Capitolo 9

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Aveva iniziato a piovere forte la notte, Nicole poteva sentire il rumore delle gocce di pioggia rimbombare sulla piramide di corpi nel giardino. Dopo aver parlato con Megan, si era addormentata tra le sue braccia e si sentì protetta per la prima volta dopo tanto tempo. I pensieri avevano combattuto a lungo per avere la meglio ma il sonno aveva avuto la meglio, e il peso di una giornata così strana e cupa le aveva fatto chiudere gli occhi fino alle sette di mattina. Svegliò Megan e le offrì un pezzo di cioccolato per colazione.

"Dobbiamo organizzarci per fare le cose al meglio, non voglio rimanere bloccata qui" confessò Nicole mentre masticava.

Megan sbadigliò e si preparò.

"Dobbiamo cercare un posto dove prendere altro cibo, se passeremo l'estate a viaggiare" le rispose mentre si abbottonava la camicia

"E poi?" chiese Nicole

"E poi si vedrà" Megan afferrò lo uzaino "sono pronta". Il rumore di uno sparo riecheggiò tra le pareti della scuola, Nicole alzò lo sguardo all'improvviso e spalancò gli occhi "cos'è stato?"

Megan cercò di sbirciare, ma sfortunatamente, da quella stanza non riusciva a vedere nulla "prendi in mano la pistola" le ordinò mentre frugava nello zaino per cercare la sua.

L'edificio sembrava vuoto, nelle sue mura silenziose e nei corridoi spogli. Le ragazze si mossero lentamente e con precisione per cercare di passare inosservate, i rumori erano cessati. Ne approfittarono per muoversi più velocemente, avere un minuto di vantaggio per uscire dalla scuola nel caso si fossero trovate davanti persone poco gentili. Dei passi alle loro spalle

"Ferme!" urlò una voce minacciosa "mani in alto! Giù le armi, o giuro che appendo alla parete" urlò di seguito. Megan sospirò e Nicole deglutì. Deposero le armi sul pavimento e si voltarono con le mani in alto verso la voce

"Bene bene, vedo che non possiamo allontanarci nemmeno un giorno che già occupano il nostro territorio..." la voce apparteneva a un ragazzino sui quindici anni in compagnia di altri tre. Erano solo ragazzini.

Megan cercò di spiegare tutto ai quattro ragazzi "Bene, vorrei spiegarvi come stanno davvero le cose"

"Ah si?! E come stanno le cose?" domandò uno di loro, la pubertà gli aveva lasciato una leggera scia di baffi, ma per il resto aveva ancora l'aspetto di un bambino.

Nicole tremava, quei ragazzini erano come dei bambini cresciuti troppo in fretta, sfiorò la mano di Megan pensando di ricevere un pizzico di coraggio, ma si sorprese di sentire la paura correrle nelle vene.

"Siamo venute qui perché cerchiamo un posto dove stare, è una settimana che facciamo avanti e indietro. Pensavamo che magari avremmo anche potuto trovare un benzinaio per fare il pieno e ripartire" spiegò Megan. Il ragazzo che aveva parlato per primo annuì e si scambiò qualche sguardo con gli altri tre, si riunirono e discussero tra loro per qualche minuto prima di prendere decisioni.

"Sembrano ragionevoli" disse Megan voltandosi verso l'amica, Nicole annuì ancora impaurita

"Tutto bene?" chiese Megan scrutandola

"Mi sono presa un colpo, sai, sembrava volessero ucciderci"

"Lo so ti capisco, ma ora va tutto bene. Si stanno confrontando, non vedi?" Megan li indicò con un accenno di testa

"Ci aiuteranno?"

"Lo spero."

La riunione si sciolse e i ragazzi annunciarono la loro decisione "Quando vi abbiamo viste pensavamo che foste pericolose" Megan scosse la testa sorridendo impacciata

Apocalisse zombie- L'ombra dietro di teWhere stories live. Discover now