Angel

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Alura, vi dico solo una cosa, poi vi lascio leggere, giuro.
In primis vi ringrazio per i suggerimenti che mi avete dato, mi avete dato qualche idea per i prossimi immagina❤️
In secondibus, non sapendo decidermi tra chi mi avete proposto, ho deciso di lasciare a voi la scelta del volto del protagonista di questa storiella.
Quindi, io gli darò solo un nome, ma l'aspetto lo scegliete voi!
Okay sono due cose ma details.
ENJOY!

Anni e anni passati tappata in casa.

Anni e anni passati a vedere solo la luce che passava dalla finestra, e solo quando non passava nessuno che potesse vedermi.

Anni e anni passati ad uscire solo pochissime notti l'anno.

A temere le persone.

A temere la loro reazione nel vedermi.

"T/N! Scendi dal tetto! Entra subito!"

Sento mia madre urlare, interrompendo il flusso di pensieri che si era impadronito della mia mente.
Dopo aver dato un ultimo sguardo alle stelle, le mie uniche compagne fedeli e sempre presenti durante le mie notti insonni, ritorno in casa passando dalla finestrella della soffitta.

"Quante volte devo dirtelo?! Devi fare attenzione! Le altre persone non posso scoprire che tu sei... ciò che sei!"

"Mamma, è buio fuori, nessuno ha visto nulla. Non ti preoccuparti."

Dopo questo breve scambio di battute, le auguro la buonanotte e me ne vado a dormire.

Sono 18 anni che mio padre è sparito nel nulla, senza farci sapere nulla, se non lasciare alla mamma un biglietto in cui le spiegava.
Cosa, non lo so. Non ha voluto lasciarmelo leggere.

Lo tiene sempre con sé, in una taschina interna della sua vestaglia, vicino al cuore.

È notte inoltrata quando mi sveglio a causa di alcuni rumori che provengono dal piano di sotto.

Il più silenziosamente possibile, scendo le scale coperte dalla moquette e la scena che si presenta ai miei occhi è a dir poco raccapricciante.

Un uomo robusto tiene qualcosa in mano, qualcosa che è stato conficcato nel petto della donna che mi ha cresciuta da sola.

Il suo ultimo sguardo è rivolto a me, prima che i suoi occhi diventino completamente neri, facendo sparire il marrone cioccolato che mi ha accompagnata fin da piccola.

Poi la porta si spalanca di nuovo ed entra una figura strana, che mi somiglia.

Nella tenue luce lunare, vedo che si tratta di un uomo, un ragazzo, più che altro, che mette al tappeto l'uomo che ha ucciso mia madre, senza, tuttavia, ucciderlo.

Una volta liberatosi dell'altra persona, mi guarda.

Per tutto il tempo, io sono rimasta nascosta dietro la parete, sporgendo solo la testa per sbirciare e rimanendo pietrificata quando è successo quel che è successo.

Mi si avvicina, per poi rendermi la mano con un sorriso rassicurante, uno dei più belli che io abbia mai visto (non che abbia avuto l'occasione di vederne molti).

Mi tira a sé, circondandomi con le braccia e con le sue ali candide come la neve.
Istintivamente mi avvinghio a lui, iniziando a versare lacrime su lacrime e bagnandogli la maglia.

Ma è quando alzo gli occhi che avviene la vera sorpresa.

Ha un volto così familiare, dei tratti che mi sembra di aver già visto.

"A-Alex?"

Ho avuto sogni lucidi, da sempre, per cui mi ricordo ogni cosa che vedo quando dormo e controllo ciò che succede.

Questo ragazzo, Alex, mi veniva a far visita tutte le notti, fino a qualche mese fa, quando non l'ho più visto.
Più lo vedevo, più immaginavo come sarebbe stato scappare con lui, liberi, tra le nuvole del cielo.
E a forza di avere con lui questi "appuntamenti" nei miei sogni, con una persona così reale, ho perso la testa.
Ogni volta che chiudevo gli occhi vedevo il suo sorriso.
Ogni volta che guardavo le stelle vedevo il luccichio delle sue iridi.
Pensavo di essere pazza, pensiero confermato dal fatto che poi non l'ho più visto.
Fino ad ora.

"Sono qua, T/N, non ti abbandono più. Sarò con te, fino alla fine"

"Tu-tu sei reale."
Mi distanzio leggermente per poterlo ammirare in tutta la sua bellezza.

Spiega le ali, che sembra brillare di luce propria, ed è quando le accarezzo, soffici e delicate, che ho la conferma che tutto quanto è vero, e non è solo una visione.

"Sono una persona in carne ed ossa. Oddio, non proprio una persona, ma in carne ed ossa si."

Si gratta la nuca imbarazzato e sorridente.

Ridacchio, per poi chinarmi sul corpo ormai senza vita di mia madre e accarezzarle il viso, chiudendole gli occhi.

"Mi dispiace di non essere arrivato in tempo per salvarla. Il fatto è che non abbiamo rilevato alcuna presenza degli Altri qua."

"Abbiamo? Altri? Di che cosa stai parlando?" domando confusa.

"Ti spiegherò tutto alla Base. Qui è pericoloso, questo posto ormai è stato marcato. Mi dispiace, ma dovrai aspettare. Ora andiamo."

Mi prende una mano, iniziando a portarmi fuori.

"Aspetta! Mia madre! Non posso lasciarla qua, dammi almeno il tempo di seppellirla!"

"Non è necessario. Farò venire qua qualcuno per onorarla. Ma tieniti stretta i suoi ricordi, T/N."

"Che intendi?"

Strabuzza gli occhi, quasi a rendersi conto di aver parlato troppo.

"Dovrai aspettare per ulteriori spiegazioni. Dobbiamo davvero partire."

Si alza in volo e ci provo anche io, ma le mie ali non mi reggono, poiché, non avendole mai usate, non hanno sviluppato i muscoli necessari.
Appena si accorge che non lo sto seguendo, il ragazzo torna a terra e il suo sguardo cade confuso prima su di me, poi su ciò che non mi rende umana, comprendendo io motivo del mio imbarazzo.
Lui sorride nuovamente, poi si avvicina a me e mi prende in braccio, come se fossi una principessa.

Ed è tra le sue braccia che mi addormento, cullata dal calore delle sue braccia e delle sue parole, accompagnate da un timido bacio a stampo sulle labbra e uno sulla fronte.

"Buonanotte, principessa."

One-shots [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora