Capitolo Undicesimo

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La porta sbatté e Ismael Davis non poté fare a meno di sentirla. Si avvicinò a passo svelto verso l'ingresso reggendosi alla parete per non cadere nell'oscurità. L'unica luce presente all'interno della casa in quella tarda ora era quella della Luna, i lumi si erano già consumati. Una figura si trovava in piedi di fronte alla porta, per un attimo il giovane giurò di aver visto uno strano bagliore negli occhi di quello che si capì poco dopo essere Alan Forster.
''Signor Forster, sembra scosso... che le è capitato?''
''Nulla di rilevante Ismael, la prego di tornare a dormire così potrò riposare anche io.''
Il giovane proprietario della casa parve sicuro di ciò che diceva e così il domestico tornò nella sua stanza nel silenzio più totale.


Alan Forster dormì fino a tarda mattinata, si destò dal suo sonno solo una volta passato mezzogiorno. Il Sole filtrava attraverso le tende presenti nella stanza, il giovane si mise seduto sul suo letto a strofinarsi gli occhi finché non sentì bussare debolmente alla sua porta.
''Prego, entrate.''
''Signor Forster, perdonatemi se vi ho svegliato ma ciò che devo dirle è importante.''
''Nessun problema Abigail, ero già sveglio. Cosa deve dirmi?'' il ragazzo scrutò attentamente la vecchia sull'uscio della porta.
''Vede signore... il signor Ballance è morto... ucciso nella sua stessa casa. Pover uomo.''
''A che ora tornai a casa la scorsa notte Abigail?'' Alan Forster parve ricordare tutto della sera prima o almeno quasi tutto. Una fitta lancinante alla testa e poi la consapevolezza di non sapere come fece ritorno a casa, il buio più totale.
''Di cosa state parlando signore? A quanto so lei non è uscito la scorsa notte, Ballance e lei avete parlato ma poco dopo lo sentì io stessa andar via e voi mi chiedeste di chiudere la porta.'' a quelle parole il giovane padrone di casa rimase spiazzato, atterrito si potrebbe dire.

Possibile sia stato tutto un incubo? No... non credo lo sia stato e non credo neanche a una fatale coincidenza...

La mente del giovane cercava risposte, nel frattempo congedò Abigail e si rimise nuovamente a faccia contro il cuscino.

La Millesima è solo un granello di sabbia a confronto...

Alan Forster riaprì gli occhi grigiastri trovandosi di fronte a una landa desertica. Sul suo viso erano numerosi i granelli di sabbia. Una volta ripresa piena conoscenza se li scrollò di dosso con le mani. Si mise in piedi, il Sole cocente poggiò i suoi raggi su di lui. Si guardò intorno ma non vi era la parvenza di una qualche struttura che potesse anche solo ricordare la civiltà umana. Trovò però di fianco a sé un medaglione. Era il più bel medaglione che il giovane avesse mai visto.

''Raccoglilo pure.'' quella voce fece sussultare il ragazzo.

''Chi siete voi, perché sono qui?''

''Ogni cosa a suo tempo, mio giovane amico.'' il Viandante lo scrutò dall'alto in basso per poi chinarsi a prendere il medaglione. L'uomo, avvolto nel suo shesh, porse la collana a Alan e aspettò.

Il ragazzo, quasi senza accorgersene, afferrò la collana e la indossò. Cadde in ginocchio, il Sole si spense, le Stelle apparvero, la testa fu riempita di pensieri, parole e voci non sue. Il cambiamento era stato predetto dalla Luna millenni prima, adesso avveniva sotto il suo vigile occhio. La collana era l'ultimo passo, l'ultimo passo per l'ultimo figlio legittimo della Luna.

Il Venditore di SogniWhere stories live. Discover now