☆e p i l o g o☽

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"Non ci posso credere."

Il via vai nei corridoi di Hogwarts faceva quasi più paura dei singoli mollicci che gli studenti del terzo anno avevano imparato da poco a fronteggiare.

L'atmosfera natalizia riempiva tutta l'aria intorno, con festoni appesi ad ogni porta e da una colonna all'altra. Anche le scale erano addobbate –James Potter in persona, in quanto caposcuola, se n'era occupato.

A parte tutte quelle mansioni (a parere dei Malandrini, inutili) James si trovava a fronteggiare un altro problema.

Mesi dopo erano di nuovo loro due, fianco a fianco, con due fogli molto diversi tra le mani. I re della scuola, gli unici temuti anche da Minerva McGranitt: Felpato e Ramoso.

"Non ci posso credere."

"L'hai già detto", sbuffò Potter. "Ripeterlo non farà arrivare qui Remus come se fosse un cagnolino."
"Quello sono io", rispose Black ridendo. Il foglio con il responso del suo esame di recupero di Babbanologia era ben in vista a chiunque sporgesse la testa e riuscisse a stare al passo con i due ragazzi. Una E di Eccezionale svettava in cima al foglio.

"Non ci posso credere, James, guarda questa E: è perfetta", continuò Sirius, guardando prima il foglio e poi il corridoio gremito di gente, cercando di individuare il suo fidanzato tra la folla.

"Ragazzi!" disse una voce lontana, e i due non ebbero il tempo di fermarsi che Remus Lupin fu su di loro – letteralmente. Lunastorta mise un braccio sulle spalle di Black e uno su quelle di Potter, aprendosi un varco trai due. Prima di dire altro, lasciò un lungo bacio sulla guancia di Sirius.

"Per favore, non in mia presenza. Sono impressionabile."

"Smettila", ribatté Sirius. "Rem, guarda! Ho preso una E!"

Lupin sorrise alla gioia del suo ragazzo, stringendolo un po' di più mentre prendeva il passo dei due.

"Sapevo che ce l'avresti fatta, te l'avevo detto", gli sussurrò Remus a fior di labbra, prima di lasciargli un piccolo bacio a stampo. "Sono orgoglioso di te."

"Sì, tutti lo siamo, ok. Ora aiutatemi con questi", s'intromise Potter.

Lupin sbirciò il foglio che James aveva tra le mani.

"Cos'è?"

"Già, James, cos'è di così tanto importante per non farmi gioire in santa pace dei miei successi?"

"Gioirai questa sera con Lunastorta, ora aiuta me."

"James!"

"Oh", sbuffò Potter alla risposta di Lupin. "Come se non avessi ragione."
"Ce l'hai", lo interruppe Sirius, continuando ad alternare sguardi al pavimento per non inciampare a vere e proprie occhiate d'adorazione verso il foglio tra le sue mani.

"Sirius!" sbottò di nuovo Remus, dando un piccolo schiaffo sulla guancia destra di Black, che afferrò la mano che l'aveva colpito e se la portò alle labbra per baciarla.

"Dobbiamo andare dai mostriciattoli del terzo anno per raccogliere le adesioni alle gite ad Hogsmeade."

Sirius alzò gli occhi. "Dovreste andarci tu e la Evans, perché io e Remus saremmo in mezzo a questa situazione?"

"Abbiamo due casate a testa", rispose James. "E i Grifondoro non stanno mai nella torre, quindi devo andare a stanarli uno per uno. Voi raccoglierete quelle dei Tassorosso."

Remus non ebbe né il coraggio né la voglia di contraddire James e sfilò dalle sue mani l'elenco degli studenti.

"Geminio."

Defenceless. | WolfstarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora