Capitolo 7-Spaccati

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Precisazione: Siamo tornati al punto di vista di Maria Sole, come sempre.

Un mal di testa terribile.

Piano piano cominciai a sbattere gli occhi, c'era della luce.

Provai a fare un leggero movimento. 

"Oh caccio sei sveglia, sapevo che ce l'avresti fatta"

Una voce, la conoscevo, ma non sapevo riconoscerla, in quel momento era tutto così confuso.

Cercai di aprire ancora di più gli occhi, finalmente ci riuscii.

Mi guardai attorno, c'era della luce, ero in un palazzo dai colori smorti, una schifezza in pratica.

Aggrottai le sopracciglia, la figura di una ragazza si pose davanti a me, la guardai per alcuni secondi, mi stropicciai gli occhi e capii che non la conoscevo. Presa dalla paura feci un movimento in dietro senza mai toglierle lo sguardo di dosso.

"Toccala e sei morta." 

Mi girai lentamente a guardare chi fosse stato a parlare, Newt.

Ero così felice di vederlo, stava a debita distanza, non sapevo per quale motivo.

"Chi sei tu? Cosa vuoi da me?" chiesi a quella ragazza.

"Non ti interessa chi sono o come mi chiamo, devo soltanto controllare che tu non faccia cavolate" rispose lei. Era una ragazza carina, con i capelli corti, occhi e capelli marroni aveva un viso dolce ma il suo sguardo diceva il contrario. Avrà avuto più o meno sedici anni. Era tosta.

"Io? Forse dovresti preoccuparti più dei miei compagni, che di me" le consigliai "Posso andare dai miei amici oppure mi uccidi?" 

"Vai, ma occhio, se farai qualche atto poco pensato, sappi che non avrò problemi ad ucciderti" ripose lei con uno sguardo minaccioso.

La guardai, mi alzai da terra, mi resi conto che intorno a me, oltre ai miei compagni c'erano anche altri uomini e altre donne, me ne fregai altamente e con un passo deciso andai verso il mio gruppo.

Newt mi venne in contro e mi abbracciò forte, poi anche Minho fece lo stesso, Aris non mi abbracciò ma mi sorrise e disse "Bentornata tra noi" mi voltai per salutare Thomas, ma lui non c'era.

Spaventata mi girai di scatto "Dov'è Tom?" chiesi senza domandarlo a qualcuno in particolare.

Minho si avvicinò e mi disse "È con il capo di queste persone, un tipo di nome Jorge, quando siamo arrivati lui era qui e stamattina ha deciso di presentarsi, era al piano di sopra insieme alla sua banda, non ci eravamo accorti fino a quando con un salto mortale ci ha raggiunto, ci ha fatto un discorsetto e visto che non mi stava simpatico l'ho picchiato, fino a quando tuo fratello non ha rovinato la festa dicendogli che noi gli saremmo stati utili e così si sono concessi dieci minuti di chiacchiere, da uomo a uomo. Ah dimenticavo, sono Spaccati anche loro."

Non riuscivo a crederci "Mi stai prendendo in giro?" 

"Certo che no bimba" rispose lui

In quel momento tornò Thomas con un tipo, quel tipo. "Eccoli" disse Newt, abbracciandomi da dietro e schiacciandosi completamente contro di me.

L'uomo aveva la barba, la carnagione di colore nero, gli occhi scuri, i capelli scuri con qualche ciocca bianca, non era il massimo della giovinezza ma neppure vecchio, insomma una mezza età.

Si fece avanti e parlò con tono fermo "Bene, io e il vostro amico abbiamo deciso che non uccideremo il vostro simpatico compagno di nome Minho, però lui mi ha colpito, perciò gli taglieremo le dita, una per ogni mano." 

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