Capitolo 13.

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Era passata quasi una settimana dalla mia sbronza e, da quando Harry mi aveva regalato due biglietti per l'Olanda. Ero così elettrizzata all'idea di viaggiare fuori dal mio paese. Sembrava che uno dei miei sogni si stesse realizzando. E no, non era più un sogno, perché da lì a poco più di un mese, avrei finalmente visitato Amsterdam.

Negli ultimi cinque giorni avevo inviato molti curriculum e mi ero presentata a diversi colloqui poiché non sopportavo l'idea che Harry provvedesse a tutto, e da solo, per il nostro primo viaggio insieme. Sfortunatamente, nessuno mi aveva richiamata. Mia madre badava già a mantenere i miei studi e a fatica tra l'altro, e non avrei permesso che si accollasse un ulteriore spesa, e per di più, per il solo scopo di farmi divertire.

Avevo i piedi compressi da quei fastidiosi decolté neri, che seppur non molto alti, mi facevano sentire goffa quando camminavo. Indossavo un abito molto semplice, un tubino bordeaux che fasciava perfettamente il mio corpo e la lunghezza era più che giusta per un incontro di lavoro dato che arrivava sulle ginocchia. Meg mi aveva scrupolosamente offerto una sua giacca beige con motivo a quadri che staccava a perfezione dal colore scuro dell'abito, e una borsa, che richiamava il colore dei tacchi, a tracolla firmata Gucci perché a detta sua, 'Devi sembrare una che ha voglia di lavorare per una crescita personale, non per disperazione'.

E aveva perfettamente ragione.

Disponibile non demoralizzata.

<<Allora, che ne dici?>> domandai alla mia amica mentre riponevo il portafogli in pelle rovinato nella borsetta.

<<Non sembri disperata.>> ammiccò portando le mani sui fianchi facendo correre velocemente il suo sguardo su di me <<Vedrai che andrà benissimo, Cass.>> aggiunse incurvando le labbra e mostrando la dentatura perfetta.

<<Lo spero.>> sospirai passando le dita nei capelli lunghi che avevo accuratamente piastrato poco tempo prima <<È la mia ultima possibilità.>>

<<Ora si che sembri disperata.>> sbuffò lei roteando gli occhi al cielo <<Sai, credo che ci manchi qualcosa.>> proclamò portando un paio di dita sul mento e sfregandolo con aria pensosa <<Aspettami qui, torno subito.>>

Scomparve dalla mia vista dirigendosi a passo sicuro nel bagno. Sentii il rumore dei cassetti che venivano chiusi violentemente e il tocco dei vari oggetti presenti in essi che si toccavano, giungeva chiaro alle mie orecchie. Meg fece ritorno e tra le mani, stringeva una boccetta in vetro contenente un liquido ambrato. Spruzzò l'essenza del profumo nell'incavo del mio collo e subito l'odore, inebriò le mie narici.

<<Chanel n°5.>>

<<Già, come non riconoscerlo.>> dissi abbracciandola <<Va bene, Meg. È arrivato il momento. Augurami buona fortuna.>>

<<Non ne hai bisogno, ragazza.>> sorrise staccandosi dalla mia stretta e dandomi una pacca sul sedere.

Ricambiai il suo sorriso e mi incamminai verso la soglia attraversandola con mani ballerine sostenuta però, dallo sguardo della mia amica che avvertivo pesantemente sula mia figura.

Londra, stamani, aveva un aspetto cupo e quei terribili nuvoloni grigi che padroneggiavano in cielo, non facevano altro che far aumentare quelle sensazioni, e semmai avesse piovuto, avrei potuto dire addio a quella minima briciola di sicurezza che ancora era presente in me.

Camminavo a passo svelto e il rumore dei tacchi che colpivano petulantemente sul suolo, echeggiava in quel vicolo deserto. Non avevo la minima idea di quale potesse essere l'aspetto della struttura da me ricercata, conoscevo solo l'indirizzo e il nome.

Night Changes ||Harry Styles||Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang