Capitolo 23.

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<<Allora? Sto aspettando.>> Liam picchiettò il piede ritmicamente sul pavimento di quel bagno abbastanza irrequieto, senza mai smettere di spostare il suo sguardo freddo oscillandolo tra me ed Harry.

Erano passati solo un paio di minuti, un tempo così breve che sembrò non passare mai. Il sangue mi si gelò nelle vene nell'istante esatto in cui Liam varcò la soglia di quella squallida stanza, il cuore prese a battere in modo irregolare, il mio corpo smise di rispondere al mio controllo prendendo a tremare come se stessi per morire assiderata.

C'era così tanto da confessare eppure le parole sembrarono essere scomparse insieme alla mia voce che non emise suoni di alcun tipo.

Per un mese avevo immaginato questo momento, ci saremmo incontrati in un caffè e gli avrei semplicemente detto che non potevamo stare insieme perché non ricambiavo i suoi sentimenti, avrei tralasciato la parte che lo avrebbe ferito, anche se non era giusto perché meritava la verità in fin dei conti, ma perché procurare tanto dolore se con una piccola omissione avrei potuto benissimo negarglielo?

Ma in quel momento non potevo farlo. Era palese che fossimo su di giri, con lo sguardo impaurito e colpevole e con le labbra di Harry macchiate del mio rossetto.

Non mi restava che far un grande respiro e prendere coraggio, Liam doveva sapere.

<<Non sapevo che tornassi oggi dall'America...>> le prime parole a lasciare la mia bocca, e non erano nemmeno quelle giuste.

<<Gli affari sono andati bene e se prima avessi risposto anche ad una delle dieci chiamate che ti ho fatto, adesso non mi staresti facendo questa stupida domanda.>> mi incalzò lui, con una voce tutt'altro che pacata.

<<Come sapevi che eravamo qui?>>

<<Sui social girano centinaia di post della tua amica che invita tutto il mondo alla sua festa, in questo locale.>>

<<Oh...>>

<<Che ci fate qui dentro, insieme>> chiese, marcando l'ultima parola con un tono leggermente più alto a differenza di quello usato per le altre.

<<Stavamo parlando.>> si intromise Harry.

<<Perché farlo qui? Perché non farlo fuori?>> Liam assottigliò gli occhi, il suo sguardo freddo e di fuoco al tempo stesso mi provocò una scarica elettrica che corse lungo tutta la mia spina dorsale facendomi rabbrividire.

<<Perché è più appartato.>> Harry rispose velocemente, sfidando il suo sguardo truce stringendosi nelle spalle.

<<Cassandra?>> stavolta quello stesso sguardo lo rivolse a me <<C'è per caso, qualcosa che devi dirmi? Qualcosa che dovrei sapere?>>

Quel momento agognante tanto atteso, arrivò di colpo, facendo morire nuovamente le parole nella mia gola, che seppure volenterose, non riuscivano ad uscire.

<<Forse, è meglio se restate da soli.>>

<<Si, è meglio se te ne vai.>>

Harry mi lasciò un dolce bacio sulla fronte, sotto lo sguardo infuocato di Liam che bruciava la mia cute, ma prima che potesse andarsene lo fermai <<No, resta con me.>>, egli annuì.
Non volevo affrontare quella spiacevole situazione da sola.

<<Liam, devo parlarti...>> iniziai, ma la mia voce non assunse il tono deciso con cui avrei dovuto pronunciare quella frase <<Mi spiace per ciò che sto per dirti ma...>>

<<Lo sapevo.>> sputò con rammarico scuotendo la testa ed interrompendomi <<Non siete mai stati solo amici voi due.>> ci guardò con disprezzo stingendo i pugni.

Night Changes ||Harry Styles||Where stories live. Discover now