Capitolo 19.

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Erano passati alcuni giorni da quando eravamo arrivati ad Amsterdam. La città era bellissima, soprattutto quando la neve cascava dal cielo e la ricopriva con il suo colore bianco candido. Era un quadro dinamico, una bellezza infinita. Era bello passeggiare tra i canali ghiacciati, a braccetto con Harry, e la cosa divertente era che dovevamo salvaguardarci a vicenda dalle biciclette che scorrazzavano, a volte ci avvertivano con il campanellino, altre rischiavamo di essere investiti.

Era arrivato l'ultimo giorno di dicembre, era la Vigilia di Capodanno e ciò significava che a mezzanotte, oltre ad accogliere l'arrivo del nuovo anno, avrei festeggiato il mio compleanno.

Durante i giorni passati, avevamo fatto di tutto. Visitammo alcune delle grandi attrazioni della capitale come il NEMO, ovvero il museo della scienza, il Madame Tussauds, l'Artis che si è rivelato uno zoo meraviglioso, il Moco Museum, la Casa di Anna Frank in cui ho lasciato una parte di me, e chi più ne ha, più ne metta.

Ci trovavamo nella magnifica camera dell'hotel, io stavo fumando tranquillamente fuori al piccolo terrazzino seduta su una delle due sedie e, messaggiavo con il mio ragazzo che, non avevo sentito molto spesso.

<<Ragazzina.>> mi richiamò Harry a gran voce battendo una mano sulla porta finestra <<Sono pronto. Andiamo?>>

Annuii. Spensi la sigaretta nel posacenere situato sul tavolino e feci ritorno all'interno. Recuperai il cappotto marroncino e lo infilai. Mentre lo abbottonavo, rimasi imbambolata ad osservare Harry. Indossava semplicemente un jeans aderente, un paio di converse nere e un maglioncino abbinato alle scarpe. Sorprendente. Quel ragazzo riusciva a rendere particolare e perfetto, al tempo stesso, le cose più semplici.

È davvero un ragazzo speciale, è d'oro.

<<A proposito, sei davvero bellissima stasera.>>

<<Lo sei anche tu, Edward.>>

Mi avvicinai per prenderlo sotto braccio e uscimmo da quella stanza richiudendo la porta alle nostre spalle per poi dirigerci, all'esterno dell'hotel.

C'era il crepuscolo e la città, acquisì dei colori meravigliosi, da togliere il fiato. Faceva freddo, i fiocchi di neve continuavano a ricoprire le strade e delle biciclette, quasi non si vedeva l'ombra. I lampioni erano avvolti da luci calde natalizie e quando si attivavano, la capitale sprofondava nella pura magia del romanticismo.

Avevamo deciso di andare a dare un'occhiata al famosissimo quartiere a luci rosse, il Red Light District. Non apprezzavo l'idea di vedere donne seminude sbucare dalle vetrine dei locali, ma era pur sempre un'attrazione della capitale.

<<Harry, non abbiamo ancora fumato da quando siamo qui.>>

<<Dopo compreremo un po' di erba, te lo prometto.>>

<<Sai, sono un po' terrorizzata all'idea di fumare di nuovo quella roba.>> ammisi, stringendomi nel cappotto.

<<Perché, ragazzina?>>

<<Non lo so.>> scrollai le spalle <<Cioè l'ultima volta che ho fumato ho vomitato addosso a quel tipo che voleva baciarmi.>>

Egli rise. <<Avevi anche bevuto e poi, non avevi mangiato nulla. Stavolta sarà diverso e, semmai dovessi vomitarmi addosso, prometto che non ti farò sentire in colpa.>>

Scoppiò in una grassa risata subito dopo l'ultima affermazione, e mi coinvolse a tal punto da rasserenarmi. Poi, dinanzi a noi, comparve un vicolo solitario in cui però, si intravedeva il riflesso di una luce rossa. A guardarlo faceva quasi paura, nonostante ciò, ci incamminammo verso di esso e, dopo aver svoltato l'angolo ci trovammo ben presto circondati da una folla di turisti e residenti e dai mormorii in diverse lingue.

Night Changes ||Harry Styles||Where stories live. Discover now