𝓒𝓪𝓹𝓲𝓽𝓸𝓵𝓸 𝓿𝓮𝓷𝓽𝓲𝓽𝓻𝓮

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'La vita è come

un arcobaleno: ci

vogliono pioggia e

sole per

vedere i colori.'

(Jules Renard)

Due settimane dopo

Cole's pov

L:"A cosa pensi?"mi domandò la bionda tracciando cerchi immaginari sul mio petto coperto dalla camicia a righe

C:"Non lo so"risposi sovrappensiero facendola ridacchiare "Beh, che c'è da ridere?"domandai divertito

L:"Oh nulla, solo che mi sembra strano che tu non sappia a cosa tu stesso stia pensando"rispose mettendosi a pancia in giù così da potermi vedere in volto

C:"Ok, sai a cosa sto pensando?"le chiesi mentre lei mi rispose scuotendo il capo "A questo"dissi prima di posare le mie labbra umide sulle sue.

Lei ricambiò immediatamente per poi avvicinarsi ancora di più stringendo tra le mani i miei capelli.

Il bacio continuò ancora per alcuni minuti.

Dopo un po', si fece buio e, così, tornammo alla villa.

Io e la bionda vivevamo una relazione segreta.

Non volevo rischiare che le succedesse qualcosa per un nostro stupido errore.

Infatti, al ritorno, io andai al magazzino mentre lei passò per il cortile.

Gli unici a sapere di noi erano: mio fratello, Camila, sua cugina e Drew, con cui, avevo stretto sempre di più amicizia

D:"Com'è andata?"domandò mio fratello chiudendo il libro che stava leggendo

C:"Bene"risposi con un sorriso appoggiandomi al tavolo da lavoro che si trovava in mezzo alla stanza

D:"Quindi.."disse prendendo un bicchiere d'acqua mentre io, con lo sguardo, lo incitai a proseguire "La ami, non è così?"chiese retoricamente lui

C:"Più di me stesso"

D:"Da quando Cole Mitchell Sprouse, il ragazzo più timido e taciturno della città, è diventato così romantico?"mi prese in giro

C:"Piantala: hai passato anche tu il 'momento Barbara'"gli ricordai puntandogli un dito contro il petto ridendo.

In poche parole la notte, al posto di dormire come una persona normale, dato che condividevamo la camera, mi parlava della sua ragazza: di quanto fosse bella, intelligente, gentile, attraente e così via finché, un giorno, decisi di dormire sul divano essendomi stancato di tutto questo

D:"Se vuoi posso ricominciare anche in questo preciso istante"mi sfidò guardandomi in modo altezzoso

C:"Faccio volentieri a meno"risposi alzando le mani in segno di resa

D:"Ok, d'accordo. Che facciamo?"domandò dopo alcuni minuti

C:"Ieri, mentre facevo la mia solita passeggiata, mi sono imbattuto in una radura verde e molto aperta, se puoi ti ci posso portare: è una ventina di minuti a nord seguendo la costa"gli proposi aspettandomi un no come risposta.

A Dylan non era mai piaciuto passeggiare, preferiva di gran lunga uscire con gli amici e spassarsela

D:"D'accordo, ci sto".

A quelle parole mi voltai di scatto verso di lui

C:"Sei sicuro di essere veramente mio fratello?"chiesi a bocca aperta

D:"Forza, andiamo"mi incitò semplicemente lui uscendo.

Durante il tragitto ridemmo che scherzammo come mai avevamo fatto prima.

Una volta arrivati a destinazione mi accostai con la schiena ad un albero ed inspirai profondamente

D:"È davvero bello qui"

C:"Già"risposi soltanto mentre il vento primaverile faceva oscillare il mio ciuffo corvino

-spazio autrice-

Ciao ragaaaaaa

So che il capitolo è un po' corto ma è uno di passaggio perciò..niente

-7!!

Baci

-EliNoRisoff

Breath of Spring||SprousehartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora