Capitolo 6-La tempesta

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POV'S MARIA SOLE

Dopo alcune ore mi svegliai senza sforzi, la luce del sole era troppo fastidiosa.

Guardai Newt, stava sorridendo come un bambino piccolo.

Il suo viso dolce, i suoi capelli biondi gli incorniciavano il volto, il suo braccio teso verso la mia schiena. Era un peccato svegliarlo, sembrava un angioletto,cosi decisi di dargli un bacio in modo tale da interrompere il suo sonno nel modo meno brusco possibile.
I suoi occhi si aprirono piano "Buongiorno amore mio" disse lui con ancora la voce leggermente rauca.

"Buongiorno, dobbiamo alzarci, so che è l'ultima cosa che vorresti fare ma dobbiamo partire, Minho sta già sbuffando", lui sorrise e si mise seduto, con calma si alzò sotto lo sguardo furente di Minho, che bramava di cominciare a camminare.

Camminammo tutto il giorno, sempre con lo stesso passo, senza correre, mano nella mano con Newt, l'unica cosa che facemmo fu scambiare qualche parola ma nulla di più, ogni azione diventava uno spreco di energie.

A mezzanotte Minho ci fece fermare.

Il vento soffiava forte e faceva alzare la sabbia, io e Newt ci mettemmo rannicchiati sotto il lenzuolo, appena incrociai i suoi occhi cominciai a ridere, lui rise con me "Ma perchè ridi? Cosa ci torvi di divertente in questa situazione?" mi domandò stupefatto ma allo stesso tempo divertito.

Lo guardai, pensavo che scherzasse e invece voleva seriamente una risposta "Ti sembra una cosa normale a te? Essere in una terra desolata, andando in contro ad una città fantasma, noi che ci rannicchiamo sotto il lenzuolo per via del troppo vento e della sabbia che si alza, dai su, fa ridere se ci pensi, avresti mai pensato che dopo la Radura saremmo arrivati a questo?" 

Mi fermai un secondo e poi continuai "Ho imparato a trovare il bello anche nei momenti peggiori, sennò non ne esco fuori" 

Mi guardò stranito e poi rise anche lui "Hai ragione, effettivamente non è una cosa da tutti i giorni" rispose. Continuai a ridere, non riuscivo a fermarmi, forse era per la stanchezza, forse per l'adrenalina , ma continuavo a ridere.

"Maria Sole ti faccio fuori se non la smetti, ti prego, basta" piagnucolò esasperato Minho "Come fai a ridere? L'unico che fa ridere qui sono io, il tuo ragazzo non è così divertente" continuò Minho ridacchiando.

"Guarda che ti sento" gli rispose Newt.

"Lo so che mi senti. " 

"Basta, mettetevi a dormire, mi avete stancato" sbraitò Thomas.

"Hai il cuoricino spezzato? Vuoi un bacino? Vengo a dartelo io se vuoi" gli disse Minho sfottendolo.

"No, grazie, sto bene così. E si ho il cuore spezzato, ma sto bene, non mi servono i tuoi caspio di bacino, stai tranquillo" gli rispose mio fratello.

Risi ancora più forte, poi tutti in coro mi dissero "Basta, Maria Sole, ti prego"

"Ok, scusate, cercherò di smetterla"

Newt mi guardò e si mise una mano sulla faccia disperato.

Dopo dieci minuti ci addormentammo.

La mattina dopo mi alzai, per il freddo più che altro, le nubi sopra di noi erano quasi nere, dopo il caldo di qui giorni mi sembrava di stare al Polo Nord.

Raffiche di vento ci scompigliavano i capelli, un vento freddo, le nubi che minacciavano pioggia, la sabbia che si alzava. Alcuni dei miei compagni rimasero addirittura senza lenzuolo.

Minho e Thomas stavano parlando, mi avvicinai a loro, ma non appena domandai quale fosse il piano l'asiatico diede l'ordine di partire.

Mentre camminavamo in mezzo alla sabbia notai qualcosa o qualcuno, mi avvicinai di corsa, lasciando i miei compagni dietro.

Maze Runner-SurviveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora