Capitolo 6

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01/09/22, Godric's Hollow

James non amava viaggiare con la metropolvere. Se qualcuno gli avesse chiesto di stilare una classifica dei mezzi di trasporto sicuramente al primo posto avrebbe messo cavalcare una scopa, subito dopo guidare la sua amata moto, poi smaterializzarsi e solo all'ultimo posto la metropolvere. Non gli piaceva proprio l'idea di sparire e riapparire senza potersi godere il viaggio.

Almeno smaterializzarsi portava con sé sempre un po' di brivido: non eri mai sicuro di arrivare integro dall'altra parte. Con la metropolvere non c'era niente di interessante e inoltre ti trovavi sempre pieno di fastidiosa polvere.

Questi e simili pensieri affollavano la mente di James mentre tornava finalmente a casa dopo la lunghissima prima giornata da tirocinante. Era una sua tipica strategia di difesa, concentrarsi sui dettagli insignificanti per evitare i pensieri che gli mettevano ansia.

Camera sua si trovava al secondo piano della villetta schiera, di fianco a quella del fratello. Le stanze dei genitori e Lily mentre il resto delle stanze da letto si trovavano al primo piano. La parte della casa che, però, James preferiva era, sicuramente, il piano terra con la sua ampia e luminosa sala piena di ospiti, non sempre attesi.

Dopo una veloce doccia, si mise sul letto a leggere i messaggi degli amici.

"Ciao, Ramoso! Che sfortuna trovarti la Connely anche lì. Qui va tutto bene, io e gli Scamander condividiamo un appartamento e stiamo cominciando a prenderci l'abitudine. Il corso non inizierà prima della settimana prossima, intanto facciamo delle esplorazioni per conto nostro. Coda."

"Jimbo! Non ci credo neanche per sbaglio che ti è dispiaciuto trovarti in compagnia di Eveleen. Oggi pomeriggio ho avuto la prima sessione di allenamento con i CC, sento molto la pressione ma me lo aspettavo. Mi manca quasi vedere la mia dolce McGranitt tutti i giorni in detenzione. Felpato"

"James, devo ammettere che io sapevo che anche Eevee era stata presa per il programma, ma ho pensato che fosse meglio farti una sorpresa. Io sto bene, il corso è molto interessante, vorrei tanto poter scrivere al nonno Stephen per raccontagli quanto ha sempre avuto ragione su tutto. Lunastorta."

Leggere i messaggi degli amici gli scaldò il cuore, ma allo stesso tempo lo rattristò. Erano abituati a fare tutto, tutti e quattro insieme. L'essere così distanti era una novità. Avrebbe risposto ai ragazzi con più calma dopocena, anche perché Lunastorta si meritava una bella lavata di capo.

Suo padre non era ancora rientrato, ma sentiva Ginny armeggiare in cucina, decise che era arrivata il momento di andare a salutarla.

"Ciao ma'" disse entrando in cucina e rubando un panino dal cestino posato sull'isola.

"Quante volte te lo devo dire di non mangiare il pane prima di cena?" lo rimbeccò Ginny senza girarsi. "Come è andata oggi?" aggiunse poi con voce molto più ammorbidita "E non dire solo bene!"

James si sistemò su uno dei due sgabelli alti dell'isola e osservò la madre da dietro. Ginny aveva da qualche anno smesso di giocare a Quidditch da professionista, ma non avevo mai smesso di allenarsi e il fisico tonico lo rispecchiava completamente. I lunghi capelli rossi erano raccolti in modo scombinato trattenuti da una matita. Da quando faceva la giornalista sorrideva molto di più e aveva più tempo libero per potersi dedicare a tutte le sue passioni, tra cui la cucina.

"Mamma, che ne dici se aspetto papà e lo racconto una volta sola?" chiese continuando a masticare il panino rubato.

Ginny alzò gli occhi versò l'orologio posta sopra i fornelli, era il regalo di nozze dei nonni Weasley ai giovani sposini: proprio come quello della tana anche su quest'ultimo non erano presenti i numeri ma le facce di tutti e sei i componenti della famiglia. Le lancette di James e Ginny erano puntate su "casa", quelli dei due Potter più piccoli su "scuola", quella di Teddy su "vacanza", l'orologio continuava a considerare Ted a casa solo quando ero a Godric's Hollow, e quello di Harry su "in viaggio".

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