Parte 5: un bambino

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Prima di iniziare a leggere fermati un attimoo! Perfetto volevo solo dirti di non sottovalutare questo capitolo perché è molto importante ai fini della storia. Detto ciò buona lettura!

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un mese dopo

ITZIAR'S POV: 

Quel mese passò abbastanza in fretta, io continuavo a far svegliare e a far addormentare i bambini e continuavo, quasi ogni sera, a parlare con Alvaro che ho scoperto avere una compagna con cui le cose però non andavano molto bene. Quando appresi questa notizia fui pervasa da un gran senso di fastidio che sul momento non capì ma che poi avrei imparato ad etichettare come gelosia. Quella notte fui svegliata di soprassalto: erano circa le due e mezza di notte e dalla mia tenda si sentivano delle urla molto forti, mi alzai, misi una vestaglia e uscì cercando di capire cosa stesse succedendo e come me anche Alvaro. Le urla sembravano provenire dai dormitori, mi diressi lì e vidi una decina di volontari fuori dalla stanza dei più piccoli. Mi feci strada per capire cosa non andasse, fin quando il mio capogruppo non mi prese da parte e mi spiegò che c'era un bambino che urlava e piangeva che non si faceva avvicinare da nessuno. Dopo aver ascoltato quelle informazioni mi avvicinai piano, un passo dopo l'altro, fin quando non arrivai al letto e mi sedetti. Lui sentendo che il letto si era abbassato, aprì i suoi occhioni, mi guardò ma senza smettere di piangere. Allora io, riconoscendo subito che aveva avuto un incubo, mi avvicinai ancora e gli dissi: 'Tesoro, sono Itzi, stai tranquillo, non succede nulla, sei al sicuro.' E lo abbracciai: inizialmente rimase rigido ma poi si sciolse nel mio abbraccio ricambiandolo e smettendo di piangere. Con gli occhi feci segno a tutti gli altri di andare e che avrei risolto io. L'unico a rimanere fuori fu Alvaro. Quando se ne andarono tutti chiesi al piccolo se desiderasse qualcosa: se avesse fame, sete o paura. Lui mi guardò, mi strinse a sé e mi disse: 'Te'. Una lacrima mi scese dal viso, l'asciugai subito e abbassandomi gli chiesi se desiderasse dormire con me per provare a vedere se gli incubi passavano. Lui accettò.

ALVARO'S POV: 

Quel mese passò in fretta, continuavo le lezioni di teatro e continuavo a preparare lo spettacolo che si sarebbe tenuto il mese successivo. I ragazzi erano intraprendenti e molti con un grande talento, a loro e ai più grandi affidai i ruoli più difficili come quello del professore, la mente del piano e Tokyo, la narratrice. Dopo un mese di assoluta tregua passato a parlare quasi tutte le sere con Itzi, quella notte qualcosa cambiò. Fui svegliato alle due e mezza di notte da delle urla provenienti da fuori; mi misi una maglietta, la prima che trovai, e dei bermuda e uscì. Vidì davanti a me Itzi che seguì fino al dormitorio dove la persi di vista. Mi fermai quindi a parlare con alcuni colleghi con cui ero in confidenza che mi spiegarono che c'era un bambino che non smetteva di piangere e non si faceva avvicinare da nessuno. Neanche il tempo di finire la frase che il pianto si concluse, vedendo i miei colleghi che se ne andavano e solo Itzi rimanere. L'aspettai fuori poiché volevo darle un po' di privacy, quando mi resi conto che stava uscendo mi sporsi in avanti per dirle qualcosa ma notai che aveva il bimbo in braccio. Al momento non capì cosa stesse succedendo quindi semplicemente li aiutai a scendere le scale. Una volta giunta in camera si tolse la vestaglia rimanendo in reggiseno e mutande coperte da una magliettina per poi coricarsi con l'ospite che, appena sdraiata, le avvolse le sue braccia intorno ai fianchi, o meglio una manina sul fianco e una sulla scollatura della maglietta che corrispondeva al reggiseno ma a lei non sembrava importare. Mi innamorai di quella scena e non riuscì a smettere di guardarla: là grazie al piccolo avevo capito di essere innamorato perso di lei.


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Nicole aspetto i tuoi commenti ahah

Io e lei || ALVITZ ||Where stories live. Discover now