Capitolo ventunesimo

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DAL PUNTO DI VISTA DI AMY

Axl sparì lasciando me e Duff sconvolti sul marciapiede, guardammo la macchina sparire a bocca aperta.

"Che cazzo gli prende adesso?" chiesi sapendo che nessuno sarebbe mai riuscito a trovare una risposta seria a quella domanda, Will era veramente un mistero.

"Fanculo Axl" disse il ragazzo alto accanto a me.

Chiamammo un taxi, una volta arrivati davanti al locale ci dividemmo subito, Duff era tremendamente il ritardo.

"In bocca al lupo"

"Crepi" mi baciò una guancia e scese in tutta fretta precipitandosi all'interno del locale, aveva un cappello ben abbassato sulla fronte per non farsi riconoscere.

Il concerto iniziò con quasi due ore di ritardo, quella sera ero piuttosto giù di morale così me ne stetti in disparte. Ero infondo alla grande stanza a bere una birra appoggiata al muro con la testa altrove.

"Amy" mi voltai in cerca della persona che aveva appena urlato il mio nome tra la folla, ma non riuscii a riconoscere nessuno.

"Amy" Robert mi si parò davanti con un sorriso che gli occupava tutta la faccia da bambino, i lunghi capelli castani gli ricadevano sulle spalle.

"Roby che ci fai qua?" era uno del mio gruppo stretto di amici, tanti gruppetti insieme formavano la banda che aveva come punto di ritrovo quel famoso parco dove Billy mi portò per tirarmi su di morale.

"Sono qua con gli altri, e tu?"

"Sono qua nascosta, non è serata"

"Sigaretta?" annuii, uscimmo a fumare. Parlammo del più e del meno quando improvvisamente la musica si interruppe e sentimmo delle potreste e dei cori.

"Cosa diavolo succede?"

"Non ne ho idea" mi rispose confuso quanto me, rientrammo per saperne di più.

C'era moltissima confusione, i ragazzi controllati dalla droga e dell'alcool che circolavano nel loro corpo stavano diventando veramente pericolosi.

"Scusate sapete che cazzo sta succedendo?" chiesi ad un po' di gente, ma nessuno sapeva darmi una risposta, finché non trovai una ragazza bassa e magra dai capelli di un arancio brillante.

"Axl è stato male" non feci in tempo a ringraziarla che già ero balzata in avanti guadagnando i piccoli passi a gomitate, persi di vista volontariamente Robin cercando di raggiungere il backstage.

"Fammi passare sono la sorella di Axl Rose" dissi a un bodyguard che bloccava il passaggio, rise.

"Spostati ragazzina"

"CAZZO LEVATI DAI COGLIONI, È LA VERITA' "

"Non costringermi a buttarti fuori dal locale, torna dalle tue amiche" neanche mi guardava, la rabbia cresceva furiosa dentro di me.

"PORCA TROIA FAMMI PASSARE BRUTTO STRONZO" cercai di sorpassarlo ma era un armadio, mi sollevo senza alcuno sforzo.

"Ora mi hai stancato" sentenziò facendo qualche passo mentre scalciavo e urlavo.

"Fermo" vidi Duff comparire improvvisamente cercava di restare nascosto.

"Grazie al cielo" dissi liberandomi da quelle braccia giganti e scivolando da lui.

"Stavo venendo a cercarti. Può passare" disse avvolgendomi un braccio intorno alle spalle guardando l'uomo accanto a me, lui annuii guardandomi sospettoso e tornò a fare il suo lavoro, gli feci il dito medio stringendo forte le labbra.

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