𝓒𝓪𝓹𝓲𝓽𝓸𝓵𝓸 𝓭𝓲𝓮𝓬𝓲

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'Alcuni dicono che la

pioggia è brutta, ma non

sanno che permette di

girare a testa alta con il

viso coperto dalle lacrime'

(Jim Morrison)

Lili's pov

Rimasi a fissarlo per qualche minuto, dopodiché riportai il mio sguardo sulla superfice azzurra davanti a me.

Chissà cosa passava per la mente di quello strano ragazzo..

A quel pensiero sorrisi immediatamente scuotendo, poi, ripetutamente il capo: ma cosa vado a pensare?!

I miei genitori non sarebbero assolutamente d'accordo: per loro esistono solo Hart e la sua fattoria..

Chissà come starà..scommetto che grazie al suo carattere si sarà fatto rispettare dal primo momento: tipico!

Mercoledì dovremo recarci tutti alla chiesa centrale per assistere ai funerali dei deceduti

L:"Ti prego angelo mio, proteggi Hart dal male che questa guerra sta provocando"sussurai piano.

Una lacrima scese silenziosamente sul mio volto..infondo, era il fratello che non avevo mai avuto

C:"A cosa pensi?"domandò la sua voce alle mie spalle.

Mi girai sorridendo mentre lo osservavo appoggiarsi al tronco lì di fianco

L:"Hai mai sentito la mancanza di qualcuno tanto da sentirti vuoto?"chiesi di slancio.

Lui sembrò pensarci un po' poi estrasse un orologio da taschino e me lo porse gentilmente.

Io lo presi con la fronte aggrottata e lo aprii piano: al suo interno vi era una sua foto insieme ad una graziosa bambina

L:"È la tua sorellina?"domandai accarezzando dolcemente l'immagine

C:"In realtà, è mia cugina ma sì: la considero tale"rispose sedendosi di fianco a me "Vive con la mia famiglia da quando i suoi genitori sono morti"

L:"Oh, mi dispiace talmente tanto.."dissi appoggiando istintivamente una mano sul suo ginocchio, che, ritrassi subito dopo arrossendo visibilmente

C:"Sei molto carina quando arrossisci"disse accennando un sorriso facendomi, letteralmente, andare a fuoco le guance.

Forse quello che provavo per lui era diverso da quello che immaginavo..

L:"Dovremo rientrare"dissi interrompendo quel momento quasi magico

C:"Sì, credo tu abbia ragione"rispose alzandosi in piedi e porgendomi la sua mano che afferrai in un attimo per poi ritrovarmi a pochi centimetri da lui.

In quel momento il mio cuore avrebbe voluto solamente uscire dalla mia gabbia toracica.

Mi allontanai quasi esitante da quel contatto e tornammo insieme a casa senza fiatare

C:"Io vado in magazzino per vedere se posso dare una mano a tuo padre"mi informò

L:"Va bene"dissi semplicemente entrando.

Presi un bel respiro e sorrisi

ML:"Lili Pauline Reinhart! Vieni qui immediatamente!"urlò mia madre una volta entrata in salotto

L:"Sì..madre"risposi abbassando lo sguardo consapevole di cosa mi stesse aspettando.

Una volta salita al piano di sopra mi prese per un orecchio e mi condusse al ripostiglio

L:"Ti prego no"la supplicai.

Soffrivo di claustrofobia da quando avevo sette anni e, di questi tempi, i miei attacchi erano diventati sempre più forti

ML:"Non voglio sentirti fiatare: ora entra"esordì severa indicando l'interno freddo e spoglio della stanza "Prova anche solo ad attirare l'attenzione del tuo nuovo amichetto e.."

L:"Ok, ok, d'accordo"mi affrettai a dire con gli occhi lucidi.

Se c'era una cosa di cui ero certa, era che non sarei mai tornata in quel posto nemmeno sotto tortura.

Una volta all'interno mia madre chiuse bruscamente la porta a chiave e io pregai con tutta me stessa di non sentirmi male.

Mi sedetti sulla brandina spoglia guidata unicamente dalla flebile luce che proveniva dalle finestrelle sottili.

Dalla mia visuale potevo vedere, con chiarezza, il campo dei miei genitori e il magazzino: proprio in quel momento notai Cole uscire da esso e soffermarsi su un punto spaesato.

Incuriosita cercai di capire cosa lo turbasse e solo allora riconobbi Camila.

Che cosa ci faceva la mia migliore amica qui? Con Cole poi..

La vidi porgergli una busta di carta e lui sembrò ringraziarla.

Improvvisamente si mise a piovere e, la ragazza, corse via mentre il corvino rientrò in casa.

A quel punto, per sopprimere la mia paura degli spazzi chiusi, decisi di provare a chiudere gli occhi.

Non so quanto tempo passò ma mi svegliai quando il cielo era ormai buio.

Il mio stomaco brontolava come non mai, dato che, avevo saltato anche il pranzo.

Mi accostai alla porta cercando di capire cosa stesse accadendo al piano di sotto

C:"Avete per caso visto Lili? È da quando siamo tornati che non si fa viva"

ML:"Oh, caro non preoccuparti: dopo essere entrata in casa è subito uscita per andare da Camila".

Oh, mamma, se solo sapessi il passo falso che hai appena compiuto..

C:"Ah, capisco"rispose, infatti, poco convinto il ragazzo.

Presi la coperta che si trovava sul letto e mi ci avvolsi pensierosa.

Dopo alcuni minuti mi persi a fissare la stanza vuota e fu la cosa peggiore che potessi fare perché iniziai a piangere e, come ogni volta, iniziai a soffocare.

Portai le mani alla gola cercando di inalare più aria possibile ma, più ne inspiravo, più non riuscivo a respirare.

Come conseguenza iniziai a sbattere la schiena contro la porta in modo rumoroso cercando di farmi sentire da qualcuno.

Finalmente sentii dei passi veloci avvicinarsi alla stanzetta.

Sfortunatamente, però, fu mio padre ad aprirla e, prendendomi il viso tra le mani disse con toni severo

PL:"Per caso vuoi farti sentire anche dai vicini?! Smettila con questi finti attacchi di panico e inizia a comportarti in modo resposabile!"concluse lasciandomi e chiudendo nuovamente la porta.

Dopo alcuni minuti riuscii a calmarmi e mi addormentai di colpo sfinita dalle lacrime.

Alcune ore più tardi, venni svegliata da qualcuno che bussava dall'esterno e, che poi, fece scivolare un foglio di carta sotto essa.

Mi avvicinai alle finestrelle per capire cosa ci fosse scritto e finalmente riuscii a leggere il messaggio

'Non sei sola'
-C

Improvvisamente, la paura che era pian piano cresciuta in me, svanì dolcemente

-spazio autrice-

Well raga..

ODIO i genitori di Lili

Ma come si può essere così, così bastard*?!

In compenso, AMO Cole alla follia

Ci vediamo al prossimo capitolo

Baci

-EliNoRisoff




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