Capitolo Nono

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Il pavimento risultò gelido al contatto, Alan Forster rinvenne nella sala da pranzo, accerchiato da Ismael Davis, Abigail e altri due domestici. Impressi, come un marchio a fuoco nella sua mente, gli occhi giallo zolfo del Venditore. Alan Forster si alzò con le sue forze e si mise seduto nuovamente.
''Cosa è accaduto?'' chiese rivolgendosi a Ismael.
''Siete svenuto signore, proprio pochi minuti orsono'' disse il ragazzo porgendogli un bicchiere d'acqua.
La sera parve passare senza altri inghippi, le nuvole tornarono alla carica come tori. Il cielo si fece scuro in breve tempo, la Luna fu oscurata nuovamente. La luce di essa parve premere contro il manto grigio senza però trovar modo di passarvici attraverso.
Una volta finita la cena Alan Forster si alzò da tavola, prese le chiavi di casa e si diresse verso la porta. Nell'aprirla si trovò di fronte un paio di baffi ben curati che conosceva bene, il signor Ballance.
''Signor Forster'' il tono di Ballance risultò aspro.
''Signor Ballance, a cosa devo la sua visita a così tarda ora?'' Alan Forster rispose visibilmente irritato, nella sua mente uscire quella notte era fondamentale, provò quasi una sorta di richiamo.
''Volevo informarla di alcuni convegni che si terranno questa settimana'' un lampo squarciò il cielo, il vento si fece più forte.
''Non credo sia il momento più opportuno, ora se volete scusarmi.'' Alan Forster passò Ballance, questi si voltò urlando nella notte.
''LEI NON VALE NULLA, PROPRIO COME SUO PADRE'' il ragazzo si irrigidì, si voltò e scattò verso il vecchio. Lo prese per il colletto e lo sbatté contro il muro. Un altro lampo si fece largo in quel cielo oscurato dalle nuvole, Ballance vide negli occhi di Alan qualcosa che credeva perso, se non morto, da tempo. Un bagliore giallo zolfo rivestì per un momento gli occhi del ragazzo, quel che bastò a rendere Richard Ballance inquieto.
''Nono, ve ne prego, perdonatemi, non fatemi del male''
''Voi avete ferito la mia famiglia, signor Ballance''
''Alan, ragazzo, cosa vai dicendo?!'' adesso Ballance tremava come una foglia, il suo sguardo però rimase fisso sugli occhi del ragazzo.
''Lei ha fatto morire mio padre!'' una voce nella testa di Alan si fece spazio tra i suoi pensieri, come i lampi in quella notte buia, una voce antica, dimenticata a momenti, ma chiarissima, quasi quanto la Luna di quella notte. Ballance si divincolò dalla presa di Alan Forster, si allontanò il più velocemente possibile dall'abitazione e da ''quel demonio'', continuava a definirlo così tra sé e sé.
Alan Forster lo vide allontanarsi, la rabbia piano a piano si affievolì e la voce nella sua testa si placò totalmente, la burrasca che vi era in corso cessò.

Che diavolo mi è preso...?

Il giovane si mise in strada, una meta indefinita, pensò all'inizio, ma non era altro che una bugia. Il Venditore disse ad Alan che fu lui a chiamarlo, ma in che modo? Alan Forster procedette a passo svelto, sotto la pioggia di quella sera gelida. Proseguì a capo chino per un bel tratto di strada, gli occhi grigiastri puntati sulla fredda e cupa pietra, le labbra socchiuse e le orecchie tese ad ogni suono a lui sconosciuto. Le strade quasi del tutto vuote fecero da paesaggio quella sera, respiro dopo respiro, passo dopo passo.
Una voce, una voce che ricordava a stento, si fece sentire. Alan Forster alzò lo sguardo e ciò che vide lo sconvolse totalmente, rimase fermo, immobile, bloccato dalla paura e dallo sconforto.
''Non può essere...padre...?'' le lacrime scesero dal viso del ragazzo mescolandosi alla pioggia, la figura presente all'altro capo della strada annuì.
''Figlio mio, non credi di esser stato troppo duro con il signor Ballance?'' ora un leggero rossore comparve sulle guance di Alan Forster, che chiuse gli occhi, riaprendoli però si rese conto di non esser più in una delle tante strade di Londra in quella notte gelida, si trovava a casa, seduto su di un divanetto con il padre di fronte. Si sentì strano, si guardò mani e piedi rendendosi conto che questi diminuirono di dimensione, Alan Forster tornò bambino.

Angolo Autore :

Anche questa volta, capitolo breve ma alquanto intenso, di assestamento se volessimo proprio definirlo, fatemi sapere cosa ne pensate :)

Lu

Il Venditore di SogniWhere stories live. Discover now