Capitolo 3.

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Camminai a passo svelto tra le lunghe strade londinesi travolta da uno strano fastidio che avvolgeva ogni zona ed ogni organo del mio corpo.

Ogni atomo della mia persona, ogni cellula, erano in subbuglio.

Non capivo il perché di quelle sensazioni, ma non mi piacevano.

Finalmente raggiunsi la mia nuova camera e mi fiondai sotto il getto caldo del soffione della doccia e lasciai che i miei muscoli si rilassassero.

Uscii e mi avvolsi in un morbido asciugamano che avevo scrupolosamente deciso di portare da casa, e lavai il mio viso dagli scarti colorati rilasciati dal trucco per poi infilarmi nel mio amato pigiama poi, mi diressi alla finestra e accesi una sigaretta che fu consumata dal vento che accresceva poco alla volta.

<<Grazie per avermi lasciata da sola.>>mi rinfacciò la mia amica attraversando la soglia della nostra camera e lanciando la borsa in un punto vuoto del pavimento <<Potevi almeno lasciarmi un messaggio.>>

<<C'era Harry, non eri sola.>> replicai gettandomi a peso morto sul letto.

<<Che cosa voleva?>> domandò con fare curioso.

<<Parlare.>>

<<Parlare di cosa?>> chiese ancora lei infilandosi un pantaloncino e una canotta.

<<Niente che valesse la pena di ascoltare.>> iniziai ad osservare le stelline fluorescenti attaccate al soffitto << Chi è l'idiota che le ha messe?!>> chiesi soffocando una risata.

<<Io!>> dichiarò la mia amica seccata <<Sono molto belle.>> commentò infine mettendo il broncio.

<<Non sapevo che accettassero anche dei mocciosi qui.>> la presi in giro tirandole un cuscino che era dietro la mia testa.

<<Simpatica.>> ironizzò afferrandolo. <<Allora, vuoi confessare?>>

<<Non ti arrendi facilmente, vero?>> sbuffai e lei scosse la testa sedendosi di fronte a me incrociando le gambe con i gomiti poggiati sulle ginocchia e le mani in viso, e ciò significava che non si sarebbe mossa da lì fino a quando non le avrei detto tutto. <<Voleva parlare di quella notte.>>

<<Oh.>> abbassò lo sguardo <<Come te ne sei uscita?>>

<<Gli ho semplicemente detto che non ricordavo nulla.>>

<<Ma non è così.>>

<<Già.>>ammisi portando le mani in testa e passandole tra i lunghi capelli scuri <<Ricordo tutto perfettamente, come se fosse successo ieri.>> mi alzai trascinandomi nuovamente vicino alla finestra per accendere una sigaretta che terminai in pochissimo tempo e restai ferma lì per un po' ad osservare il cielo nuvoloso prima di ritornare a parlare nuovamente <<Ma mi piacerebbe tanto dimenticarlo.>>

<<Tesoro, abbiamo tutti qualcosa che vorremmo dimenticare.>>

<<Lo so, Meg.>> mi accomodai su una delle vecchie poltrone che si trovavano di fianco alla scrivania in legno <<Ma prima di quella notte era tutto più semplice.>>

<<Avevamo bevuto ed eravamo tutti un po' confusi. Sono cose che possono succedere.>> provò a giustificarmi sorridendo debolmente.

<<Meg, tu non hai detto al tuo migliore amico che lo amavi>>

<<Io non ho un migliore amico carino come il tuo.>> fece una smorfia incomprensibile con la vana speranza di strapparmi un sorriso nonostante nei suoi occhi potevo intravedere una vena di idiosincrasia <<Ma anche se fosse successo a me, non mi sarei torturata più di tanto. E non dovresti farlo neanche tu.>> tentò con un sorriso debolissimo.

<<Non vorrei credimi.>>portai le ginocchia al petto nascondendo la testa <<Ma Harry è stato l'unico ragazzo che io abbia mai amato, ed era il mio migliore amico, e non sai quante volte mi manca...>>

<<Cass?>> si sedette sulla spalliera della poltrona ed iniziò ad accarezzare i miei capelli <<Ci tieni ancora molto, non è così?>> domandò infine.

<<Più di quanto voglia ammettere.>>

Night Changes ||Harry Styles||Where stories live. Discover now