metto accanto a lui, che subito appoggia una mano sulla mia guancia e fa unire le nostre labbra. Appoggio i palmi sul suo petto, ricambiando il bacio mentre l'auto parte.

Si allontana e mi guarda.
«Mi sei mancato.» Sussura ed io ridacchio.
«Ci siamo visti stamattina.»
«Mi è mancato averti vicino.» Specifica ed io mi mordo il labbro inferiore.

«No. Non farlo.» Dice seriamente. La smetto di tenere il labbro stretto tra i denti.
«Bravo bambino.» La sua voce è roca e sensuale, capace di farmi perdere la testa.

Alza il mio mento con due dita, facendo incontrare i nostri occhi.
«Hai idea di quanto io ti desideri?» Chiede, cercando la risposta nella mie pupille.
Deglutisco e scuoto la testa.
«Da impazzire, Jungkook. Ti voglio da impazzire.» Sussura al mio orecchio, facendomi rabbrividire.

La sua voce, il suo tocco mi fanno un effetto strano, in qualche modo sono costretto a ricercarlo sempre di più.

«Tu mi hai.» Dico a bassa voce, mentre le sue dita mi accarezzano le labbra dischiuse.
Lui piega gli angoli della bocca in un sorrisetto.
«Sei maledettamente desiderabile in ogni fottuto momento.»

Arrossisco a quella parole.
«Se continui a morderti il labbro e ad arrossire così, mi viene voglia di fotterti all'istante ma dobbiamo andare a cena quindi finiscila.»

Sento la macchina fermarsi e noto che ci troviamo davanti ad un grattacielo.
«Sorpreso?» Domanda, divertito scendendo dall'auto.
Faccio lo stesso e lui mi affianca.
«Andiamo, su.» Dice, facendomi segno di seguirlo.

Entriamo nel palazzo tanto alto e ci avviciniamo ad un ascensore.
Schiaccia il pulsante per il decimo piano e mi prende i fianchi, facendo scontrare i nostri corpi.

«Quello sguardo da cerbiatto è qualcosa di unico.» Sorride, prima di baciarmi stringendomi.
Butto le braccia al suo collo, dischiudendo le labbra.
Sospiro, facendomi più vicino.

Dio lo voglio da morire.

«Piano piccolo.» Sussura, allontanandosi.
«O ti prendo nei bagni.»
Lo guardo con la bocca leggermente aperta  ed il viso rosso. Ho veramente caldo.

Le porte dell'ascensore di aprono e noi due usciamo, entrando in un ristorante con la vista sulla città.
«Questo posto costerà una fortuna.» Dico, sgranando gli occhi al lusso.
«Tesoro sono il CEO di una casa editrice.»

Giusto, ma sembra che i soldi li caghi.
Mi lascio uscire un sospiro e lo seguo.

«Un tavolo per due a nome Kim Taehyung.» Dice al cameriere de annuisce e ci porta verso il nostro tavolo.
Ci sediamo e lui inizia a sfogliare il menù.

«Il cibo costa più di casa mia.» Scuoto la testa, osservando la lista.
«Jungkook.» Mi riprende severamente, facendomi sentire una scarica lungo la schiena.
«Dio santo calmati, è una battuta. Ma ce l'hai il senso dell'umorismo?» Alzo gli occhi al cielo, con un sospiro.

Lo vedo aggrottare le sopracciglia e leccarsi le labbra.
Abbasso lo sguardo per cercare cosa poter mangiare di non troppo caro ma buono.

«Avete scelto, signori?» Domanda il cameriere di prima.
«Si, due bistecche al sangue e due calici di chardonnay.» Spiega, consegnando i menù.
Lui appunta tutto e sparisce tra i tavoli.

MR.KIM 1 - About US Where stories live. Discover now