Capitolo 22.

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Un mese.
Era passato un mese da quando eravamo tornati da Amsterdam.

Le cose non erano cambiate molto dato che non avevo ancora parlato con Liam della mia scelta poiché era in viaggio per lavoro negli gli Stati Uniti.

Ambiva ad ingrandire la sua azienda, il Golden Time era solo un piccolo punto da cui partire per raggiungere una destinazione più ampia, a livello mondiale, e la sottoscritta per il momento continua comunque a lavorarci.

Non l'ho mai visto da quando ho fatto ritorno al college, a Londra, e non me la son sentita di comunicargli la notizia attraverso un cellulare.

Ci siamo sentiti, ovviamente, ma le telefonate sono state sempre molto brevi ed io abbastanza evasiva, soprattutto riguardo alle smancerie che mi riservava e al fattore Amsterdam.

Con Harry, invece, le cose sono cambiate radicalmente. Usciamo, scherziamo, balliamo, andiamo a cena fuori, studiamo insieme anche se si tratta di materie diverse, guardiamo commedie romantiche, insomma siamo diventati una vera e propria coppia.

Il sesso poi, beh quello è a dir poco pazzesco e appagante.
L'abbiamo fatto ovunque; nelle rispettive camere, in un parco di notte, nei bagni di un qualsiasi locale, sul pavimento, sulla scrivania, sul divano, negli sgabuzzini degli inservienti, nelle aule vuote... .

Mi sento abbastanza felice in questo momento della mia vita; quando ho Harry che mi tiene la mano per strada, quando mi abbraccia durante un film, quando mi accarezza i capelli, quando mi bacia o semplicemente quando siamo l'uno di fianco all'altra, è tutto meraviglioso, ne è valsa la pena affrontare tutto per giungere a questo traguardo.

La parte brutta, però, è quando ognuno fa ritorno nelle proprie stanze e li, in quel vortice di pura solitudine, viene a galla la peggiore delle sensazioni; il senso di colpa.

Un mese, in cui ogni volta che mi ritrovo da sola a fare una qualsiasi e più stupida delle cose, vengo travolta da un orribile nausea che si fa spazio nelle mie viscere, gli occhi cominciano a pizzicare, un nodo richiude nel suo involucro lo stomaco e la gola; tradire, non l'avevo mai fatto.
Mi sento viscida, sporca, ingannatrice.

Poche sono le persone a conoscenza della nostra situazione.
Meg non è rimasta contenta quando le ho raccontato ogni cosa, ha dato di matto, ha cominciato a vagare per la stanza nervosamente da un lato all'altro, non mi ha parlato per diversi giorni.

<<Come hai potuto fare una cosa del genere a Liam? È un bravo ragazzo, non si merita questo. Chiudi la tresca con Harry prima che sia troppo tardi. >>
<<No, Meg, io lo amo.>>
<<Allora spero vivamente che tu abbia fatto la scelta giusta, spero che non finiate col farvi del male come l'ultima volta, Cass. Così facendo, Liam ne rimarrà ferito.>>

Questa è stata la nostra ultima conversazione prima che mi evitasse per una settimana. Ma infondo, un po' di ragione ce l'ha. Ma credo che sbagli quando dice che Liam sarà l'unico a soffrire, perché non è vero, perché nel mio mio modo di agire, seppur sbagliato sia stato, adesso ne sto pagando le conseguenze, e ci sto malissimo.

Penso che sarebbe stato più semplice affrontare la questione se al mio ritorno avessi trovato Liam ad accogliermi, avrei strappato il cerotto senza troppi indugi, e avrebbe fatto meno male.

***

Era un freddo sabato sera, pioveva ininterrottamente e le goccioline di acqua causate dall'eccessiva umidità coprivano i vetri delle auto mentre quelle della pioggia rigavano i finestrini.

Eravamo tutti diretti in un locale notturno, Hypnotic mi sembra si chiami, per festeggiare il compleanno della mia migliore amica, che seppur restia, ha inviato anche Harry.

Night Changes ||Harry Styles||Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz