Capitolo 2- L'uomo

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Sono passati tre giorni.

Abbiamo passato tre giorni senza cibo, bevevamo soltanto l'acqua del bagno. Facevamo dal bagno al letto, dal letto al bagno.

Il mio stomaco brontolava malamente. Newt ed io siamo stati abbracciati nel letto per tutto il tempo, ci alzavamo soltanto per bere e ci scambiavamo qualche bacio, in pratica l'unica cosa a saziarci erano quelli. La cosa non mi dispiaceva affatto, almeno stavamo insieme ma la noia mi stava divorando ed il mio stomaco si stava lacerando piano piano. Non volevo morire in quel modo.

Newt continuava a raccontarmi la storia di quando era arrivato nel Labirinto per primo, diceva che trovava delle somiglianze con questa situazione e che secondo lui sarebbe successo qualcosa prima o poi. Ci speravo ma allo stesso tempo non volevo illudermi.

Ad un tratto Minho entrò sbattendo la porta, aveva una scatola di mele in mano "Alcuni Pive le hanno trovate nella Sala mensa, forza mangiate"

Ci passò le mele, quando gli diedi un morso mi sembrò di rivitalizzarmi tutta in un attimo, era così piacevole. Mentre mandavo giù un altro boccone realizzai "Come ci sono arrivate queste là sopra?"

"Non ne ho idea, dei Pive dicono di avere trovate lì, sostengono che prima non ci fosse nulla, ma comunque non sono le uniche cose che sono arrivate, venite a vedere" ci spiegò Minho.

Lo seguimmo e sopra al tavolo c'era ogni sorta di cibo: frutta, verdura ed altri pacchetti, di tutte le dimensioni e colori. Inoltre, di fronte alla porta dell'altro dormitorio, era stata posizionata una scrivania di legno e dietro di essa, c'era un uomo, che stava leggendo un libro.

L'uomo aveva i capelli neri, gli occhi castani, un naso lungo ed era vestito interamente di bianco, anche i calzini erano bianchi, era leggermente inquietante, aveva gli occhi fissi sul libro, non ci aveva degnati nemmeno di uno sguardo e gli altri Radurai non sembravano essere turbati, se ne stavano lì a mangiare tutti felici.

"Chi è quel tipo?" gridò Thomas

"Non lo sappiamo, non vuole dirci nulla, dice che deve essere pronto" spiegò Minho

Io e Thomas ci guardammo, andammo verso l'uomo con passo spedito ma la nostra faccia si spiaccicò contro qualcosa, una sorta di parete invisibile. Provammo a vedere se ci fossero riflessi, provammo a spostarci ma non fu utile.

L'uomo al nostro ennesimo tentativo alzò gli occhi dal libro e con un tono a dir poco irritante ci disse "Basta, non voglio più ripetervelo, mancano ancora quarantasette minuti prima io sia autorizzato a mettere in atto lo stadio 2 delle Prove, perciò siate pazienti e andate a mangiare, ve lo consiglio caldamente"

Ci dirigemmo verso il tavolo, non potevamo fare nulla e le mie forze erano sotto zero, perciò cominciai a mangiare frutta, noci e quello che trovavo. Minho mi si avvicinò "Hai conosciuto l'Uomo Ratto eh, davvero un bel tipo, secondo te dovrei procurarmi qui vestiti? In contrasto con la mia carnagione starebbero benissimo non trovi? Quella si che è roba elegante" scherzò lui, facendomi sorridere calorosamente, adoravo il suo sarcasmo, anche nei momenti meno opportuni.

Prese un acino d'uova "Non mangiare troppo bimba, che sennò vomiterai tutto" mi consigliò il ragazzo per poi raggiungere mio fratello poco lontano da noi.

Andai a bere e quando tornai trovai la massa di Radurai radunati a sbraitare, a dare cazzotti contro la parete invisibile. L'uomo ci guardò malamente, stufo del nostro comportamento, sapevo che tutto ciò non sarebbe servito a nulla perciò richiamai l'attenzione del gruppo "Ragazzi, scusate, ma che caspio state facendo? Dobbiamo aspettare e basta, datevi un regolo e comportatevi da persone civili. Non risolverete nulla così, mettetevi a sedere"

Con sorpresa, i ragazzi mi ascoltarono e l'uomo mi fece un cenno con la testa, come per dire "ti ringrazio"

Affiancai Newt, che se ne stava seduto sul pavimento, insieme agli altri, aspettando che l'uomo facesse qualcosa. Dopo mezz'ora finalmente parlò "Grazie di esservi riuntiti qui e di aver ascoltato la vostra compagna"

"Perchè stai dietro ad un muro?" gli gridò Minho

Newt mi passò un braccio dietro la schiena e gli mormorò "Chiudi quella fogna e fai silenzio"

Anche lui aveva capito l'andazzo della situazione e seguì il mio esempio di poco prima.

L'uomo Ratto proseguì "Siete tutti qui per via di un inspiegabile volontà di sopravvivenza nonostante le circostanze, tra le altre ragioni. Circa sessante persone sono state mandate nella Radura, la vostra, quella del gruppo B la mettiamo da parte" I suoi occhi si spostarono su Aris, in quel momento una sensazione di familiarità mi pervase. Sgranai gli occhi ed aggrottai le sopracciglia. Thomas mi guardò "Ti sembra di conoscerlo vero, ma non sai dove lo hai visto , ne quando?" mi chiese sottovoce, lo guardai spaventata e gli feci di sì con la testa.

Il tizio continuò il suo discorso "Solo voi siete sopravvissuti. Suppongo che oramai lo sappiate, molte cose che succedono qui hanno lo scopo di analizzare e giudicare le vostre reazioni. Ciononostante tutto questo non si tratti di un esperimento ma di una cianografia ovvero stimolare la violenza e studiarne le conseguenze. Mettere insieme i risultati per raggiungere la più grande conquista della storia della scienza. Queste situazioni che vi vengono proposte si chiamano Variabili ed ognuna è studiata meticolosamente, ve lo spiegherò più a fondo più avanti. Adesso è indispensabile che voi sappiate questo: le prove che state affrontando sono per una causa molto importante, continuate a rispondere bene alle Variabili e verrete ricompensati con la consapevolezza che avrete contribuito a salvare la razza umana e voi stessi ovviamente.
Io rappresento un gruppo chiamato C.A.T.T.I.V.O, sembra minaccioso, ma sta per Catastrofe Attiva Totalmente: Test Indicizzati Violenza Ospiti , qualcuno di voi ci era già arrivato" concluse lanciandomi un'occhiata fuggente. "Voi siete la parte fondamentale del nostro progetto. Disponiamo di risorse ancora non conosciute alla storia dell'umanità, denaro, capitale umano illimitato, tecnologie avanzate. Durante il vostro percorso ne avete avuto la prova, non credete mai ai vostri occhi, né alla vostra mente. I corpi appesi erano finti. Quello che vedete a volte non è reale e quello che non vedete lo è. Possiamo manipolare il vostro cervello e le vostre terminazioni nervose al momento opportuno, ne avete avuto la prova con il vostro compagno Gally"

Mi lanciò un altra occhiata, il mio istinto omicida si fece avanti, volevo andare là e schiaffeggiarlo, urlargli contro, ma quel vigliacco era al di là del muro, non avrei risolto nulla, glie l'avrei soltanto data vinta. Mi limitai a stringerei pugni e a serrare la mascella, le unghie erano conficcate nella mia pelle ma non mi importava, dovevo mantenere la calma e per farlo dovevo incanalare la rabbia in altro.

L'uomo, non curandosi minimante della mia ira continuò "Il Labirinto era una una delle Prove, Tutte le Variabili si sono rivelate utili per la nostra raccolta degli schemi di violenza. Dalla fuga all'omicidio di Chuck, oppure il pullman, tutte Prove"

La rabbia ribolliva dentro di me, probabilmente di lì a poco sarebbe uscito del sangue dal mio palmo.

Thomas si era alzato di scatto ma Newt lo fece risedere a terra.

L'uomo spinse in dietro la sedia e posò le sue luride mani sulla scrivania "Tutto fa parte delle Prove capite? Lo stadio 1 per essere precisi. Siamo estremamente lontani dall'avere quello che ci serve. Abbiamo dovuto alzare la posta ed ora è arrivato il momento dello Stadio 2, è arrivato il momento delle cose difficili"

Silenzio totale.

ANGOLO SCRITTRICE 

Ei, come state? Che ne pensate? 

Quanto è simpatico l' Uomo Ratto, non trovate? Ovviamente sto scherzando...

Questo capitolo non è un gran che lo ammetto ma mi serve per incentrare la storia. Dopo miglioreranno.

Visto che questo non è nulla di che, tra due giorni pubblicherò il prossimo.

Votate e commentate , così facciamo salire la storia :)

-Mari-

Maze Runner-SurviveWhere stories live. Discover now