Capitolo 5.

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Un brivido gelido colpì la mia pelle facendomi appena schiudere le palpebre. Picchiettai a destra e a sinistra con l'intento di riportare la coperta sulla mia persona, ma l'unica cosa che riuscii a toccare fu la mia cute fredda e totalmente nuda. Spalancai gli occhi e vidi Harry che dormiva con la testa poggiata sul mio torace e il suo braccio cingeva la mia vita penzolando fuori dal divano. Una ciocca di capelli ricadeva lungo il suo viso fermandosi sul labbro superiore e istintivamente, la spostai con delicatezza dietro l'orecchio sorridendo alla sua imparagonabile bellezza.   

<<Cazzo!>> feci un lungo sospiro passando una mano tra i capelli arruffati riacquistando lucidità nonostante il forte fastidio alle tempie e l'orribile sapore che riempiva la mia bocca.

Di soppiatto, spostai il suo braccio stando attenta a non svegliarlo e mi alzai recuperando i miei indumenti che giacevano sparpagliati sul parquet insieme a quelli del moro poi, lasciai la villa dirigendomi al dormitorio dove mi aspettava un lungo interrogatorio di Meg.  

<<Che fine hai fatto?>> domandò la mia amica appena varcai la soglia della nostra camera senza darmi l'opportunità di inventare una scusa plausibile.  

<<Mi sono ubriacata...>> scrollai le spalle ed ella mi guardò con una smorfia colma di dubbi e bramosa di risposte <<...e mi sono addormentata.>> continuai speranzosa che queste innocenti bugie avrebbero appagato la sua fame di curiosità.  

<<Cassandra...>>mi richiamò portando le mani sui fianchi e, corrucciando gli occhi <<...non mentirmi.>> per qualche assurdo motivo, Meg aveva la capacità di cogliere anche la più piccola insicurezza nel mio tono di voce, e da quando la conoscevo non facevo altro che chiedermi cosa mi tradisse. Però, quella volta non fu difficile indovinare dato i miei capelli scompigliati, il trucco sbavato e l'aspetto di chi era appena fuggito da qualcosa, o qualcuno <<Sto aspettando.>> terminò battendo ritmicamente un piede sul pavimento.  

<<Ho fatto sesso con Harry.>> confessai molto velocemente.  

<<Cosa?>> conoscevo bene l'antipatia che provava per il riccio e, sapevo che non avrebbe accettato la cosa con entusiasmo, almeno non dopo aver pianto per lui per settimane intere e aver bagnato tutti i suoi vestiti preferiti. Sbarrò gli occhi e la sentii incenerirmi con lo sguardo <<Credo che dovresti parlarne con lui.>> sputò tutto d'un tratto con rammarico per poi lasciare la stanza e mi abbandonò in balia del mio mal di testa che sembrava rimbombare tra quelle quattro mura scaraventandomi contro una grande sensazione di nausea.

Mi sarei aspettata una delle sue tipiche reazioni teatrali, ed ero già pronta mentalmente a giustificarmi con qualche frase del tipo "non ero in me" o "non l'avrei mai fatto se fossi stata cosciente", eppure una strana sensazione di fastidio attanagliava il mio stomaco, come un gruppo di insetti che svolazzavano liberi.

Mi sbarazzai di quei pensieri e lasciai che l'acqua calda scorresse lungo il mio corpo allontanando l'immagine di Harry dentro di me facendomi rilassare e, dopo aver bevuto una tazza fumante di caffè e fumato un paio di sigarette una dietro l'altra, convenni che la cosa migliore da fare fosse chiarire ogni cosa con occhi verdi.  

Era inevitabile, che proprio in quel momento mentre stavo andando da lui, iniziai a pensare a come eravamo prima di quella notte. Trascorrevamo tutti i giorni insieme, qualche volta uscivamo per negozi e locali, altri imitavamo i nostri cantanti preferiti e ballavamo come se non ci fosse un domani, altre ancora noleggiavamo dei film e ci ingozzavamo di cibo spazzatura.
Forrest Gump fu il primo film che vedemmo insieme, e balenò nella mia mente una delle frasi che più ci rappresentava.

Eravamo molto uniti, come pane e burro.

Dio, quanto era vero.

Camminando a passo svelto, ben presto mi resi conto di essere arrivata dinanzi alla porta della sua camera. Avevo le mani fredde che giocherellavano tra loro, le gambe mi tremavano come la terra durante un terremoto e, il mio cuore correva così veloce che era come se non stesse più battendo.  

Non sapevo cosa avrei fatto una volta bussato, ma desideravo che quella situazione finisse il prima possibile. Feci un paio di respiri profondi, e rumorosi, tanto che alcuni ragazzi di passaggio si voltarono a fissarmi per un breve momento facendo aumentare la sensazione di disagio che mi stava avvolgendo. 

Presi nuovamente coraggio e mi avvicinai per colpire la porta in legno visibilmente rovinata, quando dall'altra parte udii dei gemiti. Scaltra, abbassai la maniglia e mi affacciai di poco avvistando una folta capigliatura castana tra le gambe di una bionda che non faceva che ansimare. Strinsi le mani in due pugni con molta forza che riuscivo quasi a percepire le unghie lacerare la pelle del palmo e, gli occhi iniziarono a pizzicarmi e feci tutto il possibile per non far scendere delle lacrime.   

<<Cazzo! Sei uno stronzo!>> urlai accecata della rabbia colpendo la porta con un calcio aprendola completamente poi, mi dileguai tra la massa.

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Oh-Oh.🙈

Salve amici, allora che ne pensate?💕

Night Changes ||Harry Styles||Where stories live. Discover now