Capitolo ventiquattresimo

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"Erin o mi sposi o mi ammazzo"

Fu così che mio fratello fece la proposta di matrimonio alla sua amata, quando me lo raccontò qualche ora più tardi quasi mi strozzai con i biscotti che stavo mangiando.

"Non ci credo" dissi scuotendo la testa, non era possibile, come aveva potuto accettare quella pazza fuori di testa?

"Axl, davvero ti saresti ammazzato se non avesse accettato?" chiesi un po' spaventata, non ero sicura di voler sapere la risposta.

"Chi lo sa" rispose alzando le spalle per poi sorridermi, ebbi l'istinto di ammazzarlo di botte.

Non so come, ma alla fine mi ritrovai in prima fila con un ridicolo vestito addosso a guardare mio fratello sposarsi senza poterlo impedire, non trovai scuse abbastanza valide.

Stavo giocando con un braccialetto oro che avevo al polso mentre mi chiedevo se dovessi dispiacermi più per lui o per lei, infondo forse erano una bella coppia.

"Dove andrai ora?" Slash mi parlò mentre guardava l'altare addobbato da fin troppi fiori.

"Dici a me?" chiesi confusa voltandomi verso di lui, lo vidi annuire

"In che senso?"

"Beh ora sono sposati, abiteranno di nuovo insieme non credi?"

"Guarda che io resto in quella casa"

"Scommetto che se ne andrà prima Erin di Amy" Duff, accanto a me dall'altro lato, si intromise nella conversazione senza nessun invito.

"Quanto?"

"Quanto cosa?" chiesi sconvolta mentre mi facevo un'idea di cosa stesse succedendo.

"Quanto scommettiamo?" Slash parlava senza mai guardarci.

"Una bottiglia di vodka che lascia la casa prima Erin"

"Andata" allungarono la mano e se la strinsero davanti a me, aprii la bocca per dire qualcosa ma la richiusi per qualche istante.

"E dove cazzo dovrei andare scusate?" nel momento in cui parlai tutti si alzarono e applaudirono, così li imitai in modo goffo mentre osservavo Axl ed Erin baciarsi felici.

"Bene...inizia l'inferno" dissi tra me e me camminando fuori dalla chiesa pestando petali di rose, i fiori che odiavo più al mondo. Così scontati, così banali.

Era una bella giornata, il sole scottava sulla nostra pelle ma un leggero vento la accarezzava non facendoci soffrire troppo il caldo, il ronzio delle api intorno e il cinquettio degli uccelli rese quel primo pomeriggio quasi piacevole. Arrivò il momento in cui Erin si accerchiò di ragazze agitate in attesa di afferrare al volo il suo bouquet, la loro impazienza mi irritava.

"Come mai così lontana?" mi voltai e vidi Slash dietro di me, notai che era già sbronzo.

"Cazzo beato te, sei già andato" commentai divertita e invidiosa.

"Non mi interessa sposarmi, e poi odio questa specie di rito infantile" continuai per rispondere alla domanda.

"È solo un modo per incoraggiare il proprio ragazzo a fare la proposta" sorrido

"Ah si?"

"Certo" confermò con aria da intellettuale, capì dove voleva arrivare.

"Te l'ho detto che sono intelligente" disse fiero gonfiandosi il petto, scoppiai a ridere per quella conferma arrivata velocemente.

"Si, l'ho notato"

"Guardate litigano già" Duff parlò con la bocca piena di pizzette, arrivò alla mie spalle senza che l'avessi sentito. Guardammo la direzione che ci indicò e vedemmo subito la coppietta; erano in disparte, Erin aveva uno sguardo assassino e Axl era rosso come un peperone.

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