Parte 3: partenze e arrivi

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ITZIAR'S POV:

Dopo due settimane, passate tra lavoro e valigie ero finalmente pronta per partire. Passai da mia mamma visto che per tre mesi non ci saremmo viste, promettendole che l'avrei chiamata quando possibile. Dopodiché passai da Najwa, la mia migliore amica, promettendole che l'avrei aggiornata e infine con Alba ci dirigemmo verso l'aeroporto di Madrid da cui avrei preso il volo per Nairobi. Dopo il check-in e l'imbarco dei bagagli, salì a bordo con una strana ansia addosso: e se non mi fossi trovata bene? Se mia mamma avesse avuto bisogno? Se mancassi alle ragazze? Se non mi fossi trovata bene coi bambini lì? Ma i miei dubbi finirono quando, dopo ore di viaggio, sbarcando vidi due ragazze sui 16 anni con dei cartelli con su il mio nome; una volta presentate ci dirigemmo verso il loro villaggio dove mi attendeva il mio rappresentante. Lui, un omone di 1,70 m con una folta barba, mi spiegò come funzionasse il tutto, dove si mangiava, dove si dormiva, come era suddivisa la giornata e ciò che avrei dovuto fare. Il mio lavoro consisteva nel chiamarli alla mattina, aiutare i più piccoli a vestirsi e nel caso che qualcuno avesse bisogno essere sempre disponibile. Alla fine del tour mi diressi verso la mia tenda, sistemai la mia valigia e guardai il luogo: vi era un pavimento di legno ben curato con un gran letto al centro e una piccola cassettiera a lato. Sfinita per il viaggio mi addormentai.

ALVARO'S POV:

Due settimane dopo avevo la valigia pronta e stavo aspettando il passaggio di Pedro all'aeroporto, destinazione Kenya. Dopo il check-in e l'imbarco del bagaglio mi diressi verso l'aereo, presi posto al finestrino in modo da poter osservare fuori. Non nascondo di essere stato un po' in ansia perché la realtà laggiù era molto diversa dalla nostra, con bambini che molto spesso lavoravano per portare a casa da mangiare, che magari non avevano alcun interesse nel teatro. Una volta arrivato, scesi e incontrai il mio capogruppo, salimmo sulla macchina, o meglio il fuoristrada, e ci avventurammo verso il villaggio. Qua mi mostrò la mensa, i bagni, la camera che era una tenda abbastanza grande, mi disse come funzionava il tutto e come andavano gestiti i ragazzi. Mi sentivo sollevato: mi piaceva il luogo e le persone. Alla sera ero talmente stanco che, toccando il letto, mi addormentai.

Io e lei || ALVITZ ||Where stories live. Discover now