Vattene via da qui, pervertito

520 37 23
                                    

Il giorno del funerale di mia nonna, il cielo piangeva con noi.

Ho pianto e ho pregato Dio di riportarla indietro.

Ho creduto in lui. Ho creduto molto in lui. E l'ho amato. Ma molte volte ho dubitato se mi amasse davvero.

Quando ero piccola mi ha lasciato senza famiglia ma per fortuna avevo mia nonna, anche se abbiamo vissuto in una topaia al freddo e quasi sempre senza cibo. E ora l'ha portata via da me.

Dio è egoista.

Sapeva quanto fosse una grande persona, ma la voleva per sè. Non gli importa di me.

Gli ultimi momenti della sua vita non l'ho vista. I miei occhi erano offuscati dal pianto e non riuscivo a guardarla.

Ho solo sentito le sue ultime parole.

"Per favore dottore. Si prenda cura di mia figlia. Trova qualcuno che si prenda cura di lei. Per favore, non lasciarla raccogliere spazzatura per il resto della sua vita. È giovane e bella. Non se lo merita. Mettila dentro una buona casa con brava gente e cibo in tavola ogni giorno. Per favore."

E il dottore l'ha fatto.

Pochi giorni dopo, un uomo è apparso alla mia porta.

"Josephine?" Ha detto  e io ho annuito.

Mi ha portata a casa sua. Ha detto che mi voleva aiutare. Ha detto che Dio lo ha mandato per proteggermi ed era giusto che lo facesse.

Non avevo scelta. Mia nonna voleva questo.

Ho preparato le mie poche cose e me ne sono andata. Ho salutato Max e Bella. Max mi ha abbracciato così forte che non lo faceva da anni. Mi ha accarezzato i capelli e mi ha sussurrato che dovevo essere forte e che d'ora in poi tutto sarebbe andato meglio.

Bella mi ha sorriso e mi ha detto che avrebbe fatto di tutto per venirmi a trovare. L'ha promesso.

La casa in cui mi hanno portato è enorme. Probabilmente più grande della nostra chiesa locale.

Il pensiero della mia nuova vita era eccitante, ma volevo anche tornare a casa mia. Nella spazzatura. Mi sentivo così a disagio.

Il signor Tiffin, l'uomo che possiede la casa, mi apre la porta con un sorriso e tutto quello che posso notare è il lampadario sul soffitto. Tutto è bellissimo e così...pulito.

Inizio a saltare su e giù per l'eccitazione. Questa è la mia nuova casa.

Entriamo nel soggiorno e vedo due signore sedute sul divano che bevono qualcosa che sembra tè caldo.

"Melissa, Martha...questa è Josephine. Josephine questa è mia moglie Martha e la nosta amica Melissa."

Entrambe mi guardano dall'alto al basso e Melissa fa una smorfia disgustata.

"Salve signorina." Dice Martha. "Ti sei persa?" Chiede.

"Salve" la saluto con entusiasmo. "No, suo marito mi ha portata qui" dico sorridendo.

"Martha, lei starà con noi. Saluta la tua nuova figlia".

Non appena il signor Tiffin pronuncia quelle parole, entrambe le tazze che le signore avevano in mano cadono a terra proprio come le loro mascelle.

Incrocio le braccia guardando il pasticcio che hanno combinato. "Beh, questo è solo uno spreco di tè" dico in segno di disapprovazione.

"George!" Dice Martha alzandosi. "Non puoi essere serio! Non pensi che avresti dovuto parlarmene prima di portarla qui?" Esclama.

La ragazza che aveva un solo vestito (herophine)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora