Parte 11: Vieni a teatro

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In questo capitolo c'è tanto di me, tanto di vero che spero si veda tra le righe.

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ITZIAR'S POV:

Dopo qualche mese di maternità avevo ripreso il mio lavoro tranquilla sapendo che a casa con Paula c'era mia madre che ormai da mesi si era trasferita da noi. Rientrando incontrai pazienti vecchi, come il bambino di sei anni che sembrava migliorare, e altri nuovi come una ragazza Clara, all'apparenza una vita perfetta: bella, né troppo bassa né troppo alta, con dei capelli rossi che tutti vorrebbero e degli occhi azzurri da sogno. Purtroppo, però non tutto quello che si vede da fuori è vero. Lei è cresciuta coi nonni, i genitori pressoché inesistenti, che cerca costantemente l'amore non ricevuto da sua madre in altre persone che, non capendo la situazione delicata, per lo più la deludevano. Cercava anche un punto di riferimento in mezzo al caos della sua vita e lo trovava nelle sue prof. Era una ragazza solare, piena di vita, con un sorriso stupendo e una spiccata simpatia. Veniva presa in giro dai suoi compagni poiché non andava in giro coi pantaloni attillati e i top, presa in giro perché lei ai prof piaceva, poiché studiava e gli altri no, lei veniva elogiata e gli altri no, la figlia perfetta che tutti vorrebbero, tutti a parte i suoi genitori. Dopo qualche incontro scoprì che il suo unico punto fermo era il teatro e da grande sognava di fare l'attrice. Mentre parlava accennò ad uno spettacolo di fine corso chiedendomi se volessi andare, io accettai per due motivi: uno da quando Paula era nata non ero più uscita e due amavo conoscere le mie pazienti per capire la cura più adatta o il modo per farle stare bene.

ALVARO'S POV: 

Da due settimane ero esausto, non facevo altro che provare e riprovare lo spettacolo di fine corso coi ragazzi. Proponevo aggiustamenti o piccole correzioni che venivano sempre seguite alla lettera. Oltre a loro dovevo occuparmi degli sceneggiatori che non sapevano cosa fare, dove spostare le sceneggiature, quando chiudere e quando aprire. Insomma un casino. Lo spettacolo parlava di una banda di rapinatori, la stessa di quello precedente, che attaccava la banca di Madrid per prendere dei lingotti e fuggire. Tutto questo con sullo sfondo storie di amore tra i ladri che si sarebbero rivelate decisive per la riuscita del piano del professore. È stato un periodo difficile per me, lavoravo come un matto e arrivavo a casa talmente stanco che non riuscivo neanche a far da mangiare o a giocare con Manu. Finalmente arrivò la serata dello spettacolo, tutto era in ordine e pronto, io indossavo un completo nero con una camicia bianca e avevo il compito di presentare e dire due parole che avevo già appositamente preparato.

ITZIAR'S POV: 

Quella sera tornata a casa mangiai infretta, mi preparai, allattai Paula e poi mi avviai in taxi verso il teatro,ansiosa per lo spettacolo.


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Ringrazio tutte le Disagio's girls che mi sostengono sempre e mi spingono a fare sempre meglio. Grazie davvero di cuore.

Io e lei || ALVITZ ||Where stories live. Discover now