Capitolo 12

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I giorni dopo il Blackout Magico furono difficili, i maghi e le streghe dell'epoca li hanno definiti tra i più confusionari della storia. Un clima di sfiducia e di precarietà si era diffuso come una piaga in tutto il mondo magico.

Per i primi tempi, quasi tutti i maghi smisero di smaterializzarsi, a causa di voci che cominciarono a circolare rapidamente di persone spaccate a metà durante il blackout. Si diceva che Tom, il barista del Paiolo Magico, avesse assistito ad uno di questi episodi e raccontasse di aver visto soltanto le budella del povero malcapitato arrivare nel suo locale. I più pensavano che fosse solo l'ennesima trovata pubblicitaria dell'oste o che la quasi completa cecità gli avesse giocato un brutto scherzo.

Non era l'unica storia incredibile accaduta durante il blackout. Frotte di maghi obliviatori avevano dovuto lavorare per settimane e settimane tentando in tutti i modi di cancellare i ricordi e le foto di migliaia di babbani in tutto il mondo. Eclatante era il caso di una vecchina a New York, che quando si era vista apparire davanti l'intera struttura del Macusa aveva avuto un infarto in mezzo alla strada ed era stata poi salvata da un'equipe di maghi.

La paternità del nome "Blackout Magico" la si doveva alla Gazzetta del Profeta che il 4 di ottobre era uscita con il seguente articolo:

"La magia non funziona più!
Dalle 3 alle 4 pm di ieri pomeriggio è stato riportato in tutto il mondo un evento mai successo nella storia. La magia ha smesso di funzionare per un'ora intera. Gli uffici misteri di tutto il globo stanno lavorando 24 ore su 24 per scoprire la causa di questo incredibile evento. Abbiamo intervistato, in esclusiva, il ministro della magia britannico Hermione Granger sulla questione:

"Non abbiamo, per ora, idea di che cosa abbia causato questo calo di magia" ha spiegato il ministro ad un inviato della gazzetta "quello che posso dire è che mi ha ricordato quando manca la corrente nel mondo dei Babbani, insomma un po' come un blackout".

Blackout magico? È questo il nome con cui il ministero della magia classifica ufficialmente l'evento?

Le domande che si sentono risuonare in tutte le strade sono le stesse: perché è successo? Ricapiterà? Ci si può fidare della magia ora?

L'unica cosa che il nostro giornale può affermare con sicurezza, è che subito dopo il "Blackout" la magia ha ripreso a funzionare correttamente e anche i vecchi incantesimi sono stati ripristinati."

Casa Potter brulicava di attività come un formicaio sotto l'attacco di una lente di ingrandimento. Harry compariva a casa solo tardissimo la sera e ripartiva al mattino presto. Il reparto Auror era in prima linea per tentare di gestire la situazione, sempre più persone, prese dalla frenesia del momento, commettevano crimini. Ginny, d'altra parte, stava lavorando sodo per la gazzetta, aveva momentaneamente messo da parte il proprio ruolo di inviato sportivo per aiutare il più possibile i colleghi a seguire la questione del blackout. Tutti i giornali del mondo non parlavano di altro, come se il resto delle faccende fossero improvvisamente sparite.

Alcuni genitori avevano pensato di ritirare i figli da Hogwarts in modo da tenerli più vicini possibile in caso di un secondo blackout, come se a casa la situazione sarebbe stata diversa. I maghi si stavano comportando come se fosse scoppiata una terza guerra magica o se Voldemort in persona fosse tornato. I generi alimentari venivano presi d'assalto, la gente impazzita tentava di racimolare più metropolvere possibile, pronti a fare una rocambolesca fuga.

James, dal canto suo, era diventato molto più silenzioso del normale. Il corso per indicibili continuava, anche se c'erano stati i primi abbandoni. Un suo compagno americano, Tobias, era rimasto intrappolato in un limbo durante il ritorno da Holyrood. Per un'ora intera aveva galleggiato nel nulla, senza sapere se ne sarebbe mai uscito. Quando, finalmente, era ricomparso al ministero della magia, un'ora più tardi, era visibilmente sotto shock.

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