Capitolo 7.

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<<Harry...>>

La ragazza sotto il peso del mio corpo non faceva che ansimare e godere intanto che io continuavo a spingere appagando ogni sua richiesta tra le lenzuola, eppure le mie corde vocali non emettevano alcun tipo di suono.

I capelli folti e bruni, le labbra carnose e le sue forme abbondanti avrebbero dovuto innescare un'erezione tale da farmi venire in poco tempo invece, erano passati già venti minuti da quando l'avevo penetrata.

Desideravo solo piacere, ma al centro della mia mente c'era solo lei. Lei che accarezzava ogni millimetro del mio corpo nudo, lei che infilava una mano tra i miei ricci stringendoli forte, lei che mi baciava con così tanta passione e dolcezza al tempo stesso, lei che era fottutamente magnifica.

E solo quando pensai a questo riuscii finalmente ad emettere un ruggito di puro piacere.

<<Harry...>> ella continuava a pressare il suo bacino verso di me poiché le mie spinte si facevano sempre più forti ad ogni pensiero su quella ragazza <<Cazzo...>> ansimò stringendo in entrambe le mani il lenzuolo verdognolo del mio letto.

Mi inclinai leggermente in avanti e con una stretta possente le cinsi il collo, mentre con l'altra mano fasciavo la sua coscia nello stesso modo, e dopo qualche altra spintarella uscii da lei e il liquido denso schizzò sul suo seno, seguito da un nome. Il suo.

<<Oh Cassandra...>>

                                                                                               ***

Halloween, una stupida festa per far sì che la gente si mostri per com'è davvero senza rischiare di essere etichettati, senza ricevere alcun tipo di pregiudizio e tutti, credono che nessuno possa leggere al di sotto della propria maschera.

Crescendo mi sono resa conto che questa tradizione non veniva festeggiata solo nel rispettivo giorno, ma sempre.

Tutti indossavano delle maschere, anch'io.

Fingevo in continuazione con la mia migliore amica riguardo i sentimenti che provavo per Harry e lei, nonostante conoscesse la verità, assecondava le mie menzogne accompagnandole con un sorriso.

<<Sicura di non voler venire?>> domandò Meg vestita di tutto punto, e completamente in nero, sull'uscio <<Ci divertiremo.>> mi pregò intascando un leggero sorriso da parte mia.

<<Sto bene qui.>>

<<Come ti pare.>> rispose trainandosi verso di me per stamparmi un bacio sulla guancia e, successivamente, lasciare la camera.

Non immaginavo che gli studenti universitari ci tenessero tanto a dare feste, e ogni ricorrenza era l'occasione giusta per organizzarne una. Ma stavolta, non avevo neanche la più piccola intenzione di parteciparvi.

Da quando avevo scoperto l'esistenza di quella bellissima quercia, iniziai a trascorrere molto tempo sotto i suoi rami, e quella sera non fu diverso.

Mi piaceva stare da sola, viaggiare con la mente e rifugiarmi in una delle mie amate poesie di Whitman o scrivere sulle pagine di un vecchio quaderno, qualsiasi cosa mi passasse per la testa.

L'istituto era deserto, il silenzio assordante e la luna risplendeva in quel bel cielo blu, illuminando la terra su cui ero accovacciata.

<<Se tardi a trovarmi, insisti.>> il suono della mia voce echeggiava come una melodia di sottofondo accompagnando il fruscio delle foglie mosse dal vento <<Se non ci sono in nessun posto, cerca in un altro, perché io son seduto da qualche altra parte ad aspettare te...>>

Night Changes ||Harry Styles||Where stories live. Discover now