Insecurity - Joe Mazzello

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Insicurezza.

Questo vocabolo è, forse, l'unica cosa sicura nella mia vita.

Insicurezza sulle mie capacità nello studio, insicurezza nel sapermi fare e tenermi degli amici.

Insicurezza sul mio corpo.

Questa è la più grande che ho.

Okay, sono il personaggio di una storia inventata, ma non sono come gli altri.

Le altre cominciano sempre con cose del tipo:
"Ciao, mi chiamo Tizia, sono magra, bionda con gli occhi azzurri, alta, a scuola vado bene e ho un sacco di amici."

Io no.

Io comincio così:

"Ciao, io sono Margherita, sono bassa, ho i capelli e gli occhi marroni, ho dubbi su tutto. Su cosa io possa mettere in base al mio fisico. Sulla mia intelligenza. Sulla mia simpatia.
Insomma, sono, credo, una delle persone più insicure del mondo.
Ma solo fuori casa, quando c'è il confronto con la gente, con il mondo reale.
Finché sono nella mia stanza, sono una ragazza bella, simpatica, ho un sacco di amici e sono sicura di me."

Ed è così che inzieremo.

Con l'essere cosciente che in un confronto con un qualsiasi altro essere umano, io perderei.

Dovrei proprio fare l'attrice.
Ormai fingere che vada tutto bene, che sono una normale ragazza laureata il suo primo giorno nel nuovo e primo posto di lavoro.
Per adesso, sono un'assistente manager.
Ovviamente punto in alto, ma con la mia insicurezza, non so se raggiungerò il posto che desidero.

Poi non mancano le celebrità che aiutano molto a innalzare la mia sicurezza.
I loro sguardi hanno un significato.
"Quindi io dovrò stare a contatto con una novellina?!"

Grazie a Dio, non tutti i vip sono così.
Anzi, c'è un attore in particolare che è davvero gentile con me.
Si chiama Joseph Mazzello, per gli amici Joe.
Era venuto in agenzia per cercate un nuovo manager, in quanto l'ultimo vendeva notizie circa la sua vita privata ai media ed ha addirittura pensato che io non fossi un'apprendista, bensì una professionista.
Imbarazzatissima, gli ho detto che non ero una manager e lui ha voluto che fossi l'assistente di quello vero.
È sempre molto carino con me, e la cosa mi stupisce alquanto.
Insomma, quante volte vi è capitato di prendere un caffè con una celebrità come se foste amici di lunga data, quando in realtà la conosci da poco?

Questa storia del caffè mattutino va avanti da circa un mese, cioè da quando sono stata assunta.
Quando sono con lui, una sicurezza quasi piacevole mi pervade, come sei fosse lui stesso a trasmettermi la sua.

Oggi mi sono decisa.
Ho deciso che mi aprirò totalmente con lui.
Gli rivelerò con chi ha davvero a che fare ogni giorno.
Gli dirò quando a insicurezza vive in me.

UN PAIO D'ORE DOPO...

"Ehy, Marghe, buongiorno!" mi salita Joe, sorridente come al solito.
"Buongiorno, Joe!" ricambio, sia sorriso che saluto.
"Ti va di scambiare la colazione con una cena stasera?" chiese grattandosi la nuca, quasi imbarazzato.
"Oh, ma, ma certo, mi farebbe molto piacere." accetto.
Mi ha presa del tutto alla sprovvista.
Una cena?!
Qua si va sulle cose serie, altro che colazione.
"Dove andiamo?" domando.
"Sorpresa! Ti passo a prendere io per le 20:30? Va bene? Vestiti come vuoi."
"Perfetto! Ora andiamo sul set."

ORE 19:55

Sono davanti al mio armadio da 20 minuti buoni.
Pantaloni o gonna?
Vestito?
Scarpe col tacco o ballerine?
Alla fine decido per dei semplici jeans chiari, molto comodi, abbinati a una maglietta nera con le maniche a ¾.
Un paio di ballerine nere e sono apposto.
E i capelli? E il trucco?
I capelli stanno bene come stanno, il trucco basterà del mascara, matita nera per gli occhi e un lucidalabbra.

Puntuale come al solito, anzi anche in anticipo, alle 20:25 Joe suona al citofono.
Scendo e vengo bendata e aiutata a salire in macchina.

Quando sento la macchina fermarsi, mi accorgo che la portiera è aperta e Joe mi prende la mano per farmi scendere.
Non vedendo niente, punto il viso dritto davanti a me, dove sento una presenza che si avvicina sempre di più, finché non sento qualcosa di morbido che mi bacia.
Mi lascio andare, soddisfacendo un desiderio che ho avuto di nascosto, fin dalla seconda settimana di lavoro con Joe.

La benda cade, io apro gli occhi, ci stacchiamo per riprendere fiato e affondando l'una nello sguardo dell'altro.

Sorride.

Lo bacio di nuovo.

E vaffanculo dubbi e insicurezza.


Per:
Killerxqveen

One-shots [SOSPESA]Where stories live. Discover now