Grazie Di Esistere - Countryhumans Rusita [Ita]

Parte 23

- Ho sempre vissuto con i miei fratelli e mio padre in una casa non troppo grande... era bello lì, volevo tanto bene a tutti loro
Fece un sorriso un po' malinconico, un po' triste.
- Poi... Poi papà se n'è andato. Io avevo 16 anni... Quando papà è morto mi ha lasciato il suo ushanka e una lettera, ma non l'ho mai fatta leggere ai miei fratelli. Poi gli altri paesi hanno cominciato a prenderci di mira, in modo brutto dico...
- Mi ricordo... c'era stata una rissa a scuola
- All'inizio lo facevano un po' con tutti, poi solo con me, non la finivano più. Poi, che scemo, ho cominciato a bere, ho lasciato gli studi. L'unica cosa che non ho mai lasciato è l'alcol... Avrei dovuto cazzo... Poi i miei fratelli mi hanno beccato, e da lì abbiamo iniziato a litigare, finché non mi hanno mandato via. Ed io ho continuato a bere e bere e piangere... Faccio sta vita di merda da tre anni e sono finito più volte in ospedale, ma non è venuto mai nessuno a trovarmi. Quando ti ho detto che ero io Russia, tu hai detto "Ma quante possibilità c'erano" o una cosa simile. Quell'affermazione mi ha fatto un po' pensare.
Stava piangendo di nuovo.
- Mi ha fatto pensare che di possibilità ce n'erano eccome, perché ero in quelle condizioni quasi ogni sera. Sono solo un inutile alcolizzato...
Questa volta fu Ita ad abbracciare lui.
- Quindi non ti faccio schifo..?
Aveva la voce spezzata dalle lacrime.
- No... Tranquillo.
- Grazie... Veramente
Dopo un lungo momento di silenzio Ita si staccò e gli asciugò le lacrime.
- È la vita, ormai non puoi più tornare indietro... È inutile pensare a "come sarebbe andata se" o cose del genere, cerca di andare avanti.
- Hai ragione. Quindi mi aiuterai?
- Certo
Rus sospirò.
- Solo-
- Si?
- Non arrabbiarti se faccio cazzate o... se bevo, cercherò di non farlo ma non ti prometto niente
- Si tranquillo. Ora dormi un po', non abbiamo un letto in più ma se vuoi c'è il divano
Gli sorrise, poi spense le luci e tornò a dormire.