Capitolo 22

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Ministero della Magia, 25/12/2022

James aspettava il giorno di Natale dall'inizio del semestre. Sognava di prendersi quel giorno di pausa fin da Settembre, staccare completamente la testa dall'ansia e la tensione e godersi i dolci di nonna Molly in santa pace. Si era aspettato molte cose: di rivedere la sua famiglia, di poter parlare con i suoi amici liberamente, di passare del tempo con Eveleen senza litigare.

Quello che non aveva previsto era correre dietro a suo padre per il Ministero della Magia con indosso un maglione creato da sua nonna e un paio di corna da renna sulla testa.

Il nono livello era silenzioso come l'ultima e unica volta in cui James ci aveva messo piede. Le pareti scure e senza finestre rimandavano l'impreciso riflesso di una moltitudine di persone infagottate in abiti natalizi. Non appena la Watson li aveva avvisati dell'incursione nell'Ufficio Misteri alla tana si era scatenato il panico.

Nonna Molly aveva cercato di scacciare il patronus-cinghiale con una scopa, urlando che nessuno poteva rovinare il Natale neanche quella bisbetica di Jennifer Watson. Hermione aveva subito preso il controllo della situazione, zittendo con un'occhiata la proposta di suo marito di finire di mangiare i dolci prima di uscire.

E così quasi l'intero clan si era precipitato al Ministero attraverso il camino, spintonandosi come dei bambini per decidere chi sarebbe entrato per primo. Il magico trio dei salvatori del Mondo Magico aveva avuto la meglio, anche se James sospettava che Zia 'Mione avesse usato un incantesimo per velocizzarli. Dopo tutto avevano ormai tutti passato i quaranta e non c'era altro modo per cui riuscissero a battere i giovani nipoti senza barare.

Dopo essersi riuscito ad accaparrare un posto nel secondo viaggio via camino insieme ad Eveleen, James aveva cominciato a correre alle calcagna del padre. Credeva ciecamente nelle capacità di Auror di Harry e non voleva perdersi neanche un secondo dell'azione.

Dopo averlo visto alle prese con il signor Zabini poche settimane prima, si era creato grandi aspettative per quell'incursione nel Ministero. Già si immaginava il padre trionfare contro un nuovo Mago Oscuro ancora più potente di Voldermort, con ovviamente il giovane e prestante James Sirius Potter al suo fianco.

Finse di non sentire il verso di scherno di Eveleen, che correva poco dietro di lui e, evidentemente, stava seguendo tutte le sue fantasie. Quando finalmente il corridoio finì James non si trovò davanti l'enorme porta che aveva visto l'ultima volta. Al suo posto un enorme vano incorniciava un vuoto fatto di nero denso.

Il portone giaceva scardinato a terra, distrutto con quello che doveva essere stato un incantesimo terribilmente potente. Sapeva dalle lezioni di Pendragon che l'intero Ufficio Misteri era stato progettato proprio per evitare incursioni di quel tipo. La lega di puro nero con cui era fatta la porta era un mistero per tutti tranne che per il costruttore, negli anni aveva resistito ad una moltitudine di incantesimi e a Lord Voldemort in persona.

Eppure, ora giaceva a terra come un giocattolo rotto, tranciata dai cardini con una precisione millimetrica. James ci mise qualche secondo a realizzare che Harry Potter si era fermato. Ron e Hermione dovevano già essere entrati nella stanza perché si sentivano le loro urla provenire dall'interno.

"Papà?" chiese preoccupato il ragazzo mentre il capo degli Auror restava immobile a fissare la porta.

Il padre sembrava non sentirlo e non dava cenno di non volersi muovere, mentre il resto del clan piano piano raggiungeva la fine del corridoio e lo schivava per entrare. Quando anche Angelina e Roxanne li ebbero superati James riuscì finalmente ad avvicinarsi all'uomo.

"Papà? Cosa succede?" chiese di nuovo allarmato tirando la manica del maglione dorato di Harry, come da piccolo usava fare per richiamare la sua attenzione.

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