☆ c a p i t o l o 12 ☽

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Buon Natale! Prendete questo capitolo come il nostro regalo personale. Sappiate che manca davvero pochissimo alla fine, buona lettura!



Se la sera precedente Sirius e Remus si erano addormentati in un groviglio di braccia e gambe, la mattina dopo era difficile capire a chi appartenesse ogni singolo arto. Il volto di Lunastorta era premuto contro il collo di Sirius, che aveva la faccia sommersa nei morbidi e vaporosi capelli dell'altro. Le braccia di entrambi, durante la notte, si erano mosse automaticamente, come a cercare il modo più strano e articolato di stringere l'altro.

Remus fu il primo ad aprire gli occhi - non che avesse poi modo di vedere molto, a parte la pelle chiara di Felpato a pochi centimetri di distanza dai suoi occhi. Lupin non aveva idea di che ore fossero ma, dal momento che la sera prima non erano andati a letto prestissimo - e anche una volta stesi sul letto non avevano dormito prima di diverse ore - pensò che dovesse essere abbastanza tardi. La luce del sole che inondava la stanza passando attraverso le persiane e la sottile tenda bianca confermava la sua teoria. Remus posò un velocissimo e leggero bacio sul collo di Sirius, per poi sollevare il busto e lanciare uno sguardo alla sveglia poggiata sul comodino alle spalle dell'altro. Le lancette segnavano le dodici e quaranta del mattino. Lunastorta sbarrò gli occhi, sentendosi improvvisamente ridestato dalla sonnolenza che fino a quel momento gli aveva annebbiato la mente. Non era abituato a dormire così tanto, Sirius lo stava davvero influenzando parecchio, sia in positivo che in negativo. Non sapeva se fosse una bella cosa, ma il pensiero lo fece comunque sorridere. Scosse la testa e, ormai seduto, scrollò davvero poco delicatamente la spalla di Sirius che, stranamente, aprì gli occhi quasi subito.

"A cosa devo questi modi?" chiese Felpato corrucciato, con la voce impastata dal sonno.

"Svegliati, Sirius. Mezzogiorno è passato da un bel pezzo", si giustificò il castano, scuotendogli ancora di più le spalle.

"E allora?" borbottò Black accigliato.

"E allora oggi è il nostro ultimo giorno qui e non lo voglio passare a letto."

"Ne sei sicuro?" gli chiese prontamente Sirius, dimostrandosi molto più sveglio e interessato di quanto non fosse prima.

"Sicurissimo", rispose suo malgrado Remus, prendendolo per un braccio e tirandolo fino a metterlo seduto. "Vestiamoci e andiamo dagli altri, dai. "

Sirius alzò gli occhi al cielo e si passò una mano tra i capelli corvini, senza preoccuparsi di coprire l'enorme e rumoroso sbadiglio disegnato sulla sua bocca.

"Buongiorno, comunque", lo apostrofò scocciato, alzandosi definitivamente dal materasso con passo tutt'altro che felpato e stiracchiandosi la schiena, dando volutamente le spalle a Remus.

"Buongiorno", rispose lui, lasciando che il suo sguardo si posasse sulle spalle scoperte e in tensione di Sirius, mentre scene della sera prima gli si proiettavano nella mente. Si scostò il lenzuolo di dosso, sentendo improvvisamente caldo.

"Vado in bagno", asserì Felpato, sempre senza guardare Lunastorta. Sul volto di quest'ultimo apparve un cipiglio confuso, che non tardò a dissiparsi. Ormai Remus era diventato davvero bravissimo a comprendere le stranezze dell'altro; conosceva Sirius meglio delle sue tasche, forse meglio di quanto conoscesse sé stesso.

"Ti sei offeso?" gli chiese in un sospiro, osservandolo mentre si dirigeva verso la porta.

Black si fermò senza voltarsi. "Chi?" chiese, continuando a fissare la porta chiusa davanti a sé.

"Tu", disse con tono ovvio Lupin.

"No, intendevo: chi ti ha dato il diritto di essere così insensibile questa mattina?" borbottò incrociando le braccia al petto.

Defenceless. | WolfstarWhere stories live. Discover now