Capitolo 20.

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Ero sveglia ormai, da un paio di ore. Erano le nove, forse le nove e venti minuti ed io ero fuori al terrazzino e avevo già finito un pacchetto intero di sigarette mentre ascoltavo, attraverso le cuffiette, Isn't She Lovely di Stevie Wonder

Quella notte ero riuscita a dormire solo per il semplice fatto che la marijuana circolava nel mio organismo e aveva provocato sonnolenza, ma se così non fosse stato, non avrei chiuso occhio.

Scattai all'in piedi subito dopo essermi resa conto che ero abbracciata ad Harry, e non appena le immagini della sera prima apparirono limpide nella mia mia mente, corsi in bagno a vomitare accompagnata da un grande senso di colpa che si fece violentemente strada tra le mie viscere.

Anche lui aveva lasciato il calore del letto già da un po'. Aveva bussato alla porta finestra e mi aveva richiamata un paio di volte, ma ho fatto finta di non sentirlo. Avevo bisogno di restare sola, di pensare e fare chiarezza.

Il vento quella mattina era gelido e aveva appena consumato tutto il tabacco, così spensi la cicca nel posacenere di vetro, e dopo una serie di profondi respiri, convenni che era giunto il momento di parlare con Harry, e rientrai nella camera.

<<Dobbiamo parlare.>>

Il riccio era seduto sul ciglio del letto. Aveva lo sguardo fisso sui pollici che giocherellavano tra di loro, in completo silenzio. Fece un sonoro sospiro prima di alzare il volto nella mia direzione e annuire per poi battere una mano sulla trapunta alla sua destra, invitandomi ad affiancarlo.

Ma non lo feci. Rimasi ferma nel punto in cui ero. Le parole mi morirono in gola, avevo così tanto da dire eppure nessuna sillaba fuoriusciva dalle labbra.

Nonostante l'aria fresca, ero grondante di goccioline. Le gambe erano molli e il cuore sembrava impazzito.

Chiusi gli occhi per un breve istante, sperando che quella non fosse la realtà, ma quando li riaprii, era tutto come l'avevo lasciato pochi secondi prima.

<<Non so perché mi sono comportata in quel modo ieri sera. Non so cosa fosse, ma di qualsiasi cosa si trattasse, dovrà rimanere qui.>>

<<Non mi pento di quello che abbiamo fatto.>> rispose lui prontamente <<Lo volevamo entrambi, Cass, e lo sai bene anche tu.>>

<<Harry, io ho qualcuno a Londra che mi aspetta. O avevo, non lo so. Ma Liam è un bravo ragazzo e non merita questo, e....>>

<<Cass, non me ne importa niente di Liam. Lo capisci?>> ribatté alzandosi e raggiungendomi <<Non mi importa nemmeno delle conseguenze. Voglio solo stare con te, perché ti amo e non ci vedo nulla di male, e so che tu provi lo stesso altrimenti non mi avresti baciato.>>

<<È sbagliato, è sbagliato il modo in cui è successo tutto.>>

<<Sarà pure sbagliato, ma è successo perché è scritto nel nostro destino. Ci hai mai pensato?>> domandò stringendomi entrambe le mani <<Stiamo insieme da tutta una vita, ci siamo conosciuti da bambini e non ci siamo mai separati. Siamo cresciuti insieme, conosciamo i punti di forza e le debolezze l'uno dell'altra. So che il tuo colore preferito è il verde, e tu sai che amo i tacos. C'eri la prima volta che mi son tatuato ed io c'ero la prima volta che hai dato il tuo primo bacio. Sai che amo 'Le pagine della nostra vita', ed io so che non reggi l'alcol molto bene. Potrei andare avanti all'infinito ma io e te, noi due, siamo come le dita di una mano che si incastrano alla perfezione.>> disse tutto d'un fiato <<E so che mi ami ancora, anche la metà di quanto ti amo io.>>

<<No, questo non è vero.>>

<<Allora dimmelo.>> mi pregò, piegandosi leggermente sulle ginocchia per comparare le nostre altezze <<Dimmi che non mi ami, dimmi che vuoi stare con Liam ed io ti lascerò perdere.>>

Night Changes ||Harry Styles||Where stories live. Discover now