Capitolo 24

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9 Febbraio 2024, Dipartimento del tempo

Quando James aveva deciso di iscriversi al corso per giovani indicibili si era aspettato di studiare molto, ma anche di partecipare con costanza alle misteriose attività del dipartimento. Certamente non aveva immaginato di passare un'intera settimana immerso fino ai gomiti nella carta e nella polvere.

L'ingrato compito che l'Indicibile Candlelight aveva dato loro, si era rivelato ancora più noioso del previsto e per nulla motivante. I trattati che James, Eveleen e Bran erano costretti a leggere non trattavano di antichi viaggi del tempo come i ragazzi avevano sperato, ma erano considerazioni meramente filosofiche.

Il loro supervisore non si era più fatto vedere dopo il freddissimo benvenuto, avevano solo ricevuto alcuni poco gentili post-it in cui veniva chiesto loro di fare più silenzio. Neanche Penelope, la bibliotecaria di Hogwarts, era così fissata con i rumori.

L'unico suono che faceva compagnia ai ragazzi era l'insopportabile ticchettio di centinaia di orologi, pendole e sveglie appese alle pareti. Inizialmente quel frastuono li aveva portati molto vicini all'esaurimento nervoso, ma ormai ci avevano fatto l'abitudine.

«Ma Hegel non era neppure un mago, perché dobbiamo sapere cosa ne pensava sull'argomento?» Chiese stizzito Bran a metà di venerdì pomeriggio.

I due compagni si affrettarono a zittirlo, nessuno aveva voglia di ricevere l'ennesima ramanzina.

James era ormai rassegnato, avrebbero buttato un intero mese di indagini a studiare inutili considerazioni filosofiche e a non scoprire niente di nuovo. Non c'era alcuna possibilità di interrogare la loro istruttrice sulla questione Giratempo e non avevano neanche tempo libero da dedicare alle loro ricerche. Infatti, la Candlelight aveva fornito loro degli enormi tomi da studiare alla perfezione.

«Ma come è possibile che Roger sia capitato nel reparto in cui si va in missione ogni giorno, mentre noi siamo costretti a studiare?» Sbraitò di nuovo Bran, questa volta sottovoce.

I giovani Indicibili si incontravano ogni giorno in mensa e sembrava che a tutti gli altri fosse andata meglio che a loro. Il gruppo del reparto amore, in cui era finito Roger, non aveva ancora ricevuto il permesso di entrare nel loro dipartimento e, per questo, erano stati momentaneamente affidati alla Watson che li portava in interessanti avventure.

La stanza dell'amore era quella che aveva sempre meno intrigato James, era anche l'unica tra i dipartimenti conosciuti, in cui Harry Potter non avesse mai messo piede. Infatti, la porta del reparto risultava ermeticamente chiusa a tutti i visitatori e soltanto il capo della divisione aveva il permesso di metterci piede. Al momento, però, l'Indicibile era in missione oltreoceano.

Roger non aveva fatto altro che vantarsi delle sue prodezze e i tre sventurati del dipartimento del tempo lo invidiavano moltissimo. Il ragazzo americano, però, non era l'unico a divertirsi: Toshiko e Mark si trovavano insieme nella stanza dello spazio e, sembrava, che i due ragazzi passassero le giornate ad esplorare mondi lontani.

«Per oggi può bastare», commentò laconica la Candlelight comparendo dal suo ufficio. «Mi è stato detto di comunicarvi che venerdì prossimo sarete esentati dai vostri compiti per partecipare al seminario del professor Saul Croaker, il mio maestro. Prendete appunti durante la sua lezione, essa sarà parte del mio esame di fine mese. Usate bene questo fine settimana e cercate di studiare i manuali, vi ricordo che lunedì verrete interrogati.»

I ragazzi annuirono in silenzio, avevano presto imparato che il miglior modo di interagire con la donna fosse darle ragione. All'Indicibile non interessavano le loro opinioni e, men che meno, le loro proteste. Voleva soltanto che i giovani facessero esattamente quanto chiesto loro.

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