Capitolo Primo

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Un odore di lavanda inondava la stanza da letto del secondo piano in casa Forster.
Alan Forster vi era all'interno, leggeva uno di quei romanzi che puntualmente lasciava in sospeso ripromettendosi di continuarlo.
L'orologio all'interno di essa ticchettava insistentemente, era l'una e mezza di mattina.

Forster abbassò lo sguardo per un attimo dal libro che teneva in mano, riuscendo a vedere la domestica aprire cautamente la porta.
"Buongiorno signor Forster, dormito bene?"
"Buongiorno, si grazie"
"Signor Forster, il signor Ballance è al piano di sotto che l'attende"
"Lo faccia attendere, sarà per un'altra stupida asta" disse scocciato
"Ma signore, sarebbe inopportuno un comportamento simile..."
Alan Forster chiuse il libro, si poté udire un sospiro scocciato da parte del padrone di casa
"Va bene, fatelo accomodare nel soggiorno."
La domestica annuì e uscì dalla stanza richiudendo delicatamente la porta in legno bianco, le pareti azzurrine della stanza facevano in modo che il tutto sembrasse più colorato.

Il letto posizionato alla sinistra della porta possedeva un baldacchino in legno di mogano con intagli fatti a mano dai miglior artigiani.
Dietro alla postazione dove era seduto Alan Forster vi era una finestra che dava sulla strada, poté vedere come in quel momento fosse deserta e come il mondo là fuori fosse silenzioso.
Uscendo dalla porta si ritrovò sul corridoio che possedeva anch'esso muri di colori neutri se non chiari, nel pavimento vi erano vari tappeti provenienti dall'Egitto con fantasie differenti ma che non entravano in contrasto fra loro, anzi, possedevano una sorta di armonia.
Scese le scale, la ringhiera color nero percorreva tutto il passaggio, vi si era poggiato, alle volte, quando capitava di ubriacarsi e di tornare a casa accompagnato da un qualche suo amico del Circoletto, locale rinomato della città di Londra, che per sua fortuna, aveva proprio in fondo alla strada.

Si fermò sull'uscio del soggiorno, osservando in silenzio il Signor Ballance guardare con attenzione un ritratto appeso alla parete verde smeraldo dello stesso, per poi esordire :
"Salve signor Ballance, a cosa devo questa visita?"
"Oh salve Alan, stavo osservando questo ritratto" disse tornando a guardare il dipinto appeso al muro
"È un regalo da parte di un amico, tengo molto a lui"
"Al suo amico o al ritratto?"
"A entrambi"
"Comunque Alan, sono venuto qui a informarti che domani si terrà un'asta benefica e tutte quelle cose lì, sai già come funziona, sarebbe d'aiuto alla tua immagine se tu venissi"
Il signor Ballance era un uomo dal viso pallido e i capelli biancastri, possedeva dei baffi curati, più grigiastri che altro, vestito in maniera molto sopraffina e i suoi occhi erano di un lilla lieve, scrutavano ogni movimento che Alan Forster eseguiva.
"Signor Ballance, non credo di poter venire, ho già preso un altro impegno" una bugia che l'avrebbe magari salvato da una di quelle festicciole nel dopo asta, con tutti quei signori troppi ricchi per credere veramente in quello che professavano.
"Alan sa che suo padre vorrebbe che lei-"
"Mio padre è morto Signor Ballance, ora se non le dispiace, dovrebbe togliere il disturbo" la voce di lui si era fatta dura come il marmo su cui ora i suoi piedi poggiavano, le parole taglienti come lame affondavano nella carne del Signor Ballance che si sentì, anche se solo per un momento, messo in ridicolo da un moccioso.
"Signor Alan" accennò facendo un cenno col capo per poi prendere il bastone che aveva poggiato sul divanetto da quando era entrato nel soggiorno e uscire passando proprio di fianco ad Alan Forster.
Gli occhi lilla del signore avevano un qualche tipo di rabbia mista a vergogna, nessuno lo aveva mai interrotto ne tanto meno 'cacciato', Alan Forster aveva osato ma si ripromise che non sarebbe accaduto più, così con questo pensiero che vagava nella sua mente uscì da casa Forster.

Alan Forster aveva degli occhi grigiastri, e possedeva dei capelli di color oro quando il sole vi batteva sopra, era un ragazzo al tempo, che aveva ereditato tutto una volta che suo padre e ahimè sua madre furono coinvolti in uno spiacevole incidente durante un viaggio, perciò crebbe in fretta, forse troppo, per i suoi sedici anni.
Quel tardo pomeriggio Alan Forster rimase a guardare la strada dalla finestra del soggiorno, meditando su cosa avrebbe dovuto fare e su cosa suo padre avesse voluto che lui facesse per il giorno seguente.

Il Venditore di SogniWhere stories live. Discover now