Parte 21: Ciao

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ITZIAR'S POV: 

Era una mattina come tutte le altre: Manu era a scuola e Paula all'asilo, mentre stavo riordinando la tavola e i giochi sentii un calcio del piccolo Miguel, non ci diedi peso visto che era molto vivace ma subito dopo sentì un liquido lungo le gambe. Chiamai Alvaro che era in bagno in modo da aiutarmi a cambiare abito, a prendere il borsone e ad avviarci verso l'ospedale. Ci arrivammo quando le mie contrazioni erano ormai vicinissime e avevo già il fiato corto. Mi deposero su un letto apposta chiedendomi se fosse il primo, io indicai il numero due con la mano che poi venne detto a voce da Alvaro accanto a me. I medici dopo una rapida occhiata mi dissero che mancava poco, di prepararmi. Alvaro era più in ansia di me e continuava a guardarsi in giro stringendomi forte la mano. Riuscii a fare una battuta: 'Guarda che sono io che dovrei stringere la mano e non viceversa.' Rise e sembrava che i suoi nervi si fossero rilassati, subito dopo sentii una fortissima contrazione e il medico che urlava: 'Ora, vada, dai che ci siamo ancora un attimo.' Un pianto irruppe, un pianto infantile. Finalmente mi rilassai esausta. Alvaro, dopo aver tagliato il cordone ombelicale venne verso di me sussurrandomi: 'Sei stata bravissima amore mio.' Poi mi diedero Miguel che ancora piangeva, lui così bello, cicciottoso e con delle gambotte da mordere tutte.

ALVARO'S POV: 

Tutto procedeva bene quella mattina finquando non sentii Itzi urlare, corsi giù e notai il lago sotto di lei. Intuii tuttoe dopo una doccia e un veloce cambio di vestiti andammo in ospedale. Ci feceroentrare in una sala, la fecero sdraiare prima di osservare la dilatazione che eraormai di otto centimetri. Chiesero se avesse avuto altri figli e io risposi disì non riuscendo però a nascondere la mia tensione, il mio nervosismo, tant'èche anche Itzi lo notò. In un secondo mi ritrovai inginocchiato vicino al suoletto, dicendole di spingere, che ce la stava facendo, e poi quando sentii unpainto, dicendole che ce l'aveva fatta. Lei era esausta ma comunque prese inbraccio il piccolo prima che lo portassero via. Era bello, cicciottoso e primache io potessi formulare la frase Itzi mi disse: 'Guarda ha la tua stessavoglia rossa sul petto!' in quel momento cominciai a piangere, era bellissimoed era la mia copia spiaccicata. Lo amavo già. Dopo due giorni tornammo a casae una notte quando lui si e ci svegliò perché aveva fame, per la prima volta mialzai io al posto di Itzi che era davvero stanca. Gli cambiai il pannolino epoi tornai nel lettone in modo che lei lo allattasse ma prima di passarle ilpiccolo mi posizionai dietro di lei. Itzi si appoggiò al mio petto ed incominciòad allattare. Le mie mani corsero lungo i suoi fianchi per poi posizionarsi unasulla testa e l'altra sulla schiena di Miguel. 'una scena dolcissima' così ladescrisse Manu il giorno dopo.

Io e lei || ALVITZ ||Where stories live. Discover now