Parte 5

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Dopo qualche ora Ucraina gli bussò alla porta. Russ era ancora sdraiato sul letto in lacrime.
- Hey Russ... ho fatto un po' di zuppa, la vuoi?
- Mhm...
Russ si alzò ed andò ad aprire la porta. Ucraina entrò e gli lasciò la zuppa sulla scrivania, guardò Russia in faccia, ma lui abbassò subito lo sguardo.
- ...grazie.
- Prego.
Appena Ucr uscì Russ chiuse di nuovo la porta a chiave, si sedette sulla scrivania e fissò il piatto che gli aveva portato la sorella. Aveva lo sguardo perso, esattamente come lo aveva avuto nelle ultime quattro ore. Prese il cucchiaio ed assaggiò la zuppa. Era buona. Più buona del solito. Lo aveva scaldato, lo aveva scaldato in tutti i sensi. Era come se Ucraina lo stesse abbracciando attraverso quella zuppa, e non si sentiva del tutto solo.
Si sistemò le coperte che aveva ancora addosso e finì con calma la sua cena. Si girò per tornare a letto, quando notò l'ushanka di suo padre sul mobile. Lo guardò per qualche secondo poi andò a prenderlo e si rimise sul letto; lo strinse delicatamente a sé, come se avesse avuto paura che gli si potesse sbriciolare tra le mani da un momento all'altro, e si sdraiò. Lo teneva vicino alla faccia, talmente vicino che lo toccava appena appena con le labbra, chiuse gli occhi e respirò lentamente l'aria che aveva intorno. Anche quello lo confortava, l'ushanka aveva l'odore di suo padre, e una malinconica nostalgia gli toccò la bocca dello stomaco.
Ucraina aveva già raccontato ad alcuni suoi fratelli quello che era successo, ma non era riuscita a dirlo a quelli più piccoli come Bielorussia e Tagikistan. Le avrebbe spezzato il cuore vedere i loro occhi come aveva visto quelli di Russia poco tempo prima.
Bielorussia bussò alla porta.
- Russ mi fai entrare per favore? Ti volevo dare la buonanotte!
A quanto pare non sapeva ancora nulla, quindi Russ cercò di sembrare più sereno possibile.
- Si... Non mi sento tanto bene stasera, meglio che non entri, non vorrei mai che ti prendessi qualcosa...
- Ah ok, mi spiace. Notte notte!
- Buonanotte sorellina.
Si disse che doveva almeno provare a prender sonno. Si sistemò un po' meglio le coperte, spense la luce e mise una mano sotto il cuscino. C'era qualcosa che non andava. Realizzò che quella che stava toccando non era stoffa, bensì carta. Era piccolo per essere un semplice foglio, ed era anche più spesso della normale carta per stampanti. Riaccese la luce e guardò meglio cos'era: era una lettera.

Grazie Di Esistere - Countryhumans Rusita [Ita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora