Parte 17

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Si svegliò accartocciando gli occhi per colpa della luce. Si tirò un po' su e, sempre con gli occhi semichiusi, si toccò la fronte: gli faceva un male cane. Fece una specie di verso che era un misto tra uno sbadiglio e un ringhio, poi sentì una voce.
- Finalmente ti sei svegliato!
A quel punto, anche se gli occhi gli davano fastidio per la luce, si guardò bene intorno. No, non era casa sua.
- Eiii! Buongiorno eh!
Entrò Italia in camera. Lui alzò le coperte per controllare se-
- No tranquillo, ieri non è successo niente.
Ita rise un po'.
- Eri solo moooolto ubriaco, quindi non ti potevo lasciare lì
- Uhm- si si capisco... Maaa tu chi sei?
- Italia, piacere.
Gli sorrise.
- E tu dovresti essere uno dei figli di URSS!
- Come fai a saperlo..?
- Ah sì, ho riconosciuto l'ushanka, io lo conoscevo tuo padre, sai?
- Oh... davvero?
- Si, avrò avuto appena 5 anni, mia madre mi portò in un bar a fare colazione lì una mattina. Mi disse anche che avrei conosciuto questo signore, tuo padre, per l'appunto. Io gli continuavo a guardare il cappello e ad un certo punto mamma mi chiese cosa stessi guardando. Tuo padre ebbe il fantastico intuito di capirlo prima di mia madre, così mi chiese conferma ed io gli dissi che era vero. Poi mi sorrise e me lo mise in testa, mi stava grandissimo e mi cadde sulla faccia, poi lo tirai su e risi.
Poi Ita sospirò.
- Sono stata una sciocca a non tornare da lui...
Le scese una lacrima, se l'asciugò e continuò:
- Comunque poi tuo padre mi parlò di un certo "Russia", aveva detto che ci voleva far conoscere ma alla fine non ci siamo mai incontrati...
- A dire il vero- Russia sono io
- SUL SERIO?! MA QUANTE POSSIBILITÀ C'ERANO CHE-
Si bloccò e si fermò a realizzare la notizia.
- Wow... Vabbè, ora te lo volevo ridare, l'ushanka dico. Ieri era caduto e non volevo che si rovinasse...
Gli passò l'ushanka.
- Era... caduto? E io lo stavo lasciando lì..?
- Si ma non fa niente, cioè è normale, ieri non riuscivi manco a parlare hahah...
Rus prese l'ushanka e lo strinse a sé, come quando lo aveva trovato sul suo comodino, e i sensi di colpa lo pervasero di nuovo.

Grazie Di Esistere - Countryhumans Rusita [Ita]Where stories live. Discover now