Capitolo 11 - Imprevisto

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Non riuscimmo ad arrivare in orario a causa di un "piccolo imprevisto"...

Sentimmo un canto (quello allegato mi sembrava abbastanza azzeccato ma non so la traduzione, quindi se qualcuno scopre la versione tradotta non mi uccida per favore) e poco dopo avvistammo una figura nera volare verso di noi. Non mi sembrava un angelo perché le ali erano nere e lasciavano una scia di nebbia (nel caso non si riuscisse a leggere sull'immagine c'è la scritta "significato=nebbia", appunto).

-Dove credete di andare? Strano il fatto che non siate stati posseduti dal canto...- disse la ragazza avvicinandosi. Era un demone!

-Cosa vuoi, Kasumi?- urlò Sasha. Strano che la conoscesse. Yumi era diventata silenziosa e guardava la demone con occhi spenti e senza lasciare trasparire alcuna emozione. Mi stava sorgendo un dubbio... era per caso stata posseduta dalla canzone di quella ragazza?

-Oh, Aleksandr! Quanto tempo! Non ti preoccupare, mi voglio solo divertire un po'- rispose Kasumi.

-Lasciaci in pace- disse Sasha-kun mettendosi sulla difensiva.

-Dai, lo sai che non ti farei mai del male. Per quanto riguarda la tua amichetta in trance, non ci sarebbe alcun gusto a ucciderla in queste condizioni. E l'altra novellina chi è?- mi indicò guardandomi con disprezzo.

-Come ti permetti...!- Ma perché al primo incontro mi chiamano tutti così?!

-Allora ce l'hai la lingua- ridacchiò. Mi fece arrabbiare talmente tanto che senza rendermene conto mi trasformai completamente, per poi scagliarmi verso di lei tentando un attacco. Lei mi schivò senza difficoltà, anzi: sembrava che fosse più che abituata a cose del genere.

-Tutto qui?- mi canzonò. Io evocai la spada con la quale avevo ferito Sasha. La demone invece materializzò un violino... cosa? Cominciò a suonarlo mentre cantava la canzone con la quale aveva incantato Yumi. La stava comandando come una marionetta! Fui colpita più volte dalla mia amica, ma non ebbi il coraggio di reagire. Piuttosto dovevo cercare di distrarre Kasura.

-Cosa fai lì impalato?! Aiutami!- mi rivolsi "molto delicatamente" a Sasha.

-Andiamocene!- mi rispose.

-E lasciamo Yumi da sola? Non ci penso neanche!-

-Fa come ti ho detto! Ci penseremo dopo- mi fece l'occhiolino. Gli diedi retta anche se a malavoglia. Ci allontanammo fino a non sentire più la melodia della ragazza, e Sasha mi disse-Evoca il tuo violino e suona quella canzone che avevi suonato il primo giorno-. Evocai il violino e diedi a lui la spada.

-Come fai a maneggiare questo aggeggio in aria! Sei una ragazza, se faccio fatica io come fai a non avere problemi tu?- disse stupito appena impugnò l'arma. Io sorrisi soltanto. Era un segreto: quano ero piccola chiesi a mio papà di insegnarmi l'utilizzo di spade e armi (fra cui il fucile a pompa) e dopo averlo supplicato per anni lui accettò.

Al mio tre ci scagliammo contro la demone e io cominciai a suonare. Sasha l'aveva colpita sulla spalla con la mia spada, lasciando scorrere un liquido verdastro.

-Non... pensare... di avermi sconfitta- disse Kasura prima di scomparire insieme a Yumi creando della nebbia.

-Cosa facciamo... adesso?-

-La libereremo, tranquilla. Adesso ci dobbiamo sbrigare- disse Sasha malinconico e preoccupato.

Volammo a scuola il più velocemente possibile, ma arrivammo in ritardo di mezz'ora.

Appena entrati ci ritrovammo tutti gli sguardi addosso.

-Era ora che arrivaste! Ma... non dovevate essere in tre?- ci accolse "molto gentilmente" la professoressa, ma non aveva tutti i torti. -Sì, ecco, abbiamo avuto qualche problema...- dissi io. L'insegnante sembrò capire che fosse una cosa abbastanza grave.

-Almeno presentatevi alla classe- disse la donna, più calma stavolta.

-Io mi chiamo Aleksandr Nicolaevich Gavrilov. Spero di trovarmi bene, o più che altro non voglio essere assillato e in nessun caso chiamato "Sasha", chiaro?- si presentò con tono autoritario, e i nostri nuovi compagni di classe annuirono a quel "chiaro". Anch'io in questo modo avevo scoperto qualcosa in più sul suo conto.

-Salve a tutti. Io mi chiamo Misaki Sora. Spero di trovarmi bene con voi!- dissi cercando di essere il più cordiale possibile. I nostri neo compagni di classe mi fissarono, spostando lo sguardo da me a Sasha, come per domandarsi come facessimo a stare nella stessa stanza essendo così diversi. Non sapevano...

-Bene. Io sono Katsura Sekai, e sono la vostra insegnante di manipolazione dell'aria. Stavamo ripassando le basi che spero voi conosciate già. Potete sedervi nei posti liberi qui davanti》ci spiegò la sensei indicandoci i banchi vuoti. -Non ci sono posizioni fisse, potete sedervi dove volete, a patto che non disturbiate durante le lezioni- ci avvisò. Ci sedemmo e la lezione proseguì come se nulla fosse. Tutto quello che veniva spiegato io lo sapevo già per merito di Yumi... la mia mente non era ben presente perché il mio pensiero fisso diventò "cosa starà succedendo alla mia amica?".
Yumi's POV

Avevo sentito un canto; dopo: il nulla. Era tutto nero. Le mie orecchie erano tappate, riuscivo a sentire delle voci che però non capivo cosa dicessero. Non riuscivo a muovermi e percepivo il formicolio su tutto il corpo.

Finalmente mi svegliai da quello stato di trance. Ero in un'enorme sala con delle vetrate dai colori bui. Le uniche fonti di luce erano i candelabri sparsi qua e là. Mi accorsi di essere sdraiata su un lettino di metallo scuro. Al collo avevo un collare di colore rosso carminio tendente al bordeaux.

-Finalmente la nostra amichetta si è svegliata!- esclamò con tono di scherno una figura nell'ombra. Non mi ero ancora ripresa, per ciò non risposi, ma cercai di capire chi fosse stato a parlare: quella voce mi era familiare...
Konnichiwa minna-san! Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e ringrazio tutti per le vostre visualizzazioni. In particolare voglio ringraziare @LadyFox7897@clary-3 @han411002 @TheLonelyBlossom @Atena99 @Al-chan ma anche tutti gli altri per il loro sostegno. Vedrò di aggiornare al più presto, matane!

Enjeru (Angelo)Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang