Capitolo 17.

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'Era il primo settembre del lontano duemila nove ed era un giorno qualunque della settimana.  

Dormivo beata tra il dolce calore della mia amata trapunta gialla con la stampa delle principesse Disney. Stavo facendo un bellissimo sogno, era presente un grande albero zeppo di fiorellini rosa e alcuni di essi, ricadevano sul vasto prato verde, abbellendolo. C'era anche un coniglietto dal pelo aranciato, era felice e giocava a rincorrere una farfalla particolare. Le ali, poste nella parte inferiore del corpo, erano di un colore blu elettrico che andava a sfumare man mano, verso l'inizio delle ali più piccole che, a loro volta, cambiavano tonalità viaggiando vero il nero intenso, come la notte. 

<<Cass? Sveglia amore.>> 

Era la mamma. Mi scuoteva delicatamente per le spalle richiamandomi con la sua voce dolce e rassicurante, ma di alzarmi, non ne volevo sapere proprio niente. 

<<Amore?>>  

Mi richiamò ancora, almeno un altro paio di volte prima che potessi mugugnare qualcosa di indecifrabile con ancora gli occhi chiusi e la voce bassa, impastata dal sonno. 

<<Cass, piccola mia, farai tardi il tuo primo giorno di scuola.>> 

Il suo tono dolce, e calmo, giungeva come musica alle mie orecchie. Scattai aprendo le palpebre di colpo, come se fosse successo qualcosa di terribile. Mi sedetti sul letto, stropicciando gli occhi con le mie piccole dita e lasciai fuoriuscire dalle mie labbra, un sonoro sbadiglio. 

<<Buongiorno, mammina.>> 

<<Buongiorno anche a te.>> sorrise avvicinandosi e stringendomi forte. Avevo la testa sulla gabbia toracica e sentivo i battiti del suo cuore cullarmi mentre lei mi accarezzava i capelli con un paio di dita <<Su, preparati!>> mi ordinò allontanandomi, sempre con delicatezza. 

Annuii entusiasta. Andai in cucina per mangiare i pancake con lo yogurt poi, mi precipitai in bagno per lavare i pochi dentini che erano rimasti, dato che alcuni erano già caduti, con il mio personalissimo dentifricio ai frutti rossi e lo spazzolino di Minnie.  

Dopo essermi fatta aiutare a fare la doccia, indossai la divisa blu della scuola elementare che consisteva in una gonna, una camicia bianca, una giacca e un paio di ballerine intonate al tutto. 

La mamma mi prese per mano e mi condusse nella sua camera facendomi sedere sulla sua comodissima sedia avorio imbottita, dinanzi alla toilette. Acciuffò una spazzola e si recò alle mie spalle iniziando a pettinare i miei lunghi capelli scuri per una manciata di minuti, fin quando, non risultarono completamente privi di nodi e lisci come l'olio. Infine, li adornò con un cerchietto dallo spessore doppio, interamente bianco. 

<<Sei molto bella.>> affermò poggiando le sue mani sulle mie spalle osservandomi allo specchio <<Allora, ti senti pronta per questa grande avventura?>> 

Scossi la testa <<Ho un po' di paura mamma. E se non piaccio agli altri? E se mi prendono in giro? E se le maestre non sono brave?>> 

La mamma piombò difronte a me, piegò le ginocchia che toccarono il tessuto polveroso e accarezzò la mia guancia <<Oh amore, sta tranquilla.>> mi rassicurò <<Andrà benissimo, gli altri bimbi ti adoreranno, farete amicizia vedrai.>> aggiunse <<Riguardo alle maestre, non combinare uno dei tuoi soliti pasticci.>> ammiccò con una smorfia divertita in volto. 

<<Non voglio andare in bus.>> incrociai le braccia al petto imbronciata <<Voglio che mi accompagni tu.>> 

<<Mi avevi promesso di non fare storie, ricordi?>> mi rimproverò <<Ti farebbe sentire meglio se ti accompagnassi?>> annuii balzando dritta sul tappeto e sfoggiando un enorme sorriso <<Solo per questa volta.>> sottolineò. 

Night Changes ||Harry Styles||Where stories live. Discover now