Ti amo

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Jo

La prima cosa che vedo quando riapro gli occhi è Hero sopra di me che mi schiaffeggia leggermente le guance.

“Oh, grazie a Dio! Stai bene” sospira sollevato.

Mi mette le mani sotto le braccia per sollevarmi ma qualcuno lo ferma.

“Lascia che ti aiuti” dice il signore. Quel signore. Il signore che ha affermato di essere mio padre. Oh Dio.

“No” Hero lo fulmina rifiutando la sua offerta. “Hai fatto abbastanza”.

Mi solleva in piedi e mi mette un braccio sulle spalle per tenermi ferma.

“Piccola, stai bene?” Mi chiede Martha. Non le posso rispondere perchè sono troppo confusa per tutto.

“Deve essere troppo per lei. Lasciamola respirare per un secondo” dice George.

Posso ancora sentire le mani di Hero intorno alla mia vita mentre il suo pollice sfrega leggermente sulla mia pelle per calmarmi.

“Mia dolce Josephine. Come fai a non ricordarti di noi?” Dice la donna che sostiene essere mia madre piangendo.

Mi sento svenire di nuovo. Ma che diavolo sta succedendo?

Rivolgo il mio sguardo a Hero. “Per favore, portami fuori di qui” gli sussurro.

Deglutisce leggermente ma annuisce. “Penso che porterò Jo di sopra a riposarsi. Non credo che sia in buone condizioni per avere una conversazione in questo momento” dice Hero e io lo ringrazio mentalmente.

“Jo?” dice la donna. Mi rifiuto di chiamarla mia madre. “Il tuo ragazzo ti ha già dato un soprannome. Che bella coppia che siete” dice e Hero quasi si strozza con la sua stessa saliva.

George ride. “Non sono una coppia, Hero è come un fratello maggiore per Josephine. Sono come fratelli”.

Fratelli un tubo. I fratelli non pomiciano come facevamo noi sotto la doccia un paio di minuti fa.

Mentre saliamo le scale, Hero mi mette la mano sotto le ginocchia e mi solleva come una sposa. Quando entriamo nella mia stanza, mi mette sul letto e poi chiude piano la porta.

“Come ti senti?” Mi chiede.

“È semplicemente incredibile.” dico e lui annuisce. “Mi hanno lasciato quando avevo cinque anni, Hero. Mi hanno lasciato con la mia povera nonna che non poteva nemmeno mantenersi. Come possono tornare così all'improvviso? Non possono farmi questo. Non ora che sono finalmente felice.”

Le sue sopracciglia si uniscono e posso vedere che sta soffrendo con me. Si avvicina e si siede accanto a me sul letto. “Lo so piccola, deve essere dura” sussurra.

Le sue dita mi accarezzano leggermente la guancia prima di allontanarsi e io abbasso la testa.

“Sei davvero felice qui?” Chiede esitante.

Annuisco “finalmente vado a scuola, ho una vera grande famiglia con molti fratelli, amici e...” faccio una pausa “e ho te.”

“Jo...”

“Ti amo Hero” dico lentamente.

Si morde il labbro guardandomi.

“Davvero?” ridacchia.

“Si” confermo.

“E io ti amo di più” dice.

“Bugiardo” alzo gli occhi al cielo.

La ragazza che aveva un solo vestito (herophine)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora