☆c a p i t o l o 3☽

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I Malandrini avevano passato tre giorni all'insegna del divertimento e delle battute. Dopo la sconvolgente – soprattutto per Sirius – rivelazione di Remus di martedì sera, il soggetto di tanti gossip si era sentito in dovere di dirlo anche a Peter. La mattina dopo, prima di scendere a fare colazione, Minus era stato preso in ostaggio e aveva sopportato cinque minuti di assoluto silenzio in cui Lunastorta si era limitato ad aprire la bocca per poi richiuderla.

"Potrebbero piacermi anche i ragazzi", aveva detto poi tutto d'un fiato, prendendosi poi la testa tra le mani e iniziando a girare nervosamente nella stanza. Peter aveva semplicemente alzato le sopracciglia con fare sorpreso e poi aveva aperto bocca.

"Ok", aveva mormorato, aprendo poi la bocca in uno sbadiglio e coprendosela subito. "Possiamo andare a fare colazione ora?"

Remus l'aveva guardato esterrefatto per un minuto e poi gli aveva gettato il braccio sinistro intorno alle spalle, scoppiando a ridere per l'ansia accumulata e scendendo insieme a lui in sala da pranzo.

Una colazione abbondante aveva poi portato ad una serata incasinata: per tutta la casa erano risuonate le urla di James contro la televisione, e non solo i suoi. Lyall era a casa e sedeva sul divano con gli amici di suo figlio affianco. Sirius e James avevano gli occhi spalancati ed imprecavano – senza offese – contro lo schermo che stava proiettando una partita di calcio. Il signor Lupin aveva spiegato loro, prima che la partita iniziasse, le regole del gioco: era stato molto sintetico ma i paragoni col Quidditch avevano aiutato James ad entrare fin troppo nello spirito di gioco.

Tutti e tre avevano guardato la partita ritorcendosi contro l'arbitro.

"Ma sa come si gioca?" aveva strillato James, togliendosi gli occhiali per il troppo nervoso. "Conosco questo sport da venti minuti e potrei dirigere meglio di lui la partita!" aveva continuato.

Sirius aveva tenuto il labbro inferiore tra i denti per tutti i novanta minuti della partita. A fine match aveva mezze labbra rosa e mezze viola. Remus, Peter e Hope si erano limitati a zittirli quando sbraitavano troppo e avevano aiutato ad apparecchiare a tavola, assicurandosi che il malumore d'aver perso non influenzasse la cena.

Il giovedì Remus aveva stabilito che avrebbero dovuto studiare. James e Sirius si erano ribellati come non mai, non volendo nemmeno aprire i loro bauli per prendere i libri.

"Non li ho portati!" aveva detto Sirius, cercando di staccarsi dalla presa di Lunastorta che lo stava trascinando verso la stanza per prendere i libri.

"Li hai portati", aveva ribattuto l'altro a denti stretti.

"Non ho il libro di Trasfigurazione! Non ce l'ho", aveva continuato a dire ma la sua teoria – che reggeva veramente poco – era andata in mille pezzi quando il suddetto libro era volato in mano a Remus dopo un 'Accio'. Sirius aveva guardato male l'amico.

"Hai disubbidito a tua madre", aveva boccheggiato, quasi ferito, portandosi una mano al petto come a dimostrazione dell'oltraggioso comportamento dell'amico.

"Occhio non vede, cuore non duole", aveva risposto Remus, riprendendogli il polso e trascinandolo giù dalle scale, nella sala da pranzo adibita a sala studio. Hope li aveva liquidati dicendo di doversi vedere con una sua amica, mentre Lyall era al lavoro e ci sarebbe rimasto fino a sera inoltrata.

James e Peter non avevano ribattuto quando Lunastorta aveva imposto loro che avrebbero studiato: si erano semplicemente recati al piano di sopra per prendere i libri, sconsolati. Solo Sirius aveva fatto storie.

"Ho preso E in Trasfigurazione", aveva piagnucolato, aprendo malamente il libro davanti a sé. "Cosa devo imparare ancora?"
"L'umiltà", aveva sbuffato James, un piccolo sorriso sul volto.

Defenceless. | WolfstarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora