Capitolo nono

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Una volta chiusa fuori la sorella, Will ripensò alla sua espressione e si sentì un po' in colpa.

Si girò e vide il macello alle sue spalle, doveva sistemare, senza alcun motivo iniziò a dagli fastidio quella sporcizia e quel disordine.

Raccolse le bottiglie vuote, mise i mozziconi nel posacenere che svuotò più volte nel cestino, appoggiò i vestiti sul tavolino basso davanti al divano e finalmente si girò a guardarla.

Era bella, i capelli di un castano chiaro cadevano di lato sfiorando il pavimento.

Ripensò alla notte precedente, al suo corpo nudo sopra il suo, alla sua pelle liscia, ai suoi occhi arrossati, le palpebre socchiuse, le labbra gonfie e dischiuse, alla sua lingua calda sul suo collo, alle sue mani sicure ovunque.

Era felice, quella ragazza gli piaceva davvero, lo faceva stare bene e insieme si divertivano da matti. Bevevano, assumevano droghe e non pensavano a niente, era perfetta.

Si abbassò e le baciò la guancia mente ancora dormiva sul suo divano.

Gina si svegliò un paio d'ore più tardi, si stropicciò gli occhi assonnata, cercò Will ma non lo trovò. Si mise le mutande di pizzo bianco e il reggiseno, poi si accese una sigaretta passandosi una mano tra i capelli scompigliati.

Poco dopo il ragazzo arrivò con una salvietta legata alla vita, aveva fatto una doccia e i capelli gli sgocciolavano addosso.

"Buongiorno" disse andandogli incontro.

"Buongiorno bellezza" rispose avvicinandola a se e baciandola afferrandole i fianchi.

"Cosa ti va di fare oggi?" chiese rubandole un tiro dalla sigaretta e inzuppandola un po'.

"Tutto quello che vuoi" rispose sorridendo maliziosa e facendogli l'occhiolino.

"Ma davvero?" chiese ironico facendo un sorriso storto, già eccitato.

"Davvero" confermò mettendogli le braccia intorno al collo.

Will fece scorrere le mani sul profilo di quel corpo bellissimo, poi gli afferrò il viso e la riempì di baci veloci, lei rise.

"Uno di questi giorni dobbiamo fare una cosa importante"

"Cosa?" chiese lei curiosa sedendosi sul tavolino e guardandolo vestirsi girato di schiena.

"Niente di che, ti dirò" rispose in modo volontariamente vago, non gli andava di parlarne in quel momento.

"Dai dimmelo" insistette sempre più curiosa mentre soffiava il fumo.

"Ma nulla, vorrei presentarti mia sorella" lei sorrise

"Va bene, come mai ci tieni tanto?"

"Ci sarà tempo per affrontare questo discorso, più avanti" tagliò corto, la conosceva da troppo poco tempo per aprirsi del tutto con lei. Ispirava fiducia con quel viso da adulta, il carattere sicuro e una grande autostima. Era più grande di lui e questo, doveva ammetterlo, lo eccitava incredibilmente.

"Come vuoi" finì la sigaretta schiacciandola nel posacenere.

Le giornate si susseguirono veloci, i due le trascorrevano quasi interamente nudi nella cantina; uscivano la sera per vedere alcuni amici in comune e rientravano verso le tre di notte completamente fatti. I sensi alterati e gli ormoni adolescenziali li costringevano a trascorrere ore e ore avvinghiati.

Amy li aveva intravisti in giro, ma loro non l'avevano mai notata, si teneva volutamente in disparte.

Lei e Will non si videro più da quel giorno, ed Amy non sapeva davvero cosa pensare.

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