𝓒𝓪𝓹𝓲𝓽𝓸𝓵𝓸 𝓿𝓮𝓷𝓽𝓲𝓼𝓮𝓲

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'Un giorno la paura bussò alla porta.

Il coraggio andò ad aprire e non trovò

nessuno.'

(Martin Luther King)

Lili's pov

Dip:"Prego Lili: la 265, come l'ultima volta"disse portando la mia valigia all'interno.

Le stanze non erano cambiate per niente: pareti spoglie, pavimenti polverosi e una sola finestra che neanche si riescusciva ad aprire.

Mi sedetti sul letto facendo cigolare le molle del materasso.

Questo posto mi faceva affiorare troppi ricordi..

Cerco di dormire un pochino dato che ormai sono le 18.30 e la cena sarà verso le 20.00.

Sprofondo in un sonno profondo mentre mille immagini si formano nella mia mente

C:"Non ho mai capito perchè tu non mi abbia mai odiato, insomma, ero tutto quello che i tuoi genitori avrebbero voluto quindi perché accettarmi e addirittura fidanzarti con me?"mi domandò il corvino accarezzandomi i capelli dopo aver fatto l'amore

L:"Perché io non sono e non sarò mai come loro.."risposi semplicemente baciandolo mentre, il ricordo delle nostre risate, sbiadiva pian piano dalla mia mente

Dip:"Lili bella! La cena è servita"disse l'uomo entrando in camera.

Mi sistemai il più in fretta possibile e uscii dalla porta seguita da lui e appoggiò una mano sul mio fondoschiena stringendolo in modo forte.

Non avevo mai parlato di quello che mi aveva fatto a nessuno, neppure a Camila..

Pensavo che non ci sarei più tornata ma a quanto pare non era andata come pensavo

Dip:"Vengo da te alle 23.30 come al solito"mi sussurrò all' orecchio facendomi pizzicare gli occhi.

Mi diede una pacca sulla coscia e poi se ne andò lasciandomi da sola.

Entrai in mensa con sguardo basso e cercai di non sembrare troppo strana.

Presi il purè e mi accomodai da sola ad un tavolo isolato dagli altri.

Non toccati cibo: continuai a giocare con esso per un po' poi lo buttai e andai in biblioteca.

Questo era l'unico posto in cui potevo stare da sola.

Mi sedetti su una poltrona e rimasi per un po'a leggere mentre, ogni tanto, scrutavo dalla finestra il paesaggio circostante.

Alle 21.30 rientrai in camera e cercai di non pensare che fra un po' sarebbe arrivato quel maledetto dipendente e il mio incubo avrebbe, di nuovo, avuto inizio.

Chiusi gli occhi sperando di risvegliarmi nel letto di casa mia ma sentii bussare.

Guardai l'orologio a parete: erano le 22.00..si vede che avrà voluto anticipare la mia tortura.

Tolsi i pantaloni e la maglietta mentre qualche lacrima solvaca il mio volto spaventato.

Mi avviai alla porta ma una volta aperto mi trovai davanti all'ultima persona che avrei mai immaginato di trovare lì

C:"Lili perché diamine sei in intimo e stai piangendo?!"domandò il corvino sbarrando gli occhi.

Non risposi e mi buttai tra le sue braccia prendendo a singhiozzare come una matta mentre lui mi accarezzava la schiena.

Era qui, ed era reale..

Strinsi la sua giacca fra le mani e inspirai il suo profumo sentendomi immediatamente al sicuro

C:"Ne riparliamo dopo"mi sussurrò all' orecchio togliendosi il cappotto mettendomelo sulle spalle e abbotonandolo: mi faceva da vestito "Dyl, prendi la valigia"disse il ragazzo uscendo dalla mia stanza stringendo la sua mano nella mia.

Ci dirigemmo in silenzio verso la cucina e scendemmo al piano di sotto per poi correre fuori da quell'edificio.

In lontananza vidi Camila venire verso di noi

Cam:"Non ti preoccupare Lili, ora sei con noi, non ti succederà nulla"mi tranquillizzò stringendomi a se

Dip:"E voi dove credete di andare?"domandò una voce alle nostre spalle.

Io involontariamente mi strinsi ancora di più a Camila e, quella reazione, fece capire a Cole cosa fosse successo

C:"Tu..brutto bastardo"disse correndogli incontro per poi prenderlo a botte

D:"Camila, portala a casa tua, io cerco di fermare Cole"disse il biondo andando verso il suo gemello.

Io e la corvina camminammo a passo spedito verso casa.

Una volta arrivate, la mia amica mi fece salire al piano di sopra, mi diede una delle sue camicie da notte e mi fece sdraiare sotto le coperte

Cam:"Vedrai che torneranno a breve"mi disse posandomi un dolce bacio sulla fronte per poi uscire.

Dopo non molto sentii la porta dell'ingresso aprirsi

C:"Lei dov'è?"domandò con voce roca

Cam:"Di sopra"rispose.

Sentii i suoi passi avvicinarsi alla camera

C:"Hey"disse entrando.

Aveva uno zigomo rosso e il labbro spaccato.

Mi tirai su a sedere di scatto per poi uscire dalle coperte ed andargli incontro sfiorandogli il viso con le dita

L:"Ti fa male?"lui non rispose.

Prese i miei polsi in modo dolce e disse

C:"Dobbiamo parlare".

Io annuii e mi risdraiai sul letto seguita da lui che mi abbracciò da dietro.

Mentre parlavo lui, per consolarmi, mi lasciava qualche bacio sul collo e io mi sentii al sicuro come mai prima d'ora.

Una volta terminato di raccontargli la vicenda mi girai e lo strinsi forte addormentandomi a casa.

-spazio autrice-

Ciao raga

IO SONO SEMPLICEMENTE DISGUSTATA!!

Non ho parole davvero

Ci vediamo

-4

Baci

-EliNoRisoff

Breath of Spring||SprousehartWhere stories live. Discover now