I've always known - Jim Moriarty

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Si lo so, avevo detto che avrei messo da parte questa raccolta, ma ringraziate (o odiate) Sherlock. Ciccia.

Erano una coppia molto, come dire, particolare.
Lui era un consulente criminale (così gli piaceva definire la sua attività), ma aveva tenuto nascosto il suo "lavoro" a lei.
Lei, invece, era una ragazza dal viso angelico, dagli occhi limpidi e dal sorriso innocente.
Ma le apparenze ingannano.
Era a capo di una rete criminale immensa, che ricopriva tutto il globo, persino negli angoli più remoti e sperduti del mondo.
Tuttavia nessuno, nemmeno il grande Sherlock Holmes, riusciva né a capire che buona parte degli omicidi commessi erano stati organizzati perfettamente dalla sua rete, né tantomeno a capire che fosse proprio lei a dirigere l'organizzazione.
Per ironia della sorte, le era capitato di dover chiedere consiglio, ed era proprio a un certo consulente che si rivolgeva, ovviamente nessuno dei due si faceva riconoscere. Lei mandava dei suoi rappresentanti fidati, mai lo stesso due volte, riuscendo a non far capire che c'era un unico cervello dietro, e lui non si presentava quasi mai di persona. Poteva essere una comunicazione digitale, tramite biglietti o si faceva vedere travestito e con il viso rigorosamente coperto.
Mai un errore, mai una svista, tutto pianificato alla perfezione.
Nessuno avrebbe mai scoperto nulla.

Tuttavia, entrambi pensavano da tempo a rivelare l'uno all'altra la verità sui loro lavori e sulle loro improvvise interruzioni durante un'uscita, ad esempio.
Il più propenso a confessare era Jim, Jim Moriarty, proprio lui.
Chi avrebbe mai pensato che proprio lui si sarebbe trovato nel vortice di emozioni in cui lei, T/N, lo risucchiava.
Chi avrebbe mai pensato che il criminale più conosciuto si sarebbe innamorato?
Questi erano i suoi pensieri mentre tornava all'appartamento che, ormai da due settimane, condivideva con T/N, pronto ad invitarla per una delle loro passeggiate notturne in campagna per rivelarle tutto.

"T/N, amore? Sono tornato! Tesoro?" Chiamò entrando, non ricevendo, però, alcuna risposta.
Dieci secondi dopo aver chiuso la porta, questa si riaprì mostrando la figura morbida della sua ragazza.
"Jimmy? Oh, per l'amor di Dio, mi hai fatto prendere un colpo!" Disse ridendo e posandosi una mano sul petto. Jim si unì a lei nelle risate.
"Dov'eri? Credevo fossi a casa da ormai quattro ore, dato che il tuo turno a lavoro è finito quattro ore fa." chiese l'uomo.
"Ho dovuto fare degli straordinari, una mia collega si è sentita male ed era necessario sostituirla."
Nessuno avrebbe mai pensato che mentisse.
"Tu invece? Saresti dovuto tornare tra tre, di ore."
"Ho preso un permesso per poter stare più tempo con te." spiegò Jim avvicinandosi a lei ed abbracciandola per poi darle un bacio a stampo.
"Passeggiata stasera?" propose la ragazza.
"Stavo per chiedertelo io." Rise Jim.
Ridacchiando lievemente, T/N si tolse  cappotto e andò a preparare del tè caldo per entrambi.

"Che ne dici se andiamo ora?" domandò l'uomo dopo aver svuotato la tazza.
"Sotto la pioggia? Perfetto." sorrise lei.

Protetti dai cappotti, uscirono dalla loro casa mano nella mano e senza ombrello, dato che entrambi erano amanti della pioggia.
Sembravano una normale coppia innamorata.

Moriarty prese la macchina (che secondo i suoi racconti gli era stata data dal suo datore di lavoro) e guidò verso il loro solito posto,  una piccola collinetta circondata da alberi.
Come suo solito, aprì la portiera a T/N e aprì il bagagliaio, per poi prendere un telo che tenevano sempre lì nel caso di passeggiate come quella.
Intanto la pioggia aveva smesso di cadere e l'aria era pregna del profumo della natura.

Una volta steso il telo e seduti, Jim prese la parola.
"Amore, devo dirti una cosa...riguarda il mio "lavoro" - disse imitando le virgolette con le dita - Vedi ti ho mentito. Il mio capo, sono io. Ho diciamo inventato un nuovo lavoro, opposto a quello del famoso Holmes, infatti quello faccio io è il consulente criminale. Le persone vengono da me, mi chiedono come commettere un qualche crimine e io dò loro dei consigli per farlo nel miglior modo possibile e senza farsi scoprire. Poi con i soldi che mi danno (N.A. non so se si fa pagare o meno, pardon) ho esteso il mio campo e ora sono a capo di una delle più grandi organizzazioni criminali presenti sul globo."
Tacque aspettando una qualche reazione.

Di certo non si sarebbe aspettato una risata.

Perché si, T/N stava ridendo e vedendo il viso confuso dell'uomo di fronte a lei gli spiegò.

"Già lo sapevo, tesoro mio. Pensi davvero che io sia così stupida? Mi offendo sai? Ma devo dirti anche io una cosa. Tu sei a capo di una di quelle organizzazioni, io di quella più estesa e sconosciuta. Non sai quante volte ho mandato uno dei miei rappresentanti a chiedere consiglio proprio a te, ma sono stata cauta e non ho mai inviato lo stesso due volte. Nessuno sospetta dell'esistenza della mia rete e va bene così."

Un sorriso illuminò il viso di Jim, un sorriso di felicità mista a stupore.

"Direi che il detto "le apparenze ingannano" non è mai stato più azzeccato." disse l'uomo prima di catturare le labbra di T/N in un bacio e farla adagiate con la schiena sul telo.

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