Capitolo 20

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Nicole aveva deciso di aspettare il ritorno di Megan fuori dalla porta, era quasi ora mancavano solo pochi minuti. Appena Megan avrebbe fatto il suo ingresso lei l'avrebbe accolta con un abbraccio per farla sentire a casa e da quel momento si sarebbe sentita sicura tra le sue braccia. Nicole sarebbe riuscita a far parlare Megan, si sarebbero sfogate a vicenda e lei si sarebbe sentita meglio. Era questo a cui pensava Nicole. Stava studiando come avvicinarsi alla sua migliore amica da quando si era alzata e aveva compreso che doveva agire. Si lasciò andare contro il muro e chiuse gli occhi per un secondo. Non si accorse di una presenza esterna e non fece caso a chi stava arrivando.

Dolly scese le scale silenziosamente avvolta nel proprio accappatoio e si fermò sull'ultimo gradino a guardarla incuriosita. Non aveva ancora conosciuto Nicole, non sapeva che tipo di ragazza fosse ma le dava fiducia. In ogni caso avrebbero dovuto fare amicizia perché aveva visto come le cose si stavano evolvendo tra Nicole e suo fratello. Continuò a osservarla fino a che Nicole non se ne accorse. Riaprì gli occhi e si staccò di fretta dal muro. A Dolly sembrò spaventata.

"Scusami" le disse scendendo il gradino e avviandosi verso la sedia. Nicole seguì ogni suo passo come fosse un rettile.

"No, non stavo facendo nulla di importante" le sorrise timidamente e sbirciò attraverso l'altra stanza per consultare l'orologio a parete "sai si è sempre in pensiero quando vanno là fuori".

"Capisco. Ero anche io così quando Markus andava a caccia". Ci fu qualche secondo di silenzio, la timidezza non aveva mai giovato a Dolly. Qualcosa le passò per la testa, luminoso e veloce così come sfrecciò nella sua testa uscì dalla sua bocca.

"Stai aspettando lei, vero?"

"Si, aspetto Megan" confessò Nicole, Dolly annuì come se quella verità fosse scontata

"Vorrei avere un'amica come te, lo sai?" affermò Dolly mentre tentava di stare al caldo.

Nicole rimase zitta e l 'ascoltò stupita, non si conoscevano nemmeno.

"Megan non ha capito quanto vali, e io lo vedo. Vedo quando la cerchi e lei ti ignora per stare con Deanna oppure quando ti parla senza guardarti negli occhi" si alzò dalla sedia e tornò accanto a Nicole, la spaventò "non hai bisogno di questo. Se una persona non ha piacere nello stare con te, allora significa semplicemente che dovresti lasciar perdere. Per l'amore della tua sanità mentale" iniziò a gesticolare in modo frenetico "Credimi. Non sei l'unica che ha avuto a che fare con amicizie poco durature" Nicole la interruppe sgarbatamente, non vedeva l'ora che tornassero gli altri. Dov'era finito Markus? Avrebbe potuto gridare, sbraitare o schiaffeggiare Dolly ma non ce l'avrebbe fatta comunque. Si sentiva ferma e impotente come quando da bambina le capitava di sognare che qualcuno la stesse seguendo. Le sue gambe iniziavano a dissolversi, lo stesso succedeva alle braccia. Sentiva che doveva fare qualcosa ma la sua testa si stava annebbiando e la torre di controllo del suo cervello non riusciva a lavorare. Qualcosa però era rimasto, un briciolo di coscienza. Forse lo stesso sconforto che provava quando alle superiori le infilavano la testa nel water. Quella sensazione, l'acqua che le violava il naso e la bocca che continuava a ingoiare sorsi di acqua sporca. I batteri che le correvano in gola e si infiltravano nel suo organismo. NO NO e poi glu glu glu. Lo sforzo del collo e la testa che finalmente si staccava dall'acqua. Si sbloccò e l'unica cosa che riuscì a fare fu scappare.

"Nicole!" gridò Dolly alzando le mani ma lei era già sparita nella propria stanza. Si chiuse a chiave e desiderò con tutto il cuore che gli altri arrivassero più presto possibile. Non voleva più stare vicino a quella donna. Dopo essersi assicurata che non ci fosse alcun pericolo si addormentò e venne svegliata solo dal bussare di Megan.

Aprì la porta e appena la vide la strinse in un abbraccio.

"Sono viva" disse sorridendo Megan sorpresa dalla sua reazione.

"Lo so" mormorò Nicole

"Perché hai chiuso a chiave?" domandò Megan indicando la porta.

"Oh, nulla volevo solo stare un po' da sola"

"E che cosa hai fatto mentre noi eravamo via?"

"Ho sistemato la cucina, preparato qualcosa e poi sono salita a dormire"

"Da quando ti piace così tanto dormire? Se hai sonno puoi svegliarti mezz'ora più tardi. Credo che gli altri sappiano prepararsi la colazione da soli"

"No non credo. Voi rischiate la vita per portare cibo, siete voi che dovreste dormire di più"

Nicole si alzò dal letto e insieme scesero giù insieme agli altri per controllare le razioni alimentari. 

Apocalisse zombie- L'ombra dietro di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora