Parte 2: la ONG

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ITZIAR'S POV:

Entrai e mi diressi verso quella che aveva tutta l'aria di essere una reception dove si trovava una signora sui 50 anni, che parlava al telefono. Terminata la chiamata le dissi il mio nome precisando che sono lì per un colloquio. Lei prese il telefono e mi annunciò, dopo aver confermato che mi stessero aspettando, mi disse che sarei dovuta andare al 5° piano e che avrei potuto prendere l'ascensore, suggerimento che ovviamente ho seguito. Arrivata sul pianerottolo un uomo mi accompagnò in una stanza e qua iniziò il fatidico colloquio. Mi chiese come mi chiamassi, l'età, se avessi dei legami affettivi, se avessi figli, poi dopo una pausa continuò chiedendomi che lavoro facessi e il motivo che mi avesse spinta a provare ad aiutare in una missione umanitaria, stando via tre mesi. Quando terminai lui annuì soddisfatto e mi disse che se fossi stata ancora interessata il posto sarebbe stato mio, e che se avessi avuto altri dubbi avrei potuto chiamare. Non ci pensai due volte a firmare: tre mesi via, lontana dalla routine, lontana dal mio ex-compagno e lontana dalla città mi avrebbe fatto sicuramente bene. Finito il tutto uscì e mentre mi incamminavo verso l'ascensore un uomo, sulla trentina, alto con la barba e i capelli un po' ricci, mi urtò. Si fermò subito a scusarsi dell'accaduto, io lo rassicurai sul fatto che non fosse successo nulla e continuai per la mia strada.

ALVARO'S POV: 

Appena entrato nel palazzo, dopo essermi fatto annunciare, presi l'ascensore e una volta arrivato al 5° piano scesi. Essendo molto distratto non vidi una donna, molto bella con i capelli marroni dorati e gli occhi color mandorla, venire verso di me: l'impatto fu inevitabile. Mi scusai volendo, in quel momento sprofondare, del tipo: pavimento apriti e inghiottimi. Lei mi assicurò che tutto andava bene e mi sorrise quindi proseguì verso lo studio. Una volta entrato mi venne chiesto il mio nome, la mia età, cosa pensassi di fare lì riguardante il teatro e se avessi degli affetti stabili. La risposta a quest'ultima domanda fu quella che lo lasciò più indeciso poiché avevo una fidanzata, Blanca, con cui le cose non andavano propriamente bene e questo viaggio mi avrebbe dato l'opportunità di staccare per un po' da lei. Alla fine, si decise che fossi la persona giusta e, dopo aver firmato alcune scartoffie, me ne andai a casa dove Pedro, mio fratello, mi aspettava per cenare insieme. Quella sera il menù prevedeva pizza con patatine e torta fredda per dessert. Mentre cenavamo parlai di come fosse andata la giornata mettendolo al corrente che dopo due settimane sarei dovuto partire per lavoro per il Kenya; quindi gli parlai del colloquio e del piccolo incidente. Toccato questo argomento lui mi guardò con uno sguardo malizioso, nemmeno gli stessi parlando della mia vita sessuale (inattiva al momento). Prima di raccontare il suo parere dovete sapere che mio fratello non è mai stato fan di Blanca poiché secondo lui stava con me perché sono figo e così poteva vantarsi con le sue amiche ma non certo per amore. Secondo la sua personale teoria non si parla così tanto di una sconosciuta soprattutto una con cui hai fatto una figuraccia, mi disse che mi aveva proprio catturato e devo ammettere che sì, i suoi occhioni lo hanno fatto.

ITZIAR'S POV:

Dopo il colloquio decisi di passare dalla mia amica Alba per informarla che avevo accettato e che sarei partita di lì a poco. Entrata cenammo con un invitante piatto di pasta seguito da una cotoletta. Le riferì ciò che mi avevano chiesto e anche del piccolo incidente avuto in corridoio, al che lei spalancò gli occhi come per dire: 'Perché a me non capita mai che sconosciuti affascinanti mi colpiscano?'. Non posso nascondere il fatto che avesse ragione, quell'uomo era davvero bello e con degli occhi neri che... Itziar basta! Tanto non lo vedrai più quindi non fantasticare. 

Io e lei || ALVITZ ||Where stories live. Discover now