Rose Sherwood - Thor Odinson

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Si signore e signori, sono tornata. Perdonatemi l'assenza, ho dovuto combattere contro la mia testa per un po' di tempo e non avevo nemmeno idee per continuare questi capitoli.
Comunque alla fine sono riuscita a vincere questa battaglia e sono ancora in questo mondo!
Detto questo, godetevi questa storiella!

Ero una ragazza normale una volta.
Normale per modo di dire, dato che lavoravo per l'agenzia di spionaggio che tutti conoscono come SHIELD.
La mia vita cambiò del tutto quando, dopo una missione, fui rapita dall'HYDRA e torturata da un pazzo maniaco con scariche elettriche, all'inizio per avere informazioni, ma poi, vedendo che anche quando l'intensità elettrica che avrebbe dovuto provocarmi danni, non mi faceva nulla, per capire perché il mio corpo non veniva danneggiato come sarebbe dovuto succedere.

Notò che più elettricità assorbivo, più i miei occhi diventavano chiari: infatti, quando passavo tanto tempo nella mia cella, le mie iridi diventavano blu scuro, quasi nero, e io mi indebolivo, senza però morire; nel momento in cui, invece, venivo messa in una stanza completamente isolata da qualsiasi impulso elettrico che potesse passare anche nei muri, i miei occhi diventavano completamente neri, cornea compresa, e bisognava intervenire con delle scintille entro un certo tempo per far sì che io sopravvivessi.

Quindi possiamo dire che la sfumatura di azzurro funge da indicatore della mia carica e, di conseguenza, anche della mia energia vitale.

Nonostante io ora possa usarla come arma, non potevo scappare.
Lo scienziato non era mica stupido.
Dopo la prima volta in cui i miei occhi diventarono quasi bianchi, non raggiunsi più quel livello di carica elettrica. Appena finito gli esperimenti, a cui tutti coloro che assistevano avevano le dovute protezioni isolanti, venivo subito scortata nella mia cella speciale, le cui pareti erano si ricoperte di isolante, ma c'era una specie di piccola sorgente che mi teneva in vita.

Tuttavia non trovarono mai il motivo per cui ero immune ai danni che le scariche avrebbero provocato in qualsiasi altra persona.

Anzi, non fecero in tempo, dato che un giorno una squadra dello SHIELD trovò la base e la distrusse.

Io scappai, e non tornai a lavorare per Fury.
Mi era giunta voce che l'HYDRA si era infiltrata nello SHIELD, quindi non mi fidavo a tornare.

Ho passato gli ultimi anni nascosta, grazie alle mie conoscenze ho potuto crearmi una nuova identità.
Non sono più T/N T/C, ora il mio nome è Rose Sherwood.

Vivevo in pace, finché un giorno non mi ritrovai alla porta qualcuno che non pensavo avrei mai visto.

Flashback

Ogni volta che qualcuno suona il campanello del mio appartamento, il mio cuore aumenta i battiti e l'ansia mi assale, anche se non sembra.

Comunque, mi stampo un sorriso gentile sul viso e vado ad aprire la porta.

Cazzo.

Stavolta avevo ragione ad avere paura.

La prima persona che vedo è Steve Rogers, alla sua destra c'è Tony Stark, mentre alla sua sinistra Natasha Romanoff. Dietro di loro ci sono Thor, Bruce Banner e Clint Barton.

L'unica cosa che lascio trasparire è la sorpresa.
Mi sembra logico no? Chi non si sorprenderebbe nel trovarsi gli Avengers alla porta di casa?!

"Come posso aiutarvi?" chiedo gentilmente, continuando a sorridere.

"È lei la signorina Sherwood?" domanda il Capitanto, in modo altrettanto educato.

"O forse la domanda giusta sarebbe: sei tu T/N T/C?" interviene Stark.

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