23|Addio

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«Ciao.» Dice, con un sorriso fermandosi davanti a me. Tiene le mani nelle tasche dei jeans e mi scruta attentamente.
Sta dannatamente bene vestito casual, senza il completo elegante.
Lo rende sexy e in qualche modo...selvaggio, è strano ma mi piace un sacco.

«Ciao, andiamo?»
Indico la mia auto e lui annuisce, aprendo il palmo della mano.
«Cosa?» Chiedo confuso, non capendo il suo gesto.
«Dammi le chiavi, guido io.» Risponde.

Rido, scuotendo la testa. «L'auto è mia, le chiavi sono mie e quindi guido io.» Spiego, chiudendo il pugno con le chiavi strette saldamente.
Lui sogghigna e chiude gli occhi per qualche istante.

«Guido io, Jungkook.»
Incrocio le braccia al petto, fulminandolo con lo sguardo. «Hai paura che possa fare un incidente? Tranquillo, me la cavo al volante.»
«Oh Dio, mi sto innervosendo.» Sospira, guardando il cielo.
«Mi dispiace, appena arriviamo al bar ti offro una camomilla così ti calmi, d'accordo?»

Poso una mano sulla sua guancia.
«E va bene, guida tu.»
Sorrido soddisfatto e salgo in auto, seguito da lui.
Ci allacciamo la cintura ed io metto in moto.

Esco dal parcheggio ed imbocco la via principale.
«Quando hai preso la patente?»
«A diciasette anni.» Rispondo, guardandolo per un istante prima di riposare gli occhi sulla strada.

«Come sta il tuo fondoschiena?»
Sussulto appena a quella domanda e nascondo le mie guance rosse.
«P-perchè me lo chiedi?»
«Abbiamo scopato contro ad un muro. Ed è stata una scopata molto intensa e...forte.»
È stato molto bello.

«Sta bene.» Dico, annuendo. «Ne sono felice, per me è importante salvaguardare il tuo magnifico sedere.»
Scoppio a ridere e scuoto la testa.
«Devi salvaguardare il mio culo?» Chiedo.
«Fidati, è patrimonio dell'UNESCO piccolo.»

Sospiro.
«Tae, Tae...» Sussurro, schioccando la lingua.
«Siamo arrivati.» Annuncio parcheggiando e spegnendo il motore.
Scendiamo, per poi raggiungere l'ingresso.

Apro la porta ed entrambi sgraniamo gli occhi.
«Cazzo.» Sbotta Yoongi.
«Emh...» Guardo Taehyung non sapendo cosa fare.
Richiudo la porta e mi ci appoggio con la schiena.
«Non era aperto?»
«Pensavo di si.» Sussurro.
«Stavano scopando sul bancone, te ne sei reso conto vero?» Chiede, stringendo i denti.

«Beh, si.» Rispondo e sospiro. «Che facciamo?»
Scuote la testa, incrociando le braccia al petto e battendo il piede per terra.
«Calmati, Tae!» Dico, appoggiando una mano sulla sua spalla.

«Io sono calmo.»
«Non mi sembra.» Lo guardo con sufficienza.

La porta si apre, rivelando i due che sono vestiti ed imbarazzati.
«Scusate se vi abbiamo interroti.» Spiego, guardandoli.
«Oh beh, forse non era il luogo giusto.»
«Dici, Jimin?» Chiede Taehyung, ironico.

Alzo gli occhi al cielo, sospirando. Noto lo sguardo di Tae su di me.
Cazzo.
Deglutisco, guardandolo.
_____________

Sento il cellulare squillare, così rispondo.
«Pronto?»
«Lei è Jeon Jungkook?» Chiede una voce femminile.
«Si, sono io.»
«Volevo informarla che lei è stato assunto, inizierà a lavorare dalla prossima settimana.»

Sgrano gli occhi.
«Si, grazie mille.»
Chiudo la chiamata e guardo Taehyung.

«Cosa c'è?» Chiede con un sorriso.
«Mi hanno preso.» Dico.
«Alla NAS?»

Annuisco e lui sospira sorridendo.
«E bravo il mio piccolo giornalista.» Sussurra, stampandomi un bacio sulle labbra.
Ridacchio e mi prende per i fianchi, facendomi sedere sulle sue gambe.
«Non dovremmo festeggiare?» Chiede, sfiorandomi il collo con le dita.

MR.KIM 1 - About US Where stories live. Discover now