Capitolo 5

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01/09/22, Ministero della magia

L'aula in cui i futuri indicibili si trovavano era piuttosto grande e scura. Era molto più alta di quelle di Hogwarts e a gradoni, come un auditorium. A James ricordava un tribunale più che una classe. I ragazzi non erano abbastanza da riempirla del tutto e le ultime file di banchi erano completamente vuote. La cattedra si trovava su un piccolo rialzo, così che il professore potesse essere ben visibile a tutti. James si stupì che il suo banco fosse completamente privo di graffiti, abituato alla moltitudine di scritte su quelli di Hogwarts.

La classe si riempì pian piano. James osservò i giovani candidati uno ad uno. Oltre a lui e ad Eveelen c'erano tre ragazzi provenienti da Hogwarts che aveva già conosciuto a scuola. Laura Baston, Grifondoro di qualche anno più grande, un ragazzo di Corvonero dello stesso anno di James, Mark, e un ragazzo irlandese di nome Bran.

"Ho provato per tre anni consecutivi ad entrare in questo corso!" spiegò Laura a James "Nel frattempo ho lavorato al ministero, nel reparto degli sport magici e ho scritto sulla Gazzetta del Profeta, come corrispondente sportivo, con tua madre".

La ragazza era praticamente alta come James, castana e irradiava carica da tutti i pori. Durante i primi anni del ragazzo ad Hogwarts era stata il capitano della squadra di quidditch. Proprio lei lo aveva scelto come suo successore, per questo James provava un po' di timore reverenziale nei suoi confronti.

Gli altri ragazzi venivano un po' da tutte le scuole del mondo, soprattutto da Ilvemorny. Molti di loro avevano qualche anno più di James e sembravano assolutamente sicuri di quello che avrebbero voluto fare nella vita.

James si sedette tra Mark e Eveleen, quasi le uniche persone della sua età.

Alle 9.15 precise entrò una delle streghe più strane che James avesse mai visto. Bassa e tozza sembrava quasi un pinguino. La cosa più buffa era la totale assenza di collo e gli occhi tanto azzurri quanto bulbosi. I capelli non avevano un colore preciso, tendavano al marrone ma con ciocche di qualsiasi tonalità dal lilla all'arancione.

"Buongiorno ragazzi!" esclamò allegra "Io sono Jennifer Watson e sono a capo dell'intero ufficio misteri. Come saprete, lo scopo di questo corso è prepararvi a quello che sarà il futuro lavorativo di alcuni di voi. Durante questi tre anni avrete diversi corsi teorici, pratici e alcune prove che ci permetteranno di scremarvi. Sappiate che in media solo un quarto dei candidati diventa un indicibile a tutti gli effetti. Ricordatevi, inoltre, che in qualsiasi momento potete decidere di lasciare: il mestiere degli indicibili non è né facile, né leggero".

Dietro lo sguardo allegro della donna e la sua risata fragorosa, era evidente si nascondesse un pugno di ferro. James era contemporaneamente molto eccitato e molto spaventato dall'intero discorso.

"E ora è arrivato il momento di farvi il famoso incantesimo: per evitare che per sbaglio facciate trapelare informazioni riservate, vi verrà imposto quello che chiamiamo "mutismo selettivo". Potrete parlare con amici e parenti dei vostri compagni e dei vostri professori, ma qualsiasi discorso riguardante l'effettivo contenuto del corso verrà censurato. Ricordo inoltre che, qualora veniate espulsi o decidiate di lasciare, vi verrà cancellato qualsiasi ricordo riguardo a questo corso."

Dicendo questo fece apparire davanti ad ognuno dei ragazzi una pergamena che svolgeva la funzione di consenso informato. Uno ad uno, dopo aver firmato la pergamena, si misero in fila davanti alla Watson in ordine alfabetico.

"Bene, bene. Tu devi essere il figlio di Potter".

Disse a James quando finalmente venne il suo turno.

"Mutitas lectus" esclamò, muovendo la bacchetta con un movimento complicato.

L'incantesimo fece provare a James una strana sensazione, come se un velo di acqua si fosse per un attimo posato sopra di lui, per poi sparire.

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