Capitolo 5

61 7 1
                                    


La mattina seguente si risvegliarono nel letto della vicina. Megan pensò che il contrasto tra la bella giornata di sole e quello che era accaduto la notte scorsa fosse troppo strano. Scese al piano di sotto per fare colazione e trovò Rita e Nicole a stuzzicare qualcosa, la sua amica era rossa in viso e negli occhi mentre la vicina beveva pallida il caffè in silenzio.

"Come state?" domandò Megan sedendosi ancora assonnata al tavolo, Nicole tenne lo sguardo fisso sulla tazza senza rispondere

"Cazzo Nicki...tu non sai quanto mi dispiace" esclamò Megan e iniziò a piangere quasi di più per tutta la situazione che per il fatto che la notte precedente la sua migliore amica era stata costretta a uccidere sua madre per salvarle la vita. Bastò quella frase per far scoppiare in lacrime Nicole e la sua amica la abbracciò.

"È colpa mia" affermò all'improvviso Rita mentre accudiva la tazza di thé nelle mani tremanti. Posò la tazza sul tavolo e si asciugò velocemente le lacrime agli occhi "voi mi avete salvato la vita eh..."

"No" la interruppe Megan "non è stata colpa di nessuno"

"Ho sparato a mia madre..." singhiozzò Nicole

"Ma non vi ricordate cos'è successo prima?! Margareth era fuori di sé, mi ha attaccata e tu mi hai salvato la vita!" nonostante la spiegazione di Megan Nicole continuò a fissare il pavimento, Megan la immaginò a torturarsi per quello che aveva fatto alla madre.

"Quando eravamo sulle scale, ho analizzato tua madre. Insomma, mi sembrava molto strano che potesse venirle in mente di ubriacarsi in qualche locale per poi venire a casa di Rita. Voleva ammazzarla!" urlò Megan

"Mia madre non era un mostro!" gridò Nicole per risposta e pianse più disperatamente di prima e guardò inorridita il divano sporco di sangue. Megan si inginocchiò verso di lei e le accarezzò la guancia spostandole i capelli

"Margareth non lo è mai stata, era una donna meravigliosa e sono sicura che se avesse saputo prima quello che sarebbe successo ti avrebbe implorato di spararle" non parlò per qualche secondo cercando nei suoi ricordi qualcosa quando le venne in mente di ciò che era successo all'ospedale. Spalancò gli occhi e si alzò "Ma certo!" per una volta Nicole ebbe il coraggio di alzare lo sguardo e Rita staccò gli occhi dalla tazza incuriosita.

"Ieri siamo andate in ospedale a prendere tua madre" buttò lì Megan

"Si è vero. Mi avevano detto che...era scappata!" esclamò Nicole come se tutto le fosse tornato in mente "il notiziario" aggiunse convinta, Megan annuì preoccupata "i pazienti hanno aggredito il personale, devono essere quelli che venivano portati via in barella" iniziò a camminare nervosamente nel salotto. Prima il divano, poi il mobile, la porta d'ingresso ed infine la finestra e il giro ricominciò fino a che fermatasi davanti alla porta d'ingresso guardò le donne sedute al tavolo davanti a lei. Qualcosa ci molto piccolo iniziò a ballare nella corteccia del suo cervello senza mai fermarsi, iniziò a mordicchiarsi l'unghia dell'anulare fino a che quel qualcosa uscì e si mostrò "la collega di tua madre ha detto che un paziente l'aveva aggredita mordendola" Nicole corrugò la fronte ma restò in silenzio cercando di dare un senso a quella frase.

"Se tua madre è stata ridotta in quello stato grazie al morso di un paziente...allora è successo anche al personale in barella" affermò sicura Megan

"Cosa stai cercando di dire? Aspetta, non dirmi che stai confondendo il casino dell'ospedale e la morte di mia madre con quegli stupidi film horror di zombie che guardi tu!" commentò stupita Nicole alzandosi dal tavolo e incrociando le braccia al petto

"Dobbiamo andarcene" sentenziò Megan

"Cosa?" Nicole guardò l'amica negli occhi per capire se la stesse prendendo in giro "un attimo, e Rita? La lasciamo qui da sola dopo un trauma del genere?"

"Lei può venire con noi" propose Megan guardando la vicina di casa.

"No, non posso ragazze" scosse energicamente la testa la donna, Megan si avvicinò al tavolo e si appoggiò ad esso con le braccia "Perché?" le domandò

"Io, tutto quello che possiedo è in questa casa. Le memorie della mia famiglia sono tutte qui" si giustificò Rita.

"No Rita, così non va bene. Ieri notte ci siamo quasi messo la pelle per venire a salvarti il culo e se tu rimani qui, ci morirai e il nostro sforzo non sarà servito a un cazzo di niente! Se avessi saputo che avresti risposto così me ne sarei tornata a letto a dormire, porca puttana!" urlò Megan

"Senti, calmati adesso. È la sua scelta" la fermò Nicole accarezzandole le spalle

"Scusami, mi dispiace. Non volevo" disse massaggiandosi la fronte.

Rita annuì e poi affermò "dovete andarvene ragazze e al più presto"

Apocalisse zombie- L'ombra dietro di teTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang